Oggi, 24 Novembre, alle ore 14 , a Roma si terrà un corteo che da piazza Repubblica arriverà a piazza Navona. Protagoniste della manifestazione migliaia di donne (in tutto hanno aderito circa 400 realtà associative femminili,femministe e lesbiche, centri antiviolenza, donne dei movimenti, dei partiti e dei sindacati provenienti da tutta Italia,). La manifestazione può essere vista come un prologo alla giornata di domani, 25 Novembre, in cui si celebrerà la "Giornata internazionale contro la violenza alle donne" stabilita dall’ONU. La violenza nei confronti delle donne è, infatti, un fenomeno ancora molto diffuso sebbene sia ben nascosto. Negli ultimi anni, sembra quasi che gli unici casi denunciati dai giornalisti siano quelli che possano permettere all'emittente o al giornale una maggior speculazione e che quindi possano attirare l'attenzione pubblica. Allora lo strumento de l"informazione", che potrebbe salvare molte donne, viene dirottato e trasformato in una macchina che per arricchirsi mira a colpire le paure degli italiani: da qui nasce la sinonimia immigrati-violenza.Secondo Linda Laura Sabbadini, ricercatrice ISTAT, invece, gli stupri ai danni di donne italiane compiuti da straniere sarebbe del 10%, mentre il numero degli stupri compiuti dal partner o dall'ex partener va oltre il 69%. Ma questo non è l'unico dato shock...la lista è molto più ampia:
- 62 donne sono state uccise nei primi sei mesi del 2007
- 141 donne sono state oggetto di tentato omicidio nei primi sei mesi del 2007
- 1.805 donne hanno subito abusi nei primi sei mesi del 2007
- 400.000 donne ogni anno in Europa sono ridotte in schiavitù
- 1.200.000 violenze fisiche o sessuali sono accadute negli ultimi 12 mesi in Italia
- 1.400.000 donne hanno subito uno stupro prima dei 16 anni
- 14.000.000 donne italiane sono state oggetto di violenza fisica, sessuale e psicologica nella loro vita
- 150.000.000 minorenni ogni anno sono vittime di abusi nel mondo.
I casi più denunciati sono quelli in cui la violenza viene compiuta da uno sconosciuto in cui non vi è alcun legame psico-affetivo tra la vittima e il carnefice e la denuncia può essere fatta con più liberta. Ma questi casi coprono soltanto il 24,8%. Il restante 70% delle violenze, avvengono invece in famiglia per mano di mariti, partner o ex partner.Purtroppo soltanto il 18,2% delle vittime degli abusi "familiari" considera la violenza subita in famiglia un "reato".Il restante 36% lo giudica solo "qualcosa che e’ accaduto", mentre il 44% lo giudica semplicemente "qualcosa di sbagliato". In ogni caso queste stime riguardano una piccolissima parte della popolazione femminile (circa il 6%) se teniamo conto dell'ultimo sconcertante datoche ci informa che il 94% delle violenze non sono mai state denunciate.
E' arrivato il momento, forse, visto che ci riteniamo una razza evoluta, di dare una svolta significativa a quella che è semprestata la "fallocrazia". Un maggiore impegno da parte delle istituzioni scolastiche (i docenti sono chiamati in causa per primi)volto alla costruzione di uno spessore morale nei giovani; un serio progetto di "educazione familiare" in quelle realtàche si trovano ai margini della società "per bene"; una propaganda pubblicitaria forte, di sensibilizzazione, che inviti a denunciare anke se talvolta ciò può significare denunciare il proprio padre; l'inasprimento delle pene qualora lo stupro nei confronti di un minorenne avvenga per opera di familiari, docenti e figure religiose, che rivestono un ruolo essenziale nella crescita ed in quanto si fanno carico di un importante ruolo di "ficìducia"; come aggravante, oltre alla violenza fisica subentra una violenza psicologica che vieta alla vittima di denunciare il proprio carnefice e trasformarlo in "mostro".
www.controviolenzadonne.org
- 62 donne sono state uccise nei primi sei mesi del 2007
- 141 donne sono state oggetto di tentato omicidio nei primi sei mesi del 2007
- 1.805 donne hanno subito abusi nei primi sei mesi del 2007
- 400.000 donne ogni anno in Europa sono ridotte in schiavitù
- 1.200.000 violenze fisiche o sessuali sono accadute negli ultimi 12 mesi in Italia
- 1.400.000 donne hanno subito uno stupro prima dei 16 anni
- 14.000.000 donne italiane sono state oggetto di violenza fisica, sessuale e psicologica nella loro vita
- 150.000.000 minorenni ogni anno sono vittime di abusi nel mondo.
I casi più denunciati sono quelli in cui la violenza viene compiuta da uno sconosciuto in cui non vi è alcun legame psico-affetivo tra la vittima e il carnefice e la denuncia può essere fatta con più liberta. Ma questi casi coprono soltanto il 24,8%. Il restante 70% delle violenze, avvengono invece in famiglia per mano di mariti, partner o ex partner.Purtroppo soltanto il 18,2% delle vittime degli abusi "familiari" considera la violenza subita in famiglia un "reato".Il restante 36% lo giudica solo "qualcosa che e’ accaduto", mentre il 44% lo giudica semplicemente "qualcosa di sbagliato". In ogni caso queste stime riguardano una piccolissima parte della popolazione femminile (circa il 6%) se teniamo conto dell'ultimo sconcertante datoche ci informa che il 94% delle violenze non sono mai state denunciate.
E' arrivato il momento, forse, visto che ci riteniamo una razza evoluta, di dare una svolta significativa a quella che è semprestata la "fallocrazia". Un maggiore impegno da parte delle istituzioni scolastiche (i docenti sono chiamati in causa per primi)volto alla costruzione di uno spessore morale nei giovani; un serio progetto di "educazione familiare" in quelle realtàche si trovano ai margini della società "per bene"; una propaganda pubblicitaria forte, di sensibilizzazione, che inviti a denunciare anke se talvolta ciò può significare denunciare il proprio padre; l'inasprimento delle pene qualora lo stupro nei confronti di un minorenne avvenga per opera di familiari, docenti e figure religiose, che rivestono un ruolo essenziale nella crescita ed in quanto si fanno carico di un importante ruolo di "ficìducia"; come aggravante, oltre alla violenza fisica subentra una violenza psicologica che vieta alla vittima di denunciare il proprio carnefice e trasformarlo in "mostro".
www.controviolenzadonne.org
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