lunedì 10 dicembre 2012

AdEst al Tg2Dossier



Dal quartiere Brancaccio di Palermo,feudo della mafia storica, i fratelli Graviano ordinarono l’assassinio di don Pino Puglisi, che aveva creato tra i giovani del quartiere una nuova cultura della legalità. Diciannove anni dopo quel delitto, l’arruolamento dei giovani da parte dei clan è ripreso appieno. Da tempo ormai le mafie non sono un problema solo del sud. Uno studio recente ha contato in Emilia Romagna 49 clan malavitosi. Mafia, ‘ndrangheta, camorra e sacra corona unita si spartiscono il territorio senza neanche aver bisogno di farsi la guerra. La ricostruzione post-terremoto li vede molto attenti ed attivi. Studenti dell’università di Bologna studiano la diffusione della criminalità organizzata al nord. Sono spesso ragazzi meridionali che lanciano l’allarme ai tanti che in Emilia Romagna ancora considerano la mafia una faccenda che non li riguarda. Al sud, le mafie continuano ad esercitare un forte potere di attrazione su giovani che vivono nella strada e sognano soldi facili, vestiti griffati e macchine di lusso. Cominciano con la rapina e lo spaccio per entrare poi, da maggiorenni, nell’associazione mafiosa. Lo sbocco è quasi sempre la galera. Nelle Vele di Scampia, a Napoli, ragazzini già irretiti dalla camorra parlano tra loro. Dalle intercettazioni delle forze dell’ordine una testimonianza involontaria, drammatica e struggente.

Clicca sul link e cerca la puntata "mafie" - dal minuto 16 le interviste ai redattori di AdEst
http://www.tg2.rai.it/dl/tg2/RUBRICHE/PublishingBlock-8f49a286-7527-4264-9979-72b4aca618d8.html

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