di Paolo Vizzì
Sono seduto al computer con il mio ormai amico Amerigo, tecnico e funzionario del comune di Scoppito, provincia dell'Aquila. Noi facciamo base qui, siamo ospitati in una scuola, perché il palazzo comunale è inagibile causa lesioni. La scuola è stata spostata nel campo della protezione civile nel quale dormiamo, in pratica le lezioni si tengono nella nostra mensa e i tavoli da pranzo sono i banchi dei ragazzi. In compenso però possiamo leggere sulle lavagne l'ultimo argomento trattato, qualcuno ne approfitta per ricordare quand'era bambino.
Ieri non ho potuto scrivere causa mancanza di computer e sono stato costretto ad inviare un breve sms a gaetano che lo ha completato con quello che ci eravamo detti per telefono rendendo la cosa leggibile. Abbiamo lavorato dalle otto alle otto ed abbiamo censito un borgo di nome Vigliano, 100 persone circa, abitato da gente simpaticissima e da lumache da 100 grammi ciascuna(impressionanti!). Case in muratura distrutte dal tempo e risparmiate dal terremoto, case più recenti che hanno sentito il sisma. Ne abbiamo viste tante e ne vedremo ancora.
L'aquila
Finiti i sopralluoghi della mattina e preso un boccone ci siamo diretti verso la città.
Autorizzazioni, permessi, controlli e siamo dentro il centro storico. La prima cosa che prende alla gola e allo stomaco è qualcosa che nessuna televisione, nessun articolo, nessun libro potrà mai raccontare è il silenzio. Da brividi: immaginate una città in tutte le sue componenti dalla quale spariscono in un attimo tutte le persone, le automobili e persino i cani (in due ore non ne abbiamo visto uno) un silenzio terrificante! Si odono soltanto, di tanto in tanto, finestre che sbattono o battiti d'ali d'uccello, il resto è quiete, calma e distruzione. Il resto sono negozi sventrati con i vestiti ancora appesi, ciabatte sotto al comodino e panni stesi al sole ormai ingialliti. Si vede un lenzuolo legato ad un balcone come corda per fuggire, una porta sfondata per trovare un'apertura è assolutamente opprimente, ma ugualmente da vedere per capire quanto sia importante la sicurezza in edilizia. E' caduto soltanto ciò che era vecchio e mal tenuto o nuovo e mal costruito. Ho visto la casa dello studente e, dopo aver spiegato a due vigili del fuoco che non esistono i terremoti sussultori o ondulatori, ho osservato attentamente quanto si può essere inconsapevolmente in pericolo. Il ferro c'era, liscio, ma c'era, il resto era quasi polvere (se il mio amico asino tosto leggerà questo articolo capirà a cosa mio riferisco). Anche Peppe, il mio ingegnere compagno di squadra ha le idee molto chiare: non c'è stata fatalità! Le macerie erano accumulate sull'altro lato della strada di fianco ad una garitta con due simpaticissimi alpini ed una pala meccanica a fare da custode, probabilmente la stessa che le ha rimosse da dove si trovavano. Uno dei vigili del fuoco (si stanno facendo un mazzo enorme) mi ha raccontato i primi momenti dell'intervento durante la notte e la mattinata, ma terrò per me le sue parole poiché odio raccontare le disgrazie altrui per muovere qualcuno a pena o schifo.
Colmo di sensazioni che non sono in grado di descrivere pienamente ritorno a Scoppito e termino il lavoro assegnatomi. Chiudo verbali e tabelle riassuntive e sono pronto per scrivere ciò che avete già letto. Adesso sono già sotto la doccia del container vicino alla mia tenda.
A domani
ho scritto di fretta, se c'è qualche errore grammo-ortografico prego tano di correggerlo
Ciao
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