di Michela Gargiulo
FIRENZE - “Non sarà facile ragazzi, non sarà facile affatto”. Ci voleva il partigiano a riscaldare i cuori e i cervelli della prima giornata del Forum antimafia organizzato dagli studenti di sinistra fiorentini. Già, è proprio quel signore di 82 anni a riportare avanti nel tempo la testimonianza della Resistenza che oggi combatte nemici nuovi ma sempre resistenza resta. Silvano Sarti ha 82 anni, gli occhi che luccicano di commozione. Chiede le gambe dei giovani perché le sue non ce la fanno più ma con la testa e con le idee eccome se ha ancora voglia di fare resistenza. Oggi il nemico da combattere è la criminalità organizzata, i rapporti mafia politica, il riciclaggio, il voto di scambio, i traffici di armi, essere umani, droga. Oggi il nemico da combattere sono le infiltrazioni mafiose travestite da grandi appalti e importanti investimenti. Silvano lo sa che i tempi sono cambiati, che il nemico di oggi è più difficile da individuare ,”prima c'erano solo i fascisti!”.
Già ragazzi, non sarà facile parlare di mafia perchè non è facile capire dove sono i confini e chi è il nemico da combattere. Francesco Forgione, presidente della Commissione antimafia punta il dito sul sistema criminale che si infiltra negli appalti e negli affari. “E' necessaria una lettura critica dei processi economici e finanziari perchè la criminalità organizzata si è entrata nell'economia legale. I capitali mafiosi sono diventati fattori di modernizzazione del Paese e ormai nessuno sente più la puzza dei soldi mafiosi”.
Ed eccolo il volto nuovo dei soldi riciclati, quelli che arrivano dal traffico di droga, armi, essere umani. Sono alberghi a quattro stelle, palestre, strade e, chissà, forse anche scuole e caserme. Francesco Forgione afferma che in Italia ci sono solo quattro processi per riciclaggio. Ma come è possibile? La grande piovra entra nelle società di servizi, quelle a capitale misto pubblico-privato, entra nel sistema dei grandi appalti pubblici. Società efficienti e moderne in grado di entrare nell'economia del paese dalla porta principale. “La grande massa di soldi di cui dispone la mafia è il suo potere di contrattazione”, afferma Forgione. E allora se abbiamo davanti società di privati capitali mafiosi basta il certificato antimafia? Mica sono scemi i mafiosi e hanno eserciti di prestanome che con la mafia non hanno niente a che fare.
Già, non è facile ragazzi parlare di mafia e capire dove stanno gli amici e dove si nascondono i nemici perchè il valore della conoscenza e della testimonianza deve essere accompagnato dalla volontà di fare leggi sulla trasparenza nella finanza e nei mercati. E quale resistenza è possibile quando il nemico propone la sua mediazione offrendo progetti e lavoro entrando così nell'economia legale? La proposta della Commissione antimafia è l'aggressione, violenta, di patrimoni e capitali mafiosi con la loro pericolosità sociale.
Arriva l'attacco al governo:”Non capisco Visco – spiega Forgione – la sua opposizione a fare un'agenzia che gestisca direttamente i beni confiscati alla mafia. Non è un compito che può essere svolto dall'agenzia del Demanio. Come fa la cooperativa Placido Rizzotto, che lavora su un terreno confiscato ad un mafioso, a chiedere un prestito ad una banca per un trattore se a garanzia del mutuo c'è un bene di proprietà dello Stato?”. Il Presidente della Commissione antimafia punta il dito su notai, banche, finanziarie. “Loro devono denunciare quando vedono arrivare denaro o investimenti in odor di mafia. La trasparenza del sistema bancario è l'unica garanzia. Eppure c'è una legge che risale al 1991, quella dell'anagrafe bancaria che ad oggi non è ancora stata applicata”. E già ragazzi, non è affatto una storia semplice questa.
Forgione dice che ha presentato al parlamento un disegno di legge che modifica lo scioglimento dei consigli comunali. Ce ne sono decine in Italia già commissariati per infiltrazioni mafiose. E allora il problema dov'è? “E' inutile mandare a casa sindaci e consiglieri comunali quando l'apparato burocratico rimane lo stesso. Se ne va il Sindaco e resta il dirigente dell'ufficio tecnico a gestire gli affari e non cambia niente”. E allora come si fa la resistenza? Non sarà facile ragazzi. Perchè dopo Forgione hanno parlato le vittime di mafia e Margherita Asta ha raccontato che dopo 22 anni dalla strage che le ha portato via i due fratelli di sei anni e la madre gli esecutori materiali non hanno ancora un nome.
Perchè ci sono i ragazzi come voi, quelli di Addio Pizzo che a Palermo non cedono di un passo nella loro battaglia contro il racket ma rischiano di rimanere soli. Perchè le testimonianze che arrivano dalla Calabria sembrano venire dall'inferno. Perchè c'è Giovanna Chelli che continua a chiedere verità sulla strage dei Georgofili. Perchè c'è Pino Masciari che racconta come ti rovina la vita per sempre avere il coraggio di denunciare i mafiosi e diventare testimone di giustizia in un Paese dove la giustizia a volte si ferma davanti a se stessa e tu rimani solo.
E no, ragazzi non sarà facile organizzare la resistenza e i quattro giorni di Forum che seguiranno descriveranno il gioco grande della criminalità organizzata e voi siete solo ragazzi.
Ma Silvano Sarti, il partigiano insiste e continua a dire che “questo Paese ha uno stramaledetto bisogno di voi e delle vostre gambe”! E già, le idee camminano sulle gambe degli uomini diceva Falcone...
Già ragazzi, non sarà facile parlare di mafia perchè non è facile capire dove sono i confini e chi è il nemico da combattere. Francesco Forgione, presidente della Commissione antimafia punta il dito sul sistema criminale che si infiltra negli appalti e negli affari. “E' necessaria una lettura critica dei processi economici e finanziari perchè la criminalità organizzata si è entrata nell'economia legale. I capitali mafiosi sono diventati fattori di modernizzazione del Paese e ormai nessuno sente più la puzza dei soldi mafiosi”.
Ed eccolo il volto nuovo dei soldi riciclati, quelli che arrivano dal traffico di droga, armi, essere umani. Sono alberghi a quattro stelle, palestre, strade e, chissà, forse anche scuole e caserme. Francesco Forgione afferma che in Italia ci sono solo quattro processi per riciclaggio. Ma come è possibile? La grande piovra entra nelle società di servizi, quelle a capitale misto pubblico-privato, entra nel sistema dei grandi appalti pubblici. Società efficienti e moderne in grado di entrare nell'economia del paese dalla porta principale. “La grande massa di soldi di cui dispone la mafia è il suo potere di contrattazione”, afferma Forgione. E allora se abbiamo davanti società di privati capitali mafiosi basta il certificato antimafia? Mica sono scemi i mafiosi e hanno eserciti di prestanome che con la mafia non hanno niente a che fare.
Già, non è facile ragazzi parlare di mafia e capire dove stanno gli amici e dove si nascondono i nemici perchè il valore della conoscenza e della testimonianza deve essere accompagnato dalla volontà di fare leggi sulla trasparenza nella finanza e nei mercati. E quale resistenza è possibile quando il nemico propone la sua mediazione offrendo progetti e lavoro entrando così nell'economia legale? La proposta della Commissione antimafia è l'aggressione, violenta, di patrimoni e capitali mafiosi con la loro pericolosità sociale.
Arriva l'attacco al governo:”Non capisco Visco – spiega Forgione – la sua opposizione a fare un'agenzia che gestisca direttamente i beni confiscati alla mafia. Non è un compito che può essere svolto dall'agenzia del Demanio. Come fa la cooperativa Placido Rizzotto, che lavora su un terreno confiscato ad un mafioso, a chiedere un prestito ad una banca per un trattore se a garanzia del mutuo c'è un bene di proprietà dello Stato?”. Il Presidente della Commissione antimafia punta il dito su notai, banche, finanziarie. “Loro devono denunciare quando vedono arrivare denaro o investimenti in odor di mafia. La trasparenza del sistema bancario è l'unica garanzia. Eppure c'è una legge che risale al 1991, quella dell'anagrafe bancaria che ad oggi non è ancora stata applicata”. E già ragazzi, non è affatto una storia semplice questa.
Forgione dice che ha presentato al parlamento un disegno di legge che modifica lo scioglimento dei consigli comunali. Ce ne sono decine in Italia già commissariati per infiltrazioni mafiose. E allora il problema dov'è? “E' inutile mandare a casa sindaci e consiglieri comunali quando l'apparato burocratico rimane lo stesso. Se ne va il Sindaco e resta il dirigente dell'ufficio tecnico a gestire gli affari e non cambia niente”. E allora come si fa la resistenza? Non sarà facile ragazzi. Perchè dopo Forgione hanno parlato le vittime di mafia e Margherita Asta ha raccontato che dopo 22 anni dalla strage che le ha portato via i due fratelli di sei anni e la madre gli esecutori materiali non hanno ancora un nome.
Perchè ci sono i ragazzi come voi, quelli di Addio Pizzo che a Palermo non cedono di un passo nella loro battaglia contro il racket ma rischiano di rimanere soli. Perchè le testimonianze che arrivano dalla Calabria sembrano venire dall'inferno. Perchè c'è Giovanna Chelli che continua a chiedere verità sulla strage dei Georgofili. Perchè c'è Pino Masciari che racconta come ti rovina la vita per sempre avere il coraggio di denunciare i mafiosi e diventare testimone di giustizia in un Paese dove la giustizia a volte si ferma davanti a se stessa e tu rimani solo.
E no, ragazzi non sarà facile organizzare la resistenza e i quattro giorni di Forum che seguiranno descriveranno il gioco grande della criminalità organizzata e voi siete solo ragazzi.
Ma Silvano Sarti, il partigiano insiste e continua a dire che “questo Paese ha uno stramaledetto bisogno di voi e delle vostre gambe”! E già, le idee camminano sulle gambe degli uomini diceva Falcone...
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