martedì 3 febbraio 2009

E' facile tornare con le tante, stanche, pecore bianche

di Alessandro Di Benedetto

Sarò un massimalista, ma non riesco a emozionarmi, come il compagno Vincenzo, per la causa degli oppositori allo sbarramento del 4%. Voglio esser chiaro. Questa legge, che in altre condizioni potrebbe apparire una normale legge elettorale, nelle attuali condizioni rivela tutta la natura a-democratica, antidemocratica, egemonica e dittatoriale del Giano bipartitico che usurpa e occupa il potere travestendosi e dissimulandosi senza mai cedere. Tuttavia in nome di cosa e di chi si dovrebbe condurre una battaglia contro la legge elettorale veltrusconiana? In nome di Storace no, e fin qui siamo tutti d’accordo. In nome della sinistra… (arcobaleno, radicale, estrema, comunista, verde, vattelapesca)? Questi partiti diventati minuscoli ma un tempo estremamente consistenti e rappresentativi, non sono stati affossati da leggi elettorali o da complotti pluto-capitalisti, sono stati affossati dalla loro stessa nomenclatura, attenta più ai cadreghini, alle cariche “istituzionali”, alle poltrone di Vespa, alla dichiarazione al TG(12345…) che a una seria politica di sinistra. Questa nomenclatura, che ha usurpato una tradizione che non le appartiene, che non capisce e non sa incarnare, non ha accennato a mettersi da parte, si è solo provvisoriamente nascosta in attesa di tornar fuori alla prima elezione disponibile, in cerca di nuovi cadreghini, magari europei.
E io dovrei far battaglia per consentire ai pecorari, ai bertinotti, ai diliberti, ai ferrari o ai vendola di trovare un seggio per continuare il loro tradimento di una tradizione?
Mi spiace, ma non credo che questi campioni difenderebbero la democrazia italiana (quel poco che ne resta) meglio di quanto abbiano potuto fare in un passato in cui hanno fatto più danni che altro.
Ripeto, sono un massimalista, non credo nel valore taumaturgico delle ordalie democratiche, tra le tante fedi che ho perduto metto anche quella nella bontà “a priori” di chi si proclama di sinistra e perciò: “scusate non mi lego a questa schiera, morrò pecora nera”!

10 commenti:

Paolo Vizzì ha detto...

Alex, come al solito il tuo pensiero è limpido come dovrebbe essere quello di ogni uomo veramente libero. (e di sinistra).
Condivido a pieno la tua amara riflessione, poichè, pur avendo una visione meno massimalista della tua, sono convinto che l'italia non possa fare a meno di una forte ala sinistra(perdonami l'accostamento calcistico).
Giorni fa, parlando al telefono con gaetano ci siamo chiesti, scherzando, chi avrebbe tenuto AD e chi EST, preoccupandoci poi di quale parte del nostro corpo avrebbe avuto in dote E,S e T nella successiva scissione!
Questo ci rimane! Essere governati da un nano supponente e ducesco con una corte prezzolata di giannizzeri e sgualdrine siliconate. Probabilmente meritiamo questo(come paese), anzi: meritiamo proprio questo!
Parafrasando Edoardo: ha dda passà a nuttata, ma noi cercheremo di correre il più possibile Ad Est per rivedere presto la luce del Sole.
Un Abbraccio
Paolo Vizzì

Gaetano "Gato" Alessi ha detto...

Ennesima nota di servizio.
Mi sono arrivate parecchie lamentele sul fatto che alcuni commenti non vengono pubblicati. RIPETO: i commenti che arrivano in forma ANONIMA non vengono nemmeno letti.
Eccezion fatta x quelli che vengono preannunciati tramite una mail o un sms..Vedi tutti quelli di Enzo Lombardo. Indi ... organizzatevi..sia il numero di telefono che la mail del giornale la trovate sul blog..
un saluto Gaetano Alessi.

Gaetano "Gato" Alessi ha detto...

Paolo .. Io voglio EST ... e non si discute...o tu ti accontenti di AD ... altrimenti siamo costretti dalla nostra cocciutaggine a rimanere cosi...io mi rassegno..

Paolo Vizzì ha detto...

io non cedo e non posso fare altro che rassegnarmi....

Anonimo ha detto...

Caro Gaetano, una compagna mi ha mandato il seguente post in risposta all'espressioni poco felici usate da Paolo relativamente all'articolo di Alessandro Di Benedetto.
Immagino che Paolo non volesse offendere nessuno e che quelle espressioni siano più il frutto del linguaggio oramai disinvolto a cui ci hanno ormai abituati i giornali e i programmi TV!
Te lo invio nella speranza che tu possa pubblicarlo, anche, per sbarazzare il campo da possibili incomprensioni!
Grazie,
Sabrina Mangione

Il testo è il seguente:
"Carissimo Paolo,
anche il tuo pensiero è come al solito limpido come non dovrebbe essere quello di una persona civile e acculturata!
Certo i ministri donne, o meglio femmina, parafrasandoti,di questo attuale governo non sono dei mostri di intelligenza, nè certamente si segnalano per spessore politico, peraltro come molti dei loro colleghi maschi, sempre per usare il tuo linguaggio!
Ma non mi pare che nessuno abbia mai parlato di una mezza calzetta di politico maschio come un "Cornuto", "Impotente" etc.
Quindi non capisco perchè quando si parla di donne occorre utilizzare il linguaggio che usi tu!
Mi pare una cosa degradante ed offensiva non solo per te, esemplare maschio appartenente alla razza caucasica, ma anche per le donne della tua famiglia e specialmente perchè sei anche papà di una bellissima bambina!
Ti pregherei Paolo di fare più attenzione all'uso di certi termini più adatti alle chiacchere da bar che ad un intellettuale di sinistra come te!
Cordiali saluti!"

Paolo Vizzì ha detto...

gentilissima amica di cui non conosco il nome, non era mia intenzione ferire la sensibilità di alcun lettore di questo giornale ed in generale di nessun individuo! l'espressione che ho usato non voleva essere lesiva della dignità delle donne o degli uomini, era soltando una metafora per dire che molti dei personaggi che calcano la scena politica sono impiegati al soldo del potere pronti a ripetere il clichè dettato dal capo senza mostrare alcun barlume di pensiero proprio.
a questo si riferiva il termine di "corte prezzolata....". Del resto è arcinoto che non esista nulla di più attraente del potere e che il potere attragga come una calamita ogni sorta di undividui pronti a vendere sia l'anima che il corpo pur di starvi a contatto. spero così di aver chiarito il mio pensiero.
paolo

Gaetano "Gato" Alessi ha detto...

...Ultima nota..Cara Sabrina..come tu ben sai Ad Est pubblica tutto quello che gli viene inviato purchè abbia un rifermento certo. Ora la compagna ha inviato tre volte il post che tu hai sposato(e per questo è stato pubblicato) mi duole pensare che la compagna nelle tre volte non sia riuscita ad aggiungere il suo nome al post.Ma contemporaneamente sia riuscita a far dire a Paolo quello che non ha detto.
Spero in futuro in ulteriori contributi per questo spazio, ma direttamente.
Se uno ha il coraggio delle proprie idee non c'è motivo per nascondersi in comodi anonimati.
Un abbraccio

Anonimo ha detto...

Cari Gaetano e Paolo,
molte volte le parole dicono più di quello che si vorrebbe dire o si è pensato!
Chiunque scriva lo sa!
Dalla penna molte volte scappano parole che lì per lì sembrano innocue, ma appena lette mostrano tutta la loro forza anarchica rispetto alla volontà dello stesso scrittore!
Penso che sia capitato a tutti di rileggere quello che si è scritto e di non credere di avere scritto cose così belle o , viceversa, brutte!
Infatti nel post che ho inviato a Gaetano ho manifestato il dubbio che le parole, forse, erano andate oltre le intenzioni del suo autore!
La compagna che mi ha chiesto come riuscire a mandare il post in discussione lo ha fatto in buona fede, perchè non tutti siamo avvezzi alla tecnologia per quanto incredibile possa essere!
Ciò chiarito, sono d'accordo con te Paolo che le persone, intese come individuo a prescindere da qualsiasi distinzione di genere, ossia maschile o femminile, siano affascinate dal potere,ma questo concetto lo si poteva esprimere ad esempio come poi tu lo hai espresso nel tuo post di risposta, perchè molte e variegate sono le sensibilità di chi legge ciò che altri scrivono.
Chi scrive e poi rende noto il proprio pensiero scritto, necessariamente accetta il rischio di essere frainteso!
E' un rischio naturale, inevitabile!
Quindi, a parere di chi scrive, mi sembra che non sia stata la compagna a far dire a Paolo quello che non voleva dire, ma le poi , rivelatesi anarchiche, parole che lo stesso ha scritto!
La perfezione è di Dio, non di quell' umile, ma sacra creatura che dello stesso è frammento!
Grazie!
Sabrina Mangione

Gaetano "Gato" Alessi ha detto...

Sabrina..da buonissimo avvocato quale sei cerchi, splendidamente, di rigirare la frittata. Ma da bravi scribbacchini, Paolo e io, con le parole ci giochiamo da anni. Mi spiace ancora una volta che la "Compagna" resti un aggettivo senza nome. Ma, ti prego di credere, non sono le parole ad essere anarchiche ma la sensibilità di chi le legge.
Poi Dio lasciamolo al suo posto..su Ad Est bastano le imperfezioni degli uomini...
Ci vediamo giù.

Gato

Paolo Vizzì ha detto...

una piccola ulteriore precisazione:
io nutro un profondo rispetto per ogni individuo in quanto tale, ma provo repulsione, ribrezzo e schifo per tutti i servi del potere ed i lecchini di qualsiasi estrazione e appartenenza!
la libertà ha un sapore che non ha prezzo!!