giovedì 20 settembre 2012

POCO PIU' CHE BARBARI


di Paolo Vizzì

Mortificato e “Gnutticatu” ho assistito mio malgrado ad una scena che definire emblematica di una tristissima condizione sociale è forse riduttivo. Mi trovavo al ricevimento di matrimonio di un mio fraterno amico ed io come tanti altri abbiamo avuto modo di condividere questa festa con la famiglia della sposa, russi della siberia, e tanti amici della coppia, europei in genere. Mangiare a più non posso, balli sfrenati ed alla fine il gelato. I camerieri approntano un “unico” banchetto, largo più o meno 1 metro, colmo di delizioso gelato che immediatamente attrae l'attenzione di tutta la sala vogliosa di un po' di refrigerio. Un incrociare di sguardi che si trasforma immediatamente in un flusso di uomini donne e bambini ben vestiti che si dirigono verso l'agognato banchetto. Ecco la chiamata del maestro di sala: prego signore e signori il gelato è servito! Il flusso è sempre più intenso, il brusio si quieta lasciando il posto ad un silenzio di riverenza verso quella crema ghiacciata che tutti hanno voglia di gustare... camminiamo verso il gelato.... ma accade l'imprevedibile! A destra una fila ordinata, a sinistra una calca pazzesca. Rosso dalla vergogna scambio una serie di sguardi con i miei compaesani e tutti assieme ci rendiamo conto di essere poco più che barbari. Convergiamo nella fila costituita dai civili e sempre più mortificati attendiamo il nostro turno.

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