martedì 17 novembre 2009

Un fatto..qualche parola e poca onestà.

In risposta a quando affermato tramite nota stampa dai consiglieri di maggioranza di Raffadali la verità esce dagli atti e dai fatti.
Nessun atto d’indirizzo è stato votato dal Consiglio comunale in occasione della bocciatura, tramite astensione, del regolamento sulla trasparenza amministrativa.
Nessun atto ufficiale è stato predisposto e ratificato dai consiglieri nei riguardi della Giunta per una sua revisione o miglioramento.
L’unico voto è avvenuto per bocciare un regolamento che avrebbe migliorato la legge vigente.
Questo è l’unico fatto.
Se i consiglieri di maggioranza possono affermare di aver predisposto e votato un ordine del giorno per impegnare la Giunta lo facciano.
Altrimenti tacciano.
Sono i fatti dare sostanza alle cose, non le intenzioni, le parole e le dichiarazioni. Anche a causa di promesse e interventi illuminati ma inutili sta morendo la nostra provincia
Per il resto ognuno è responsabile davanti ai cittadini delle proprie azioni, ma non accettiamo lezioni di “trasparenza” da chi si nasconde dietro un anonima astensione o si rifiuta di trattare in consiglio le altre tre petizioni popolari presentate da Ad Est e Officina democratica e che parlano di Servizi sociali, difesa ambientale e supporto ai giovani e agli universitari.
Noi seriamente ci siamo fatti promotori di questioni sociali e questioni morali e le abbiamo poste all’attenzione dei cittadini che in 36 ore ci hanno dato ampio mandato. L’Articolo 31 dello Statuto comunale dà la possibilità ad ogni singolo consigliere comunale di fare proprie quelle proposte e portarle in discussione. Ma i temi sociali e quelli morali pare non siano interesse dei Consiglieri comunali di maggioranza, dato che, ed è un fatto, solo il consigliere Aldo Virone si è interessato a farle sue e portarle avanti.
Anche questo è un fatto che non può essere smentito.
Se si ha a cuore la difesa dei cittadini non serve schermarsi dietro a “politici nazionali e regionali”, basta esser seri e onorare il mandato e non dare segni di vita solo dopo esser stati stimolati.
Noi ci abbiamo messo del nostro e abbiamo fornito una "cassetta degli attrezzi" a tutti gli attori politici, destra e sinistra, proposte concrete, serie e molte a costo zero.
Su quelle si può cominciare a discutere, perchè diritti sociali e diritti morali per noi non hanno colore politico.
Per noi.
Per il resto a tutte le offese e accuse personali rivolteci nella nota, lo stile ci proibisce di replicare.
Ed anche questo è un fatto.
Ma la nostra vittoria stà già nel fatto che grazie al nostro stimolo "da giovani editori locali" come sprezzatamente ci hanno tacciato i consiglieri comunali di temi come la trasparenza e il miglioramento della vita dei cittadini nel nostro paese, dopo un lungo oblio, si sta ricominciando a parlarne.

(Ad Est - Officina democratica)

1 commento:

francesco romano ha detto...

..."editori locali"???? ma non eri a Bologna?
Ciao Tanù,
Francesco Romano