martedì 6 marzo 2012

Elezioni 2012 e La Macchina Del Tempo

di Riccardo Ragusa

Odio iniziare a scrivere come tutti gli pseudofilosofi e macellai di grammatica italiana che su questo giornale fanno il botta con questo o quell’altro politico, come se stessero svolgendo il peggior tema di scuola media mai scritto prima; odio gli ipocriti che fanno i puristi e fottono i soldi ai raffadalesi con tasse inesistenti; odio tutti quelli che nella vita non hanno dato un contributo materiale al mio piccolo paese, appartenuti e appartenenti a destra e sinistra e che poi ridendo in faccia ai giovani disoccupati ne hanno cancellato pian piano la dignità e la morale. Odio che sia stato chiuso il villaggio della gioventù, che il teatro sia stato abbandonato e l’ostello altrettanto. Mi rompo i coglioni a sapere che la statua di Nino Cuffaro sia stata distrutta, mi rompo i coglioni nel sapere che la vecchia mensa del teatro della gioventù stia per cadere e nessuno se ne occupi o se ne sia occupato negli ultimi 18 anni. Mi dispiace andare a votare e vedere sempre le solite teste di cazzo da 20 anni che fanno i presidenti e gli scrutatori ai seggi elettorali..etc..etc.. Odio pensare che da vecchio l’ospizio non sarà ancora pronto per ospitare me e quelli della mia leva che non avremo una pensione minima. Odio pensare che la benzina e il gas a Raffadali costino un fottio di soldi e che nessuna autorità o che si possa definire tale non esegua dei controlli sui prezzi. Odio vedere tutti al bar la domenica mattina a ridere di cazzate quando siamo con il culo per terra ma stiamo comodi sul macchinone in leasing aperto con la pensione della nonna morente. Odio vedere i giovani alcolizzarsi senza criterio perché non ci sono posti di scambio culturale e nessuno che se ne preoccupi. Odio i genitori che spendono migliaia di euro per vestir bene i figli …e diu ni scanzi se aprono bocca; parlano come le pecore e formazione zero. Odio i futti e chiangi di ricchi correntisti evasori di tasse che hanno speculato su agenda 2000…e il paese è pieno. Odio che i miei amici siano tutti “morti” spiritualmente e che si son sparsi per l’Italia per cercare lavoro e cercare di conquistare un futuro dignitoso per loro e le loro attuali o future famiglie. Odio i mediocri nei posti strategici perché sono dei pupi e lo saranno per tutta la vita e ai loro figli racconteranno su un baldacchino d’oro “io fui un Pupo figlio mio, sulla bara ammeci da fotografia mettici un pupu comudegghiè.” Odio che la zona canale, voltano, sgarano, vero cuore storico di Raffadali stia cadendo a pezzi mentre altrove i centri storici vengono valorizzati come fossero lingotti d’oro di una civile e democratica città. I telefoni non funzionano, le reti wi fi sono iniziative puramente private, la viabilità una chimera da troppi anni desiderata, gli sgravi ai commercianti inesistenti: zero rilancio per le attività produttive; solo notti bianche dove il culo di questa o dell’altra miss risolleva l’antico fasto freudiano della pulsione sessuale. Odio vedere fabbriche con balconi e piscine annesse a “ Torino in fiat balconi zero” realizzate con i nostri soldi, sulla carta operative ma di fatto usate per altri scopi, e nessuno controlla; odio gli ispettori che dovrebbero vedere e non vedono mai un cazzo. Odio le rotazioni di cariche di potere al comune da quando ero ancora sedicenne e giocavo con Tano Alessi a calcetto e che non assicurano mai continuità nei progetti a medio-lungo termine e affossando l’occupazione, favorendo l’immigrazione da generazione a generazione; Odio chi ha venduto le frequenze di Radio Popolare e negato a giovani talenti di intraprendere un mestiere per una volta diverso. Odio me stesso pikki avia dittu ca nu’ 2012 avia essiri chiu’ bravu. Però odio è una parola forte e mi scuso con i lettori per questa mia intraprendenza e forte carica emotiva; fate così và…trasformatela in amore, e sostituite (odio = amore) e riscrivete con il pensiero le mie poche righe; ed ecco in funzione la macchina del tempo, siete già proiettati nel futuro, magari nel 2022, con la situazione sociale e politica attuale con la sinergia della crisi economica. In verità signori raffadalesi il voto non lo darete né a destra né a sinistra ma a ciò che sarà di voi, della vostra famiglia, dei vostri affetti e dei vostri figli e perché no, alla vostra sorte. Mi chiedo: accadrà ancora una volta che mentre le alleanze sposteranno personaggi incerti tra gli schieramenti bicolori, gli ani dei raffadalesi irradieranno i gioviali e consueti vapori di resa? Voglio solo pensare che si tratterà di usuratissime marmitte di macchine del tempo…con scarico non certificato a euro zero.

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