lunedì 24 gennaio 2011

PUNTO E A CAPO

di Totò Frenda

“… punto e a capo”. Quanti di noi hanno sentito o pensato queste parole?
Volente o nolente, ti torna in mente il ricordo dei famosi “Dettato” delle elementari.
Quando si è un po’ più grandi ancora, lo si pensa e dice quando si scrive la”Storia”.
Quanti uomini hanno fatto e fanno la Storia?
La Storia si può scrivere in mille modi e mille ne esistono di storie.
Ma in tutte c’è il “punto e a capo”. Non si scappa.
Anche in questa esiste un “punto e a capo”.
Questa, però, è una storia scritta da pochi uomini, ma ci sono anche tante comparse che hanno fatto la loro parte.
Questa è una storia vista, vissuta e sentita da un” lato”.
Dal lato di chi ha sempre creduto in tutto ciò che giorno dopo giorno stava scrivendo; dal lato di chi non ha
usato solo inchiostro per scrivere ma anche mazza e scalpello; dal lato di chi (metaforicamente) ha spalato
merda e ingoiato sangue; dal lato di chi ha il collo pieno di lividi e dolori, per cercare di tenere sempre la
testa alta; dal lato di chi è riuscito a gridare, nonostante le mille mani che gli tappavano la bocca; dal lato
di chi “non ha avuto paura di avere paura” ; dal lato di chi è andato in giro di notte con un altro compagno
e con uno scooter, munito di colla e scopa; dal lato di chi è andato in giro di notte con molti altri compagni
muniti di scopa e colla; dal lato di chi ha passato notti intere leggendo della “Questione Morale”; dal lato
di chi ha passato giorno e notte a pensare, credere e provarci sempre; dal lato di chi, “grazie all’altro lato”,
ha dato senso, onore e un significato immenso a quell’IDEA ; dal lato di chi ha sempre avuto la forza di
sorridere nonostante tutto; dal lato di chi ha vissuto amori e sentito battere forte il cuore nonostante tutto;
dal lato di chi ha conosciuto persone che viaggiavano con la sua stessa meta; dal lato di chi ha incontrato
persone che poi sono diventate “Compagni/Fratelli” con la stessa meta;
dal lato di quei “pochissimi” che veramente fanno parte di questo lato; dal lato di tutti quei pochissimi che
sparsi per il mondo si sentono sempre parte della stessa “Famiglia”.
È una storia cominciata dieci anni fa e che ha avuto il suo “punto e a capo” in questi giorni, con la condanna
di Uomo che per scelta di “fede” si è trovato dall’altro lato.
Quest’Uomo, a mio modesto parere, ha fatto un grandissimo errore! L’errore di non aver letto la Storia.
Eppure era la Storia che aveva vissuto assieme ad un altro uomo. La Storia di un altro uomo che prima di
lui fu condannato (anche se per diversi motivi e anche se poi fu assolto) e che prima di lui aveva varcato la “soglia”, sentendo il rumore dei cancelli chiuderglisi dietro. Il neocondannato conosceva benissimo quell’uomo. Quell’uomo era stato il suo maestro. Ora la domanda sorge spontanea.
Mannino è stato un ottimo maestro insegnando a Totò Cuffaro come andar a finire “ar gabbio” o Totò è stato un pessimo alunno per non aver capito che agendo in certi versi ci sarebbe finito?
La risposta la lascio dare ad ognuno di voi e qualunque questa sia, da noi sarà rispettata.
Sarà rispettata perché il concetto fondamentale che divide i due opposti lati è questo: LASCIARE LIBERO CHIUNQUE DI ESPRIMERE IL PROPRIO PENSIERO E LE PROPRIE IDEE.
Nel ‘ 600 qualcuno diceva: “ COGITO ERGO SUM” (penso dunque sono).
Nel ‘900 qualcuno disse: “PROIBIAMO A QUELLA MENTE DI PENSARE”
Nel 2000 qualcun altro ha detto: “COMPRIAMOLI, COSI’ NON PENSANO”
A questi ultimi mafiosi noi abbiamo sempre gridato : “LA LIBERTA’ HA UN SAPORE CHE NON HA PREZZO”
ABBIAMO VINTO! SI, ABBIAMO VINTO!
E adesso “…. punto e a capo”.

Nessun commento: