lunedì 9 febbraio 2009

LA CONDIZIONE FEMMINILE OGGI

di Rossella Savarino

Women Unite for Women's Liberation! (Donne riunitevi per la liberazione della donna!)Era questo uno degli slogan del Women's Lib ( il Movimento di Liberazione della donna) negli anni Sessanta.
"Il femminismo è una filosofia che appartiene a tutte le donne" dichiarò una volta Simòne de Beauvoir. E certamente la condizione femminile nel mondo occidentale,anche grazie ad ideologie come quella femminista, ha compiuto passi da gigante verso una maggiore consapevolezza individuale e sociale dei diritti della donna,sia in ambito familiare che in un più vasto contesto pubblico,con particolare riferimento al mondo del lavoro.
Si pensi che, nell'Europa dell'800,in piena epoca liberal-borghese, agli albori del femminismo, alle donne erano negati il diritto di voto, il diritto d'istruzione, l'accesso alle professioni liberali ed altre fondamentali libertà personali.
Fu solo con gli anni Sessanta che si andò progressivamente affermando il principio della parità dei sessi in senso socio-culturale: il movimento di liberazione della donna auspicò altresì il contemporaneo affrancamento dell'uomo da antichi stereotipi (opinioni rigide e immutabili) circa i ruoli maschili e femminili.
Attualmente, nella nostra cultura altamente civilizzata (o presunta tale), in una società dominata dalla "mentalità tecnologica", la donna sta riuscendo, a volte tra forti resistenze, a conquistarsi sempre nuovi spazi vitali,sopratutto in un mondo del lavoro decisamente competitivo; e tutto questo continuando ad assolvere regolarmente le "tradizionali" incombenze familiari.
Nondimeno, siccome la nostra è anche l'epoca dell'endoismo e delle stridenti contraddizioni, la donna resta incessantemente sottoposta ad un perverso processo di mercificazione sessuale. All' opposto nei Paesi del Terzo Mondo ed in quelli a struttura "teocratica" ( in cui esiste identificazione fra potere religioso e potere politico), il cammino verso l'emancipazione femminile è appena agli inizi, ma, come ha insegnato l'antropologia culturale, è sempre rischioso e comunque poco scientifico effettuare analisi comparative fra culture diverse.
In ogni caso,Uomo e Donna, in quanto esseri umani, hanno pari dignità sia in una dimensione laica della vita che in una prospettiva religiosa.
E' comunque indispensabile tener conto delle naturali differenziazioni di carattere fisico, fisiologico e psicologico; parità, infatti, non significa sciocca "equivalenza", bensì valorizzazione delle diversità per un sagace disegno di comune promozione socio-culturale.

1 commento:

kikko ha detto...

Che le donne oggi riescano "ad assolvere regolarmente le "tradizionali" incombenze familiari" non è sempre vero....Anzi molte volte nn lo è affatto, soprattutto se si pensa all'educazione dei figli.