domenica 12 febbraio 2012

TARSU capitolo TERZO

di Paolo Vizzì

Da quanto apprendiamo, la giunta di Raffadali ha votato una proposta di deliberazione, da portare in consiglio comunale, che prevederebbe l’azzeramento delle sanzioni sullaTARSU. La proposta sembra ricalcare una bozza di provvedimento che, sempre la giunta Cuffaro, non fu capace di far approvare in consiglio poiché, nonostante il parere positivo dato dagli uffici, lo stesso la ritenne più rischiosa che efficace. Nell’ultimo e animato consiglio, il sindaco l’ha sbandierata come un vessillo ed ha accusato, con una straordinaria dose di faccia tosta, l’opposizione di non averla voluta sostenere(il riferimento è alla proposta di diversi mesi addietro). Può essere utile ricordare a chi sta leggendo questo pezzo, compreso tu che tra 30 secondi prenderai il telefono per informare il capo, che una maggioranza è tale quando è in grado di decidere e quando si regge sulle proprie gambe. Il sindaco che accusa l’opposizione di impedire l’approvazione di un qualsiasi documento, nello stesso istante, certifica il crollo della propria di maggioranza. Ammesso che l’azzeramento delle sanzioni fosse possibile, cosa della quale è lecito dubitare, le domande da porsi sono tre e non di poco conto. La prima è strattamente legata al rispetto dei cittadini onesti che hanno sempre regolarmente pagato il dovuto e che sarebbero ancora una volta umiliati da tutti i furbetti che pur essendo stati scoperti la farebbero franca. La seconda riguarda chi ha già pagato le sanzioni e che dovrebbe riaverle indietro, scorporando anche la quota che la AeG ha già incassato come utile dall’accertamento. L’ultima e più economicamente rilevante sarebbe il rischio di una richiesta di risarcimento per mancati utili(o come si chiamerebbe) dovuta al fatto che la società aggiudicataria del servizio ha un contratto basato su regolamenti e numeri che non possono essere messi in discussione unilateralmente. Se per ipotesi i cinque milioni di recuperato stimati in fase preliminare scendessero a due e l’AeG potrebbe dimostrare davanti ad un giudice che questa differenza è dovuta ad atti successivi alla stipula del contratto, potrebbe aver diritto ad un risarciemnto che renderebbe vana o addirittura dannosa qualsiasi iniziativa del consiglio. Per assurdo potrebbe accadere che le sanzioni condonate potrebbero dover essere recuperate successivamente e quindi rispalmate su tutta la popolazione. Per i cittadini onesti, oltre al danno ci sarebbe la beffa, hanno sempre regolarmente pagato ed adesso si trovano a doversi caricare pure la parte di chi è stato condonato. A questo punto si pongono tre condizioni essenziali da rispettare per cercare di alleggerire il carico sulle famiglie e sulle imprese:

1) L’inserimento di una seria premialità per chi è sempre stato in regola con i pagamenti;

2) La riverifica puntuale di tutte le posizioni , previa sospensione dei termini per gli eventuali ricorsi;

3) La rinuncia da parte dell’AeG ad ogni forma di rivalsa sul Comune di Raffadali per gli effetti delle decisioni assunte a favore dei cittadini onesti.

Detto tra noi, la proposta votata in giunta si presta ad una doppia ed allo stesso tempo drammatica lettura.

Nella prima un bimbo in buona fede penserebbe al gesto riparattore di chi, resosi conto degli errori commessi, prova a mettervi riparo con tutti i mezzi rimasti ancora a sua disposizione, prendendosi anche il rischio di un fallimento foriero di conseguenze ancora peggiori del male che si combatte.

La seconda è tanto ovvia quanto umanamente povera che lascio ad ognuno di voi la libertà di immaginarla.

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