"Era la notte buia dello stato italiano: quella del 9 maggio
'78"...Recita così la strofa di una canzone che i Modena City Remblers
hanno voluto dedicare a Peppino Impastato. I 100 passi, resi celebri da
un film, ma che per anni sono stati solo memoria di pochi "pazzi" che
hanno fatto tutto per difendere la "storia" di un giovane uomo della
provincia palermitana. Nato "mafioso" per tradizione di famiglia e
cresciuto "Comunista" per amore della "bellezza" e per spirito ideale.
Peppino
fu ucciso da Tano Badalamenti, ma per anni fu un "suicidio di mafia".
Quelle storie che pervicacemente alcuni organi dello "Stato" tendono a
insabbiare ma che la passione civile, come un rivolo nel fiume della
memoria, riescono a salvare e portare verso il mare.
A Peppino è
stata fatta giustizia, grazie alla pazienza di pochi amici e all'amore
immenso di una madre. Amore che porta a vedere la luce anche
nell'oscurità più totale. Lo stesso amore che alcuni giovani, sparsi per
la nostra penisola, continuano a provare nei confronti del "bello". Che
li porta a ribellarsi a situazioni di palude melmosa che attanagliano
le loro vit
e, che tendono a renderli schiavi prima ancora che uomini.
Storie di precariato, di solitudini, d'insicurezze. Sono proprio le
storie come quella di Peppino, di Cosimo Cristina, di Pippo Fava a far
da stella cometa in una costellazione di piccole sopraffazioni
quotidiane. Storie che spingono la sguardo verso il cielo, verso un
futuro che "deve" essere migliore.
Peppino Impastato fù fatto saltare
in aria, credevano i mafiosi (stolti) di avergli chiuso la bocca. Non è
stato così. Noi oggi gli rendiamo omaggio, ma ogni giorno nel nostro
piccolo lo facciamo denunciando le angherie del potere, gli intrecci
sempre più forti tra mafia e politica(da Cuffaro a Lombardo ad Alfano nulla
sembra essere cambiato) e soprattutto allenando una nuova generazione di
"resistenti" al culto della bellezza, al libero pensiero,
all'indipendenza.
I nostri 100 passi sono lunghi, perchè ogni centimetro che calpestiamo è un centimetro di libertà che conquistiamo per tutti.
Un abbraccio Peppino e ovunque tu sia..la terra ti sia leggera...
Ad Est
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