In questi giorni mi sono chiesto se anche un popolo abbia un suo dna, una sua indole, un suo carattere al pari di un essere umano.
E me lo sono chiesto in riferimento alla strana reazione, sarebbe più giusto dire non reazione, che il popolo italiano ha in relazione ai giorni cupi che sta vivendo il nostro Paese con il Rubygate e con tutto quello che tale gravissimo scandalo rappresenta anche in termini di reputazione internazionale.
Reazione senza orgoglio, senza rossore, senza pudore, supina, rassegnata, spenta, come se avesse perso la speranza di avere o conservare una proprio dignità di popolo o di nazione.
Atteggiamento grave ed incomprensibile comunque lo si valuti:
1- da cretini se si crede alla menzognera difesa del Premier che ci vuol far credere che le serate di Arcore fossero tranquille serate di assoluto relax senza sesso e senza alcuna trasgressione di cui vergognarsi e vergognarci.
2- da complici di un depravato se non si crede a tale versione ma si considera non meritevole di deplorazione quanto si è verificato ad Arcore, a Roma o a Porto Rotondo.
Eppure basta dare uno sguardo anche fugace alla stampa estera per capire come l'atteggiamento degli italiani sconcerti gli europei, gli americani e, sia detto senza alcuna ombra di razzismo, persino i cittadini del terzo mondo.
Come mai siamo scesi così in basso?
Siamo vittime cloroformizzate di una sofisticata videocrazia?
O siamo un popolo di individualisti che cerca di fare semplicemente i propri comodi e non si scandalizza quando a fare i suoi comodi, in questo caso i suoi porci comodi, è addirittura il Capo del Governo?
Non so darmi una risposta e questo fatto mi inquieta ancora di più.
Il grande rivoluzionario cinese già tanti decenni fa parlava di contraddizioni all'interno del popolo, ma questa non è solo una contraddizione, è una negazione del proprio essere, del proprio sentire comune, del proprio spirito di appartenenza.
E se fossimo semplicemente un popolo sbagliato?Non lo so, ma di sicuro ha ragione quel vignettista che dice che l'Italia è nata da 150 anni ma siamo ancora in attesa dei decreti attuativi!
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