PALERMO - L'ex governatore siciliano Salvatore Cuffaro, ora senatore dell'Udc, è stato condannato, in appello, a sette anni di reclusione per favoreggiamento aggravato dall'avere agevolato Cosa nostra e rivelazione di segreto istruttorio. In primo grado i giudici avevano escluso la sussistenza dell'aggravante mafiosa e avevano condannato il politico a cinque anni di reclusione. Il processo è stato celebrato davanti la terza sezione della corte d'appello di Palermo. Lasciando subito dopo l'aula bunker del carcere Pagliarelli, Cuffaro ha detto ai cronisti: ""So di non essere mafioso, so di non avere mai favorito la mafia. Ma questo non vuol dire che non si debbano rispettare le sentenze. Le sentenze sono espresse dalle istituzioni e vanno comunque accettate. Ne sento la pesantezza come cittadino e questo non modifica il mio percorso politico".
La terza sezione ha riformato le pene inflitte all'ex manager della sanità privata Michele Aiello, condannato a 15 anni e 6 mesi contro i 14 del primo grado per associazione mafiosa e ha modificato in concorso esterno all' associazione mafiosa l'accusa di favoreggiamento contestata all'ex maresciallo del Ros Giorgio Riolo, condannandolo a 8 anni di carcere. In primo grado Riolo aveva avuto 7 anni. La Corte ha dichiarato prescritto il reato contestato ad Adriana La Barbera per morte dell'imputata. 'Da quanto emerge dal dispositivo le nostre richieste sono state tutte accolte" commenta il pg Daniela Giglio.
*pubblicato da "La Repubblica" del 23 gennaio 2010
1 commento:
Caro Gaetano,
il tuo articolo com-muove la mia Speranza che in Sicilia si possa lottare ancora e camminare a testa alta, senza doverla abbassare quando passano i potenti! Non conoscevo la vostra storia, ma sono molto curioso di saperne di più. Faccio parte di Libera con un'associazione "Il Clandestino" che esprime un giornale indipendente nel sud-est ibleo. Informazione fatta di giovanissimi che ogni giorno mi insegnano quella rabbia che onora le persone come voi e che segna la vostra voglia di Cambiamento! Quando leggo storie come la vostra sento tutto il peso della responsabilità che si deve assumere chi non vuole essere aggredito dal potere, fino a farsi violentare per sempre la propria anima! Grazie di cuore, per questa storia scritta col cuore e il sudore del vostro esserci! Speriamo di trovarci presto!
Con stima sincera,
Gianluca Floridia - Libera, coordinamento di Ragusa
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