sabato 20 novembre 2010

Grande serata di libertà e antimafia

Di Paolo Perini
da www.blablablaamentelibera.ilcannocchiale.it

Ieri sera, 19 novembre, è stata una grande serata di antimafia, di società civile a Bologna. Ieri sera a Bologna, al Costarena c'è stata la prima "Notte contro le mafie", evento per parlare della mafia, ideato da studenti viola, in contemporanea in varie città d'Italia. Per Bologna, sono fiero di esserne stato il principale fautore. L'ho fatto sopratutto per una terra, questa, l'Emilia, mia terra d'adozione che da una lustro a questa parte sento anche un po mia. Il fatto che sia diventato uno dei principali centri di riciclaggio del denaro sporco di sangue delle mafie mi da tanta rabbia. L'ho incanalata e trasformata nell'energia necessaria per mettere in piedi una serata, che in molti ricorderanno molto a lungo.E' stata una serata importante non solo per noi, che ci abbiamo creduto ma anche per i media. Abbiamo avuto i nostri 5 minuti di gloria al tg regionale. Ma più che la fama di gloria ci ha mossi, mi hanno mosso gli ideali che muovono da qualche anno il mio impegno sociale, prima che politico.Gramsci diceva (e aveva capito tutto): La mafia è una borghesia sfruttatrice.La mafia, le mafie sono l'opposto della solidarietà, del fare le cose in comunità, del sentimento di appartenenza che dovrebbe coinvolgere tutti i membri di una stessa comunità.Le mafie sono sete di potere e di soldi.Sete tale che distrugge tutto ciò che incontra, devasta l'ambiente, le persone, le comunità per fare gli squallidi interessi delle cosche. Inoltre la mafia è un fenomeno prettamente culturale e l'unico vero modo efficace per combatterla non è sparargli addosso ma combatterla con iniziative culturali, facendo educazione, facendo informazione, facendo antimafia tutti i giorni nella propria quotidianità. Le mafie sono ovunque, non sono più un fenomeno meridionale. Sono tuttavia ancora un fenomeno clanico. Di clan, di famiglie allargate, patti di sangue. La mafia, le mafie mettono alcuni membri della comunità sopra ad altri, gli altri i non affiliati subiscono. Perdendo i loro diritti per via dell'uso della forza e della capacità dei clan di isolare chi li combatte.

La mafia è uno dei cancri della mia patria.Questa patria che più di una volta mi ha dato l'idea di non volermi dare una chance, di volermi relegare a ruolo di comprimario anche a causa delle umili origini della mia famiglia. Non mi farò mai mettere sotto da nessuno.E' importante per me combattere la mafia perché credo in modo socialista che siamo tutti uguali, nel senso che tutti abbiamo gli stessi diritti e gli stessi doveri. La mafiosità, la mentalità malata che è terreno fertile per l'attecchimento della mafia vera, nasce tra i banchi di scuola fin dall'infanzia con il bullismo. Con il sopruso e l'abbandono di chi, considerato dalla classe "diverso", come lo sono stato io, è schernito e isolato. La mafiosità cresce quando pensiamo solo a noi stessi e al nostro orticello come puntualmente fanno gran parte dei meridionali (e anche qualche settentrionale che ha imparato a zoppicare). Bologna la rossa non c'è più da tanto tempo. Ora c'è la Bologna degli affari, fatti anche con i soldi delle cosche, dove anche un dirigente di Legacoop può dire" i soldi non hanno odore". Con assoluta e incredibile cecità le cooperative rosse (ora non più rosse) hanno aperto la via Emilia ai soldi mafiosi. E io, che ne sono consapevole, non voglio lasciare che Bologna diventi una Milano, dove le ndrine della ndrangheta controllano interi quartieri. La mafia è aiutata dalla crisi economica perché le aziende non hanno liquidità, mentre essa ha molta liquidità, soldi facili e sporchi da pulire in fretta. La mafia è aiutata moltissimo dalla crisi etica e morale di questo paese: dall'assoluta incapacità di molti di andare oltre ciò che è mainstream, ciò che è moda, ciò che ti dicono sia divertimento e bella vita. La mafia si nutre dei disvalori del Capitalismo. La libertà è come l'aria: ci si accorge di quanto vale quando comincia a mancare - diceva il grande Piero Calamandrei, e io che lo so, cerco di difendere la mia libertà prima che venga a mancare. La serata mi ha fatto capire quanto la grassa e arrogante Bologna c'ha bisogno dell'impegno e delle capacità di questo piccolo trentino che scrive. E' stata proprio una bella serata, devo ringraziare gli ospiti Gaetano Alessi, attivista antimafia che con la sua travolgente verve oratoria ha animato la serata e scaldato i cuori. Ora è anche un po mio amico. Ringrazio molto anche il PM Marco Imperato, che con obiettività e analiticità ha dato "peso" e concetti preziosi, snocciolando le principali riforme e contro riforme che rendono la vita impossibile ai magistrati che vogliono combattere le infiltrazioni mafiose al nord.Devo anche ringraziare gli altri miei amici del PV Bologna ma anche i ragazzi della Rete No name e del Gruppo dello Zuccherificio di Ferrara. Che bello vedere che ci sono ragazzi, anche più giovani di me, che non pensano solo a se stessi!Evidentemente io ho conosciuto solo una manica di stronzi egoisti nella mia vita. Ma si sa, la vita è anche questione di fortuna. Ma io d'ora in poi la mia vita cercherò di indirizzarla dove voglio io, e non dove mi sballotterà il caso. Per i discorsi retorici c'è Saviano, c'è la tv, ci sono i dottoroni con i loro paroloni aulici e i politici con la loro instancabile capacità di irretire gli spiriti critici delle persone. Niente retorica oggi, solo gioia personale per essere riuscito a regalare alla mia seconda casa, Bologna, una serata di impegno civile.

Nessun commento: