di Paolo Vizzì
1984, scritto nel 1948, rappresenta, come ha sostenuto qualcuno” la parabola apocalittica delle grandi paure Orwelliane” dove tra gli incubi della società immaginata dallo scrittore c’era la falsificazione della verità e la perdita della memoria storica. Tutto era controllato dal Grande fratello che tutto conosceva e tutto dirigeva attraverso i suoi ministeri. In quella società non esisteva alcun divieto, non esisteva legge, tutto era permesso purchè secondo gli indirizzi del Socing. Frasi del tipo “LA GUERRA E’ PACE”, “L’IGNORANZA E’ FORZA” risuonavano sulla facciata del ministero della “verità” che aveva il compito di riscrivere la storia secondo le esigenze del Grande Fratello. Soltanto qualche sparuto individuo conservava un minimo di autonomia nel pensiero e nei sentimenti. Guardandomi in giro talvolta ho la sensazione che, lentamente, ma inesorabilmente ci stiamo avviando verso una situazione del tutto simile. L’apparenza domina sulla sostanza, o almeno così viene visto il modello vincente di individuo. L’assenza di coerenza è ormai da tempo una virtù, un modo di rimanere sulla cresta dell’onda, un positivo modo di adattarsi alle situazioni. Una visione riveduta e corretta delle teorie Darwiniane. La metafora più calzante è quella di essere una barca di carta in balia delle onde o “nave senza nocchiero in gran tempesta”, ma il riferimento è più al singolo individuo che alla comunità. Dico questo perché gli indirizzi che segue la società moderna non sono casuali e non nascono da dinamiche legate ai classici fattori che regolano la vita sociale come la disponibilità di lavoro, di ricchezza, di risorse. Le dinamiche dei paesi come l’Italia sono ormai dominate dalla esigenza del superfluo, che è già di suo una contraddizione in termini, e queste esigenze vengono pilotate attraverso i meccanismi tipici del Grande Fratello Orwelliano. Anche Giorgio Gaber, inimitabile in una delle sue tantissime e lucide analisi della società italiana, narra con “il pelo” di una corsa sfrenata verso il possesso, ma la spinta è data dalla volontà di superare il prossimo, non da quella di non rimanere escluso dal “giro che conta”. L’assurdo sta proprio nel subire modelli ed imposizioni di necessità dettate dal mercato e non da reali bisogni. E’ la famosa visione del cittadino non più come individuo, ma come consumatore, è il modello immaginato dai guru del marketing che non ha nulla a che fare con i modelli di società che mettono l’uomo al centro di tutto. E’ la vittoria dei centri commerciali, dei fast food, delle borse griffate a tutti i costi. E’ lo spostare l’attenzione dal reale al fittizio è l’operazione fatta per l’ospedale di Agrigento, per il terremoto in Abruzzo e per tante altre situazioni incresciose tipiche del nostro paese. Berlusconi, massima espressione del populismo integrale, che non perde occasione di farsi vedere all’Aquila o nei dintorni è stato quello che qualche mese prima del sisma aveva proposto un piano casa nel quale si andava in deroga ad ogni norma urbanistica. Aveva ipotizzato leggi che consentissero di mettere un piano in più a tutte le case fregandosene delle buone norme costruttive e della sicurezza degli abitanti. D'altronde, non avendo perso l’istinto del palazzinaro quale è, non poteva pensarla diversamente. Oggi si vanta di avere introdotto una rigidissima normativa antisismica. (Da un estremo ad un altro) Basta avere dietro un bel Ministero della Verità stile Rai-Cinque ed il gioco è fatto! Chi ha aiutato gli abruzzesi? Berlusconi! Basta ripeterlo un migliaio di volte ed ecco una verità rivelata! Stessa storia su Agrigento. Chi si ringrazia per aver impedito la chiusura dell’ospedale? Bertolaso? Ma chi lo conosce! La protezione civile? Nemmeno per sogno! Si ringrazieranno quelli che lo hanno chiamato dimostrando di essere incapaci di prendersi responsabilità e di saper gestire un’emergenza. Sono gli stessi, come ho avuto modo di dire, che chiedono il totale riconoscimento dell’autonomia Siciliana. Autonomia a senso unico! Anche il questo caso il ministero della Verità ha fatto un bel lavoro, azzerato il dibattito sulle responsabilità, gli ignavi e i profittatori diventano salvatori della patria! E tutti ad applaudire! Il meccanismo è ormai estremamente affinato, il passato viene cancellato in un istante, non si sta a verificare la coerenza dei comportamenti per capire se le azioni sono dettate da una reale riflessione o seguono l’umore della piazza. In questo modo vince la faccia tosta ed il tornacontismo ed anche chi pensa di comandare diventa notaio di scelte altrui e burattino tra burattini. Il trionfo del Grande Fratello.
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