Di Giovanna Dominici
A volte si rende
necessario rispolverare alcuni concetti che sembrerebbero
scontati, termini il cui significato dovrebbe apparire assolutamente chiaro
perchè dalla loro corretta interpretazione dipendono delle vitali conseguenze.
Tutti ad esempio dovremmo avere ben presente il concetto di
“ Casa” e della funzione fondamentale che essa assolve.
Un concetto questo, però ,che a quanto pare risulta
offuscato all'amministrazione comunale di Raffadali e nello specifico, per ciò
che concerne il recupero delle case popolari di via Teodora, costruite circa
sessanta anni fa e sulle quali sporadiche o quasi inesistenti sono state le
opere d'intervento.
Provando ad entrare nell'ottica di una “Politica paesana”
appare più che naturale, anche se così non dovrebbe essere, che finchè tutto
resiste, anche debolmente, non è necessario intervenire o apportare delle
migliorie, sarebbe uno spreco destinare dei fondi al risanamento di opere
pubbliche quando queste riescono ancora, nonostante le crepe e i crolli, a
reggersi in piedi.
Ma quest'ottica appare assolutamente superata a Raffadali,
il suo significato si è largamente esteso, perchè anche difronte al crollo di
una parte del tetto delle case popolari in questione non è stato messo in atto
nessun serio intervento.
Andando a sfogliare il dizionario e togliendo così
dall'imbarazzo chi avrebbe invece il dovere di farlo e rendere il significato
di “Casa” duraturo nella propria memoria, riscopriamo che per essa si intende:
“Una qualunque struttura utilizzata da una persona per ripararsi dagli agenti
atmosferici, dove vive generalmente una famiglia e dove si compiono le azioni
fondamentali per la vita.”
Non meno importante è il significato sociologico del termine
sulla base del quale la casa non è solo un luogo fisico ma essa va a costituirsi
anche come le fondamenta stesse della vita psichica dell'uomo, dalla cui
integrità dipende anche la sua integrità
psicologica.
Come potrebbero mai gli abitanti di queste case compiere le
azioni fondamentali per la vita e
contare sulla propria integrità psicologica temendo e tremando ad ogni minimo
scricchiolio? O più semplicemente, come possono ripararsi dagli agenti
atmosferici se quegli infissi risalenti ormai alla notte dei tempi sembrano di
cartone?
Tra i concetti caduti miseramente nell'oblio sembra esserci
anche quello di “Dignità”, uno dei valori
fondanti della nostra costituzione e condiviso a livello europeo.
Perchè non significa forse agire contro la dignità far si
che queste persone soffrano il freddo o il caldo asfissiante all'interno di un
appartamento di 35 mq?
O lasciare che vivano in casa loro nella paura costante di
non sentir più da un momento all'altro il pavimento sotto i piedi?
In un paese sommerso
dai debiti potrebbe anche essere compreso il fatto che non sia più tempo per le
spese folli e per gli allegri “magna magna” ma difronte ad una situazione di
questo tipo non dovrebbe essere considerata nessun'altra priorità.
L'amministrazione comunale, in seguito al crollo , ha
pensato bene di intervenire “Appoggiando” due transenne che giacciono lì ormai
da svariate settimane.
Che sia necessario rispolverare anche il concetto di “ Messa
in sicurezza”?
Le case popolari di via Teodora sono in un visibile stato di
abbandono, i balconi della palazzina sono ormai fatiscenti e in continua erosione,
vien da pensare che stiano ancora in piedi per “Pietas divina”
A vederle dal di fuori si stenta a credere che all'interno
possano esserci realmente delle vite.
Quante volte abbiamo desiderato di poter viaggiare nel
tempo?
Ecco che recandoci in via Teodora il nostro desiderio sarà
più che soddisfatto, perchè lì il presente è ancora inesorabilmente il passato.
Tanti sono i bambini ad abitare quelle “Carton-palazzine” e
di certo loro non sono consapevoli dei rischi che stanno correndo, tra l'altro,
troppa calma intorno a loro, nessuno degli adulti competenti si sta
preoccupando del problema, quindi perchè dovrebbero preoccuparserne loro?
Così i piccoli hanno ben pensato di fare di quelle transenne
il loro gioco, facendo a gara a chi è il più veloce a scavalcarle, mentre tutto
intorno tace.
A questo punto sembra
trovare reale riscontro il
triste detto “Deve scapparci per forza il morto”.
Durante la precedente amministrazione comunale erano stati
stanziati dei fondi sia per il recupero delle case popolari di via Avellino che
per quelle di via Teodora.
Un progetto però realizzato
a metà perchè i lavori sono stati eseguiti solo nelle prime.
Sposando ancora una volta quel concetto di “Politica-pesana” , sarebbe
forse stato pretendere troppo che entrambe le urgenti ristrutturazioni
potessero essere portate a termine, mentre
appare ancora più ovvio che
quella somma abbia trovato immediata liquidazione
in “Altri progetti” la cui importanza
sfuggirà di certo ai noi poveri e inconsapevoli cittadini mentre sicuramente
chiara è apparsa ai nostri politici il
cui principale interesse è il “Benessere della collettività tutta” interpretato
questo, solo ,secondo il loro personalissimo e arbitrario giudizio.
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