domenica 23 agosto 2009

Democrazia un cazzo...

su segnalazione di Fabio Lombardo

L'attacco finale alla democrazia è iniziato. Berlusconi e i suoi sferrano il colpo definitivo alla libertà della rete internet per metterla sotto controllo. Ieri nel voto finale al Senato che ha approvato il cosiddetto pacchetto sicurezza (disegno di legge 733), tra gli altri provvedimenti scellerati come l'obbligo di denuncia per i medici dei pazienti che sono immigrati clandestini e la schedatura dei senza tetto, con un emendamento del senatore Gianpiero D'Alia (UDC), è stato introdotto l'articolo 50-bis, "Repressione di attività di apologia o istigazione a delinquere compiuta a mezzo internet". Il testo la prossima settimana approderà alla Camera. E nel testo approdato alla Camera l'articolo è diventato il nr. 60. Anche se il senatore Gianpiero D'Alia (UDC) non fa parte della maggioranza al Governo, questo la dice lunga sulla trasversalità del disegno liberticida della "Casta" che non vuole scollarsi dal potere. In pratica se un qualunque cittadino che magari scrive un blog dovesse invitare a disobbedire a una legge che ritiene ingiusta, i provider dovranno bloccarlo. Questo provvedimento può obbligare i provider a oscurare un sito ovunque si trovi, anche se all'estero. Il Ministro dell'interno, in seguito a comunicazione dell'autorità giudiziaria, può disporre con proprio decreto l'interruzione della attività del blogger, ordinando ai fornitori di connettività alla rete internet di utilizzare gli appositi strumenti difiltraggio necessari a tal fine. L'attività di filtraggio imposta dovrebbe avvenire entro il termine di 24 ore. La violazione di tale obbligo comporta una sanzione amministrativa pecuniaria da euro50.000 a euro 250.000 per i provider e il carcere per i blogger da 1 a 5 anni per l'istigazione a delinquere e per l'apologia di reato, da 6 mesi a 5 anni per l'istigazione alla disobbedienza delle leggi di ordine pubblico o all'odio fra le classi sociali. Immaginate come potrebbero essere ripuliti i motori di ricerca da tutti i link scomodi per la Casta con questa legge? Si stanno dotando delle armi per bloccare in Italia Facebook, Youtube, il blog di Beppe Grillo e tutta l'informazione libera che viaggia in rete e che nel nostro Paese è ormai l'unica fonte informativa non censurata. Vi ricordo che il nostro è l'unico Paese al mondo, dove una media company, Mediaset, ha chiesto 500 milioni di risarcimento a YouTube. Vi rendete conto? Quindi il Governo interviene per l'ennesima volta, in una materia che vede un'impresa del presidente del Consiglio in conflitto giudiziario e d'interessi. Dopo la proposta di legge Cassinelli e l'istituzione di una commissione contro la pirateria digitale e multimediale che tra poco meno di 60 giorni dovrà presentare al Parlamento un testo di legge su questa materia, questo emendamento al "pacchetto sicurezza" di fatto rende esplicito il progetto del Governo di "normalizzare" il fenomeno che intorno ad internet sta facendo crescere un sistema di relazioni e informazioni sempre più capillari che non si riesce a dominare. Obama ha vinto le elezioni grazie ad internet? Chi non può farlo pensa bene di censurarlo e di far diventare l'Italia come la Cina e la Birmania. Oggi gli unici media che hanno fatto rimbalzare questa notizia sono stati Beppe Grillo dalle colonne del suo blog e la rivista specializzata Punto Informatico. Fate girare questa notizia il più possibile. E' ora di svegliare le coscienze addormentate degli italiani. E' in gioco davvero la democrazia!!!

1 commento:

Anonimo ha detto...

LEGALITA' UN CAZZO.....
Sono circa 15 anni che ci rompono la mi..tica con la storia della legalità. Fin verso la metà degli anni'90 nelle scuole si insegnava l'educazione alla cultura antimafia, poi da parte delle classi politiche a vario titolo dirigenti- la famosa CASTA- l'attenzione è stata spostata sulla educazione alla legalità. Da allora ho smesso di fare educazione di questo tipo a scuola.
Mi ero andato convincendo che lo scostamento non era casuale: si voleva inculcare nella testa dei ragazzi l'idea dell' osservanza delle leggi, a prescindere dal loro contenuto. In buona sostanza si volevano educare le giovani generazioni alla passività e all'accettazione acritica dell'ordine esistente. In parte questo processo di normalizzazione attuato in modo bi-partisan dalla CASTA, alias PDL e PDmenoelle- come dice Grillo- ha raggiunto lo scopo. In quale stadio di regressione sociale si è vista tanta rassegnazione da parte dei soggetti colpiti dai soprusi? Come è possibile che ci siano tre milioni di precari e non scoppia una rivolta sociale? Come è possibile che passa un lodo Alfano nell'indifferenza pressochè generale? Come si può accettare che in periodo di crisi i governanti, dalla maggioranza e dalla presunta opposizione, mettono in mano ai privati i servizi pubblici essenziali con conseguenti aumenti di tariffe e sofferenze per i ceti sociali deboli o si impegnano 14 miliardi di Euro per l'acquisto di 131 cacciabombardieri F35, senza che ci sia una sollevazione generale?
Si può spiegare tanta indifferenza prescindendo dalla considerazione che il lavaggio dei cervelli, attuato con l'educazione alla passività tramite scuola e mass media- vedi tette, culi, grandi fratelli ed evasione varia televisiva- era ed è funzionale alla strategia eversiva della P2? Sarà un caso che ex piduisti tornano alla ribalta e alcuni sono dentro il governo, come Berlusconi e Cicchitto?
Certo che tutto questo cascame ha paura della democrazia e di Internet. Sul piano politico questo rottame si è cautelato introducendo nel sistema elettorale lo sbarramento, per cui la democrazia è buona solo se si tinge di bianco, di grigio o di rosa. In virtù di questa barbarie isitiuzionale nelle ultime elezioni regionali siciliane le centinaia di migliaia di voti rossi si sono trasformati per miracolo in deputati neri, grigi e bianchi. Se non è furto di democrazia questo!
A livello di comunicazione, poi,il signor D'Alia, sodale di Cuffaro,sta tentando di supplire alla defaillance di Lucio Gelli, che non è riuscito ad immaginare nel suo piano Rinascita, l'esistenza di internet. Egli, pertanto, come ha puntualmente riportato Febio, si preoccupa di bloccare sul nascere la possibilità che qualcuno possa mettere in discussione l'ordine esistente attraverso la diffusione di idee che possano istigare al conflitto sciale. Questo rischio non si può correre per mezzo di giornali e televisioni, tutti sotto il controllo del potere economico-finanziario-politico dominante. Ma internet! Questa bestia pazza e pericolosa! Ed allora, ecco la mannaia. En passant, un'annotazione marginale: il signor D'Alia(UDC) non poteva, per ovvi motivi, preoccuparsi della forza eversiva esercitata dai "pizzini": quelli sono manifestazioni di cultura folclorica innocua, come la coppola esibita a mò di tranquillizzante per gli amici.
Mi ritorna in mente uno slogan della sinistra di qualche tempo fa:
RIBELLARSI E' GIUSTO. Se questo valeva ieri, a maggior ragione vale oggi. E non basta fare manifestazioni più o meno oceaniche contro Berlusconi, pure necessarie. Bisogna rendersi conto che la democrazia si salvaguarda dando la possibilità al popolo- o gente, se si vuole- di esprimersi liberamente e di mandare nelle istituzioni i suoi rappresentanti in proporzione ai voti che essi raccolgono. Ogni tentativo di esproprio borghese della democrazia è un colpo mortale alla sua stessa esistenza. E forse l'eversivismo delle classi dirigenti punta esattamente a tale obiettivo.
vincenzo lombardo