mercoledì 5 agosto 2009

L'assenza di chi fa la differenza

di Paolo Vizzì
Preciso che bisogna fare il possibile, rispettando le determinazioni della magistratura, per riavere in efficienza il S.G.d.D. al più presto, ma alcune considerazioni vanno fatte.
Sono triste per quello che ho visto e sentito durante la manifestazione di Agrigento. Rispetto al bacino di utenza dell’ospedale, era presente un ridotto numero di cittadini (si parla di 2000)*e tra questi mancava il popolo, cioè quella enorme fetta di popolazione che si muove quando sente che gli sta capitando qualcosa di realmente serio. Era presente la politica, parte delle istituzioni e quel ceto medio riflessivo positivamente politicizzato che legge, si informa e percepisce un tantino di realtà. La massaia, l’impiegato, l’operaio, il professore che non seguono abitualmente la politica, come è loro costume da tanti anni, sono rimasti al mare, in campagna o hanno approfittato del giorno di ferie per fare altro….. . Agrigento, a dispetto dei proclami, con tutta la sua provincia, sentono lontano il problema ospedale anche perchè non si sono mai fidati dell’assistenza che hanno ricevuto negli anni e quindi sanno già che per le cose serie debbono andare altrove, allora cosa cambia se invece di andarci dopo ci vanno prima. Gli stessi politici che hanno fatto passerella in questi giorni e che hanno sgomitato a dire la loro, sono gli stessi che per vie diverse hanno lottizzato le corsie tra primari, contrattisti e inservienti vari, impedendo di innalzare la qualità dell’offerta ospedaliera e non consentendo al presidio di divenire realmente indispensabile. Quanto al discorso della venuta di Bertolaso et alii.. , ritengo anche questa una pagina triste della nostra storia. Non abbiamo ancora finito di urlare ai quattro venti che la sanità, come l’urbanistica ed altre materie sono competenza esclusiva della regione Sicilia ed abbiamo fatto il diavolo a quattro per non essere commissariati per lo sforamento del deficit sanitario affermando la nostra autodeterminazione a spendere. Sport nel quale siamo maestri universalmente riconosciuti, specie per quanto riguarda le cose inutili tipo ponti, consulenze, consorzi per la manna o per il moscardino di scoglio(per dire). Al momento di aggredire i problemi, perchè la regione ha enormi poteri in merito, ci caliamo le braghe, ci dimentichiamo della nostra autonomia ed aspettiamo la calata del messia, in questo caso di un suo rappresentate nella persona del Bertolaso che so essere estremamente capace. Siamo dotati di geni civili a gogo, di protezione civile regionale (con la quale ho avuto modo di collaborare e dove ho trovato gente capace e motivata) a iosa, di due grosse università con fior di facoltà di ingegneria strutturale e cosa facciamo? Aspettiamo il messia! Il problema è anche questo, l’attesa del messia ci scarica da ogni responsabilità, ma ci rende schiavi. Per alcuni può essere una posizione comoda, ma stando comodi spesso la si prende in quel posto.. Una nota positiva è l’aver sentito il comizio di Fofò….

* Duemila persone paragonate al bacino di riferiemnto dell'ospedale, che penso sia superiore alle 200.000 persone vuol dire che era presente soltanto l'1% dei potenziali utenti del servizio. Questo dato sta a significare, ancora una volta, che i cittadini si stanno disinteressando al problema, così come hanno fatto per l'acqua e per i rifiuti. Parliamo del più grande dramma che una società possa inconsapevolmente vivere, la totale rassegnazione al destino "cinico e baro".

2 commenti:

Giovanni Nocera ha detto...

Analisi interessante, che fa tornare con i piedi per terra quanti da ieri festeggiano per il successo della manifestazione, che può considerarsi un inizio (buono?), ma c'è ancora molto da fare perchè questa mobilitazione delle coscienze sia diffusa e duri fino al momento del voto per garantire un vero rinnovamento della classe dirigente. Io lavoro per questo!

Paolo Vizzì ha detto...

modestamente anche ad est mette il suo impegno per qualcosa di simile, ma per noi il voto non è essenziale!