sabato 2 maggio 2009

"...E questa è casa mia......"

29-04-2009

“Questa è casa mia….e qui comando io”..mettete una musichetta da cartone animato et voilà

servita una classica frase d’avanspettacolo.

Se poi questa sublime escandescenza vocale è recitata su un palco, sembra quasi d’assistere ad un siparietto degno di Macario.

Solo che i protagonisti, almeno uno non rientra, per stretti termini, nel decalogo degli artisti, datosi che si tratta di un illustre uomo politico.

Proprio così… protagonista di cotanta potenza verbale è il prode assessore allo spettacolo del Comune di Raffadali.

Che con uno slancio degno d’Otello si è scagliato, indignato, verso i componenti di un gruppo musicale reo di non possedere doti telecinetiche atte a far sparire, con un colpo di bacchetta magica, spie, cavi e strumenti vari per permettere l’esibizione “a sorpresa” di un gruppo folkloristico d’ignari infanti.

Ma il palcoscenico si sa, oltre a sviluppare le capacità oratorie sviluppa anche la mimica e il “mattatore” della serata, ha congedato con un segno della manina assessoriale che fa “ciao ciao” gli artisti.

Che ammirati da cotanta capacità recitativa non hanno potuto far altro che togliere le tende sicuri che lo “spettacolo” offerto dall’Assessore non poteva avere, almeno in quella serata, eguali.

Ma la cosa che non sorprende minimamente lo scriba è la frase pronunciata dall’assessore: “Questa è casa mia e qui comando io” perché questa è la logica dei nostri attuali governanti.
Che trasformano i soldi della collettività, i nostri, in beni di loro consumo, e credono di possedere gli spazi pubblici (quindi di tutti) solo perché qualcuno li ha delegati (non eletti) a farlo.
Come novello Omero, e ben restio a suscitar lo sdegno altrui, vorrei ricordare che gli assessori sono debitamente PAGATI dai cittadini per svolgere quella funzione (oltre 1200 euro d’indennità netta) e che dovrebbero avere l’accortezza d’evitare certi comportamenti.
Ma poiché la serata di ieri è stata foriera di grandi novità e di straordinarie rivelazioni, ed avendo scoperto che tutta Raffadali è casa dell’assessore alla Spettacolo, allora per giusto scambio tra un comunista e un cattolico democratico, tutto quello che è dell’assessore è nostro (visto anche che provvediamo a pagarlo con le Tasse comunali) casa, macchina, tavola e indennità.
Alla fine come scambio è equo, l’assessore per auto proclamazione possiede Raffadali e 14 mila raffadalesi per riappropriazione si prendono le sue cose.
Certo c’è da superare l'irto scoglio del Sindaco e il vice Sindaco, anche loro convinti di possedere un feudo, ma i cittadini ridotti all’osso penso che non potranno che essere d’accordo.
Quindi tutto è di tutti…se non è condivisione questa….”Questa è casa mia…”….ah…chi porta il vino?


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