In quello che scriverò nelle prossime righe non c'è alcuna vena polemica, vorrei solo che si aprisse una discussione. E' davvero così difficile pensare ad una promozione del prodotto "pistacchio"? Qualche anno fa Peppe Contino, da assessore comunale, si batte per far diventare il pistacchio di Raffadali un prodotto a marchio (non mi ricordo se Doc o Dop), in questa maniera i produttori di creme e derivati avrebbero avuto una copertura ed un incentivo anche a livello commerciale, la cosa si arenò, ma era un'ottima idea. Non si potrebbe riprenderla? Magari invitando i rappresentanti nazionali di Coop e Conad, e le altre catene di grande distribuzione, in incontri veri e operativi (evitando Bit che si trasformano solo in viaggi turistici per le famiglie degli assessori provinciali). Raffadali ha le Cuspidi, il bar Di Stefano, ma anche i bar cosidetti minori come Excelsior e Musical bar hanno produzioni che farebbero invidia alle migliori pasticcerie emiliane . Imprenditori che hanno la necessità di essere supportati dagli Enti. Non vale la pena di rifletterci su? All'amministrazione e, perchè no, agli amici della Consulta Giovanile (in cui penso che militi la "meglio gioventù" raffadalese) l'onere di un progetto.Io intanto il 22 sarò a Roma all'assemblea nazionale di Articolo 21 e porterò con me altri vasetti di crema di pistacchio per fare promozione alla mia terra e per ricordare a tutti che esiste un paese di nome Raffadali sulla cartina geografica.
Un abbraccio ad Osvaldo (grazie....grazie...) e se vogliamo....Buon lavoro.
Gaetano Alessi
3 commenti:
Idea stupenda, prodotto che si vende da solo, materia prima di qualità. Purtroppo che la produzione dei vasetti non raggiungerebbe il fabbisogno delle catene alimentari. Vengo e mi spiego: ogni catena alimentare che sia la Coop la Conad o qualsiasi altro venditore deve assicurare la presenza dei vasetti nei loro scaffali non solo a Raffadali ma nel resto del Paese e questo penso ti possa gia indurre ad una risposta. La produzione assicurata è molto ma molto al di sotto del fabbisogno del venditore finale. Bisognerebbe creare nuove aziende molto più grandi da assicurare un tot giornaliero in scala Nazionale cosa al quanto difficile. Gli sforzi che si fanno in periodi Natalizi e Pasquali per i panettoni sono immani e spesso non si riesce a produrre quel minimo garantito.
Anke in questo caso non è difficile, purtroppo, notare come il popolo siciliano aspetti che sia qualcun'altro a "creare" per lui. Insomma in altri posti è la stessa ditta produttrice ad impegnarsi e cercare finanziamenti europei ed esportare. A Londra arrivano prodotti che non hanno la minima intenzione di raggiungere il mercato "commerciale" ma intendono restare di nicchia perchè in questo modo possono continuare a mantenere la caratteristica tipica dell'artigianato di qualità. Così, pur non vendendo miliardi di prodotti in italia...formaggi e salumi di tutt'Italia trovano un mercato di altissimo livello.
Ma anche a voler considerare la possibilità di ampliare il proprio mercato in ambito nazionale, sul sito http://ec.europa.eu/europedirect/
viene spiegato come usufruire dei finanziamenti e dei servizi messi a disposizione proprio per lo sviluppo dell pikkola imprenditoria.
Tutto ciò...però è possibile solo se ogni singolo produttore ha l'interesse a farlo da sè, senza l'aiuto di nessuno.
Purtroppo di pistacchieti ne vedo pochi in giro e sinceramente non credo che sia pistacchio di Raffadali.
Ma anche se così fosse, sicuramente il prodotto è molto valido e potrebbe veramente far conoscere le nostre qualità sulla pasticceria in tutta Italia.
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