Leggiamo e rimaniamo sbalorditi dagli atteggiamenti e dalle parole usate nella contrapposizione in atto tra Peppe Pane ed un certo Giuseppe Arnone. Il compagno Pane si lamenta, giustamente, di quanto fatto dall’Arnone in occasione della manifestazione sui cento anni dalla nascita di Totò Di Benedetto. La redazione condivide il disappunto di chi stava vivendo un momento di sereno ricordo e si è trovato invece a dover assistere ad uno spettacolo assolutamente fuori luogo. Rimaniamo estremamente infastiditi, per non dire urtati, dalla presunzione di chi, pur di mettersi in mostra non esita ad utilizzare i più disparati palcoscenici dai quali mettere in scena il proprio spettacolino. Il fastidio si tramuta in vera e propria irritazione quando leggiamo frasi del tipo "Caro Pane, a questo punto…o pubbliche scuse o risarcimento del danno che utilizzerò a beneficio della comunità diocesani di Ismani e dell’Associazione rifugiati dell’ONU che ho il piacere di finanziare" come se il pagamento dei danni venisse deciso sic et simpliciter dal primo che passa per far piacere a chi strilla più forte. Riteniamo richieste del genere, a chiunque esse siano rivolte, assolutamente inaccettabili sia nei modi che nella sostanza.Ricordiamo a chi ci legge che lo stesso Arnone, in occasione della giornata su “politica e mafia” da noi organizzata a Raffadali, nonostante non fosse più previsto dibattito, ci ha praticamente estorto un intervento solo per fare pubblicità al suo ultimo libro e per darci la “notizia” di aver trovato lavoro ad Ignazio Cutrò.
Peccato però che Cutrò fosse all’oscuro di tutto...
Noi da sempre abbiamo dato a spazio a tutti i contributi che ci sono arrivati, tutti, compresi quelli di chi da 10 anni ci insulta, ma non abbiamo mai minacciato nessuno, ma nessuno si permetta di farlo nei confronti di chi edita o scrive nel nostro giornale. Siamo un piccolo (e forse insignificante) organo indipendente di stampa che coinvolge decine di ragazzi che ha un piccolo pregio: nessuno è mai riuscito ad intimidirci. Non succederà adesso.
Perchè nessuno minaccia AdEst.
La Redazione di AdEst
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