giovedì 19 marzo 2009

Io sto con la Costituzione..

di Gaetano Alessi

Sono passati sessanta anni dal giorno in cui uomini e donne, appena usciti da un conflitto mondiale che aveva dilaniato non solo le carni ma l’essenza stessa del mondo, promulgarono la Costituzione Italiana. Parole ferme, decise, scritte da uomini che seguivano ideologie forti, contrastanti tra loro, ma che fecero del bene comune una bandiera. Uomini che decisero di dare alle generazioni future quello che a loro era stato negato: la libertà. La libertà in tutto, nei pensieri, nelle parole, nei gesti e negli atteggiamenti; e le donne, per la prima volta, da sempre, protagoniste e partecipi della cosa pubblica. Così com’erano state protagoniste, troppo spesso dimenticate, della liberazione d’Italia. L’Articolo 21, monumento alla democrazia, al libero pensiero. Si sarebbe potuto non scrivere. Si veniva da un conflitto devastante con l’odiosa coda in Italia della guerra civile. Il Pci e la Dc, legati a doppio filo con le superpotenze straniere che si stavano dividendo il mondo; bastava un accordo e la stampa avrebbe seguito il destino di restare di regime, con formule diverse, ma pur sempre di regime. Nessuno all’epoca avrebbe detto nulla, si sarebbe potuto camuffare tutto con la semplice lotta alla “reazione”. Ma quella classe politica scelse di essere più grande anche di se stessa e consegnò all’Italia la possibilità di un’informazione libera e un paese in cui esiste la piena libertà di parola, associazione e stampa (i ragazzi di Tien a Men morirono nell’ ’89, chiedendo le stesse cose).Cos’è rimasto oggi dei valori di quella Carta Costituzionale? Poco, forse quasi nulla. Negli Stati Uniti tutti conoscono la dichiarazione d’indipendenza e da noi una “pubblicità progresso” invita a leggere la Costituzione come se questo non dovesse già essere patrimonio comune di tutti. Forse la realtà dice che quei valori sono molto più grandi di noi e forse l’oblio è l’unico modo per non farci sembrare nani di fronte ai giganti che vollero dotare l’Italia della più bella tra le Costituzioni mondiali. Di quell’ Articolo 21 cosa resta? Della libertà d’opinione, della possibilità per il giornalista di scavare dentro la notizia, del diritto dei cittadini di essere informati, di quell’etica non scritta, che dovrebbe imporre ai mezzi di comunicazione di essere solo al servizio della verità? L’informazione e la stampa come una frontiera che limita l’arroganza del potere, che ne scopre i difetti, che ne mette in risalto i pregi, che ha come unico padrone l’obiettività e la ragione. A guardarsi attorno tutto questo non esiste più. I giornali e i media vengono utilizzati come lance per scardinare le truppe avversarie, per delegittimare e dileggiare chi è più debole, per assecondare le fobie del pubblico. In questo momento della nostra storia patria, poi, che tristezza vedere quotidiani storici, come Repubblica, tifare apertamente per una parte politica. Con i suoi opinionisti di punta schierati, nel tentativo di corrodere voti in favore dei loro protetti, non contro la potenza avversaria, ma contro chi ha deciso, pur nello stesso campo, di giocare una partita diversa. Poi tutti a sparare numeri, a parlare di niente, come se temi quali le morti bianche o il conflitto d’interessi appartenessero solo ad alcuni e la stampa non avesse il dovere morale di renderli sensibilità collettiva. Abbiamo una comunicazione medianica che puzza di regime perché segue interessi di parte, con un Berlusconi che controlla una buona fetta dell’editoria e con tutta l’altra schiera che, nel tentativo di arginarlo, non si è accorta di rischiare di diventare come lui. Nel mezzo i cittadini che, travolti spesso da una scarica di informazioni inutili, diventano sempre più insofferenti ed apatici. Di chi è la colpa? La si potrebbe dare a tutti, ma, come spesso accade, per trovare un colpevole basterebbe semplicemente guardasi allo specchio. L’Articolo 21 è lì, patrimonio comune e se la sorte, per chi vuole difenderlo, è quella di stare ogni giorno sulle barricate, di cercare sempre mezzi diversi per far passare le notizie scomode per gli altri, di cercare dall’interno dei colossi medianici di ritagliarsi uno spazio di libertà, beh è una buona sorte, poiché equivale alla grandezza del dettame costituzionale al quale chiunque voglia scrivere dovrebbe ispirarsi. Spendere la propria vita per garantire agli altri quello che noi non abbiamo avuto è un ottimo modo per dire, alla fine della pista, “confesso che ho vissuto”.

2 commenti:

Francesco Treseghè ha detto...

per capire il livello di disinformazione in cui è caduta in basso l'Italia basta andare a scovare l'ultima intervista di Paolo Borsellino... fatta da un giornalista francese (con tanti giornalisti italiani... chi ci da le vere notizie riguardandi il nostro Paese sono i quotidiani esteri!!!)... fatta pochi giorni prima della terribile strage di Via D'Amelio...
Per chi ancora non l'ha vista, in questa intervista (di cui sono rimasti pochi video in pessima condizione che si possono trovare anche su youtube) Paolo Borsellino per la prima volta parla di rapporti tra la mafia con grossi imprenditori del nord, facendo il nome di Dell'Utri e Silvio Berlusconi... stranamente però sia la tv di stato... sia la mediaset (naturalmente!) si sono rifiutate di mandarla in prima serata ed è stata messa in onda solo pochissime volte in tarda sera!
Perchè le parole del noto giudice Borsellino, che ha perso la vita per ridare dignità alla nostra terra, sono state così zittite nonostante l'importanza e il peso che queste avevano ed hanno ancora sulle spalle di chi oggi ci governa?
Sarò onesto! Ank'io fino allo scorso anno ero un illuso berlusconiano... credevo nella sua figura e come un deficente mi sono fatto imbambolire dalle false informazioni... Solo conoscendo la sua storia affondo ho iniziato a vergognarmi nel sostenerlo...
Così ho riconosciuto i miei errori e mi sono ripromesso che avrei fatto in modo che molti altri iniziassero a conoscerlo veramente e che imbpoccassero la mia stessa strada...
L'Italia ha scelto di essere governata da chi ha partecipato, anche se in maniera indiretta, alle stargi che hanno eliminato i giudici Falcone e Borsellino.
L'Italia ha scelto di essere governata da chi ha protetto ed è stato protetto dalla mafia.
L'Italia ha scelto di essere governata da chi partendo dal nulla, improvvisamente è divendato l'uomo più potente del nostro Paese, che oggi controlla quasi tutta l'informazione, ed ha trovato nel suo lavoro di capo del governo, un nuovo modo per arrichhire ulteriormente le proprie imprese.
L'Italia ha scelto di essere governata da chi giorno dopo giorno offende la Costituzione e il sangue versato da tutti coloro che sono morti per crearla e difenderla!
Il compito di noi "scrittori blogghisti" è quello di dar voce alle meschinità non dette dai giornali...
Loro stanno muti per difendere il loro lavoro...
Noi alzeremo la voce per difendere la nostra libertà!

Anonimo ha detto...

Prima di tutto complimenti per l'autocritica espressa che non è da tutti.
Conoscendo bene la storia di quel signore, che ha iniziato i suoi affari più importanti con Carboni e la P2 n Sardegna, non mi sono lasciata incantare e ho sempre chiesto, indipendentemente da questi fatti, come si poteva pensare che un padrone potesse fare gli interessi dei lavoatori ?
Tornando a noi e al panorama politico di oggi, devo dire che sono stanca di ripetere che dobbiamo pensare alle oose serie: gli obiettivi da raggiungere, che dovrebbero essere comuni a tutti gli strumenti, in primis la difesa all'ultimo sangue della ostra Costituzione,attacata e scempiata da tutti i Decreti che hanno fatto e fanno passare sulle nostre teste e nel silenzio de media, consenzienti o timorosi.
Ultima, ma non meno grave è la vergogna e l'umiliazione di essere governati da chi ha permesso e condiviso le stragi di persone come Falcone, Borsellino e tutt gli altri eroi caduti per difendere la democrazia, la legalità e tutti i cittadini dalla mafia. Loro tacciono ' per difendere il loro lavoro ', NO TACCIONO PERCHE' NON HANNO CORAGGIO, DIGNITA' E ONESTA'.
LA NOSTRA LIBERTA' E' ANCHE LA LORO: dov'è l'opposizione politica, chi pensa a bene del nostro povero paese e chi mette da parte la filosofia delle idee per difenderci dal regime ????????