domenica 9 novembre 2008

Ode all'anonimo.

Ci sono categorie che pensi non riescano più a darti soddisfazione, che nel loro incedere, poco elegante, diventino nel tempo sature, ormai opache.

Invece, come per miracolo, ti ritrovi ad ammirarne la passione, l’abnegazione, l’attaccamento alla causa.

Parlo degli “anonimi”, figli di “NN” per antonomasia (di n’trocchia si direbbe dalle mie parti), abili a vigilare come falchi sugli scritti e le azioni di chi scrive questo giornale.

Certo non sono più i tempi “gloriosi” del cartaceo dove addirittura i mitici figli di “NN”("SC" in qualche caso) dovevano spendere in francobolli, bossoli, benzina e telefonate, ma anche l’anonimo virtuale ha la sua “grazia”.

Suvvia noiosi all’inizio, sempre le solite storie, ma ora quasi geniali!!! Sembra che siano talmente padroni del loro tempo da riuscire a coprire ogni ora del giorno.

Quelli della Regione Siciliana poi….così assidui…..“Cattivoni” se vi trova Brunetta vi da tante buffetini sul faccino.

Poi “furbi” come le Iene, sapendo che Ad Est non legge nemmeno i commenti non firmati, vanno a postarli nei blog del Konsorzio…Grandi!!!

Siete davvero la soddisfazione della nostra terra.

A dire il vero, gli anonimi sono diventati come qualcosa di assolutamente familiare…

Come quelle piccole azioni quotidiane cui ti abitui per il ripetersi incessante delle stesse.

Non perché ti piacciono, ma perché accadono anche se non lo vuoi.

Per fare un esempio (ma solo un esempio) come pestare una merda sul marciapiede.

Ecco, gli anonimi sono come pestare un soave stronzo su una lastra di cemento.

Il primo impatto è nauseabondo, più per associazione mentale che per il danno realmente provocato. Poi con un minimo d’analisi, pulendoti il piede su un qualunque gradino, ti sorgerà il dubbio che la vera merda non è quella che hai calpestato, ma il suo padrone, che evacuandolo (alla fine alle cose inutili succede) lo ha lasciato (o lascerà) in mezzo alla strada.

Così è la vita... So long…

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