A poco più di 60 giorni dalle elezioni comunali, il quadro politico a Raffadali rimane tuttora incerto. Ufficialmente non si conoscono ancora né i candidati alla poltrona di sindaco, né gli schieramenti e le alleanze che scenderanno in campo. Nel centrosinistra si registra la rilevante presa di posizione delle aree che fanno riferimento agli onorevoli Panepinto e Adragna. In un documento politico inviato ai segretari del Pd nazionale, regionale, provinciale e di circolo, e cioè gli onorevoli Pierluigi Bersani, Giuseppe Lupo, Emilio Messana e Giacomo Di Benedetto, si chiede ufficialmente di indire le elezioni primarie per la scelta del candidato sindaco.
"Raffadali - si legge nel documento - è una città che ha una grande tradizione di sinistra che il Pd non può certo ignorare e dopo due cocenti sconfitte la vittoria alle prossime amministrative diventa un obiettivo irrinunciabile. Partendo dal presupposto che il Pd deve esprimere un ruolo di guida per la città, ribadiamo che la campagna elettorale non può che basarsi sui programmi ma anche sulle alte qualità morali dei candidati che intenderanno allearsi con noi. Riteniamo, la via delle primarie, unica via maestra che può rilanciare la nostra azione in grado di selezionare una classe dirigente di giovani e di donne che si mettano alla guida della città. Ci si rammarica della scarsa comunicazione tra noi militanti del Pd di Raffadali, che si spera non voglia essere una amara anticipazione di una scelta del candidato sindaco imposta dall'alto. Esigiamo che la politica 'di mestiere' faccia un passo indietro per lasciare spazio al ricambio generazionale. Per tutto ciò - conclude la lettera - noi sottoscrittori di questo documento riteniamo che solo il ricorso ad elezioni primarie per la scelta del candidato sindaco rappresenti la soluzione delle diatribe interne e delle indecisioni ancora presenti nel nostro circolo, pertanto si chiede al nostro segretario di circolo Giacomo Di Benedetto di indire al più presto le elezioni primarie in modo che si possa scegliere assieme il candidato sindaco e con esso stilare la lista del Pd e costruire il quadro di alleanze che possano portarci alla vittoria alle prossime elezioni di maggio".
L'iniziativa e la conseguente richiesta di due importanti aree del Pd non può certo rimanere inascoltata. I vertici del partito, sia a livello locale, ma anche più in alto, dovranno giocoforza prendere al più presto una decisione e motivarla. Il rischio, altrimenti, potrebbe essere quello di una frattura, interna al Pd, che nessuno auspica.
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