martedì 5 ottobre 2010

L'Italia come la "Fattoria degli animali"

di Silvia Scifo


Angoscia, amarezza, incertezza verso il futuro sono sentimenti che insorgono spontaneamente se ci si sofferma a riflettere sul decadimento politico e culturale di un paese alla deriva qual è l'Italia. Ciò che di appetibile rimane della nostra Repubblica, tale ormai solo per definizione, viene spartito tra i pochi eletti; a godere poi delle briciole che avanzano c'è un'esigua minoranza di soggetti più fortunati(per chi ci crede!) mentre alla moltitudine di un ex popolo sovrano non rimangono, come si suol dire, che "gli occhi per piangere". Negli anni novanta Gaber cantava "ma cos'è la destra, cos'è la sinistra?", ancora oggi questo rimane un quesito di difficile risoluzione perchè a guidare le redini dell'Italia c'è un governo, o per meglio dire una "cricca", la cui strategia politica può grossolanamente essere semplificata come "il governo del fare quello che ci pare",per evitare di cadere nell'infinito capitolo relativo alle assurdità che sono state compiute e quotidianamente si compiono ai danni dei cittadini e che solo un paese precipitato in un profondo sonno intellettivo è in grado di ignorare, talora, peggio, giustificare. L'altra faccia della medaglia è rappresentata da una sinistra incapace di organizzare un'opposizione forte e grintosa e diventare quindi una reale e concreta alternativa al governo. Questo quadro politico ha trasformato il sistema dei partiti in una "casta" privilegiata, autoprotetta e onnipotente, che controllando gli accessi, premiando l'appartenenza, puntando sulla cooptazione dei fedeli e dei simili, abolendo la meritocrazia, fingendo di restituire la politica ai cittadini li trasforma in folla, mentre in realtà sottrae loro ogni reale e concreta partecipazione alla cosa pubblica. A tutto ciò deve aggiungersi il cinico e autonomo esercizio del potere che porta ad una profonda logorazione della macchina statale. Per questo e molto altro la politica ha smesso di essere una missione, un servizio finalizzato a preservare e salvaguardare la democrazia e il benessere del popolo tutto, trasformandosi in un affare di cui beneficiano alla fine solo i politici. All'inesorabile declino politico- culturale si associa una totale staticità delle rappresentanze politiche che tendono a perpetrare i loro privilegi , cercando di consolidare quella barricata che impedisce l'ingresso in politica di figure nuove, giovani, con idee valide che si nutrono di solidi principi e che non mancano di certo nel nostro paese ma che non godono degli spazi che meritano, rimanendo confinate in piccole realtà. La degradante realtà politica che attraversa il nostro paese ricorda "la fattoria degli animali", parabola laica di Orwell che, sebbene scritta nel '45 e riferita ad altro contesto sociale totalitario, rappresenta una spietata disamina delle mostruosità che può produrre una politica basata su un esacerbato abuso di potere, quale che sia l'ideologia che la sostiene, ma è anche richiamo alla necessità che tornino a trionfare i valori etici sulle ragioni diaboliche del predominio sociale e della sopraffazione economica. E' importante e indispensabile quindi pensare che questi mali profondi che gradualmente annichiliscono l'Italia possano essere affrontati e risolti, perchè di certo esiste un'Italia migliore fatta da quanti rinunciano a piegarsi a comportamenti che non gli appartengono e non si rassegnano, al di là degli schieramenti politici, al decadimento morale e materiale della società, continuando a lottare affinchè si affermino principi di libertà e giustizia sociale.

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