lunedì 24 giugno 2013

Raffadali: inchiesta sulle case popolari, tra degrado e abbandono.

Di Giovanna Dominici                                                                        
 A volte si rende necessario rispolverare alcuni concetti che sembrerebbero scontati, termini il cui significato dovrebbe apparire assolutamente chiaro perchè dalla loro corretta interpretazione dipendono delle vitali conseguenze.
Tutti ad esempio dovremmo avere ben presente il concetto di “ Casa” e della funzione fondamentale che essa assolve.
Un concetto questo, però ,che a quanto pare risulta offuscato all'amministrazione comunale di Raffadali e nello specifico, per ciò che concerne il recupero delle case popolari di via Teodora, costruite circa sessanta anni fa e sulle quali sporadiche o quasi inesistenti sono state le opere d'intervento.
Provando ad entrare nell'ottica di una “Politica paesana” appare più che naturale, anche se così non dovrebbe essere, che finchè tutto resiste, anche debolmente, non è necessario intervenire o apportare delle migliorie, sarebbe uno spreco destinare dei fondi al risanamento di opere pubbliche quando queste riescono ancora, nonostante le crepe e i crolli, a reggersi in piedi.
Ma quest'ottica appare assolutamente superata a Raffadali, il suo significato si è largamente esteso, perchè anche difronte al crollo di una parte del tetto delle case popolari in questione non è stato messo in atto nessun serio intervento.
Andando a sfogliare il dizionario e togliendo così dall'imbarazzo chi avrebbe invece il dovere di farlo e rendere il significato di “Casa” duraturo nella propria memoria, riscopriamo che per essa si intende: “Una qualunque struttura utilizzata da una persona per ripararsi dagli agenti atmosferici, dove vive generalmente una famiglia e dove si compiono le azioni fondamentali per la vita.”
Non meno importante è il significato sociologico del termine sulla base del quale la casa non è solo un luogo fisico ma essa va a costituirsi anche come le fondamenta stesse della vita psichica dell'uomo, dalla cui integrità dipende anche la sua integrità  psicologica.
Come potrebbero mai gli abitanti di queste case compiere le azioni fondamentali per la vita  e contare sulla propria integrità psicologica temendo e tremando ad ogni minimo scricchiolio? O più semplicemente, come possono ripararsi dagli agenti atmosferici se quegli infissi risalenti ormai alla notte dei tempi sembrano di cartone?
Tra i concetti caduti miseramente nell'oblio sembra esserci anche quello di “Dignità”, uno dei valori  fondanti della nostra costituzione e condiviso a livello europeo.
Perchè non significa forse agire contro la dignità far si che queste persone soffrano il freddo o il caldo asfissiante all'interno di un appartamento di 35 mq?
O lasciare che vivano in casa loro nella paura costante di non sentir più da un momento all'altro il pavimento sotto i piedi?
In un paese  sommerso dai debiti potrebbe anche essere compreso il fatto che non sia più tempo per le spese folli e per gli allegri “magna magna” ma difronte ad una situazione di questo tipo non dovrebbe essere considerata nessun'altra priorità.
L'amministrazione comunale, in seguito al crollo , ha pensato bene di intervenire “Appoggiando” due transenne che giacciono lì ormai da svariate settimane.
Che sia necessario rispolverare anche il concetto di “ Messa in sicurezza”?
Le case popolari di via Teodora sono in un visibile stato di abbandono, i balconi della palazzina sono ormai fatiscenti e in continua erosione, vien da pensare che stiano ancora in piedi per “Pietas divina”
A vederle dal di fuori si stenta a credere che all'interno possano esserci realmente delle vite.
Quante volte abbiamo desiderato di poter viaggiare nel tempo?
Ecco che recandoci in via Teodora il nostro desiderio sarà più che soddisfatto, perchè lì il presente è ancora inesorabilmente il passato.
Tanti sono i bambini ad abitare quelle “Carton-palazzine” e di certo loro non sono consapevoli dei rischi che stanno correndo, tra l'altro, troppa calma intorno a loro, nessuno degli adulti competenti si sta preoccupando del problema, quindi perchè dovrebbero preoccuparserne loro?
Così i piccoli hanno ben pensato di fare di quelle transenne il loro gioco, facendo a gara a chi è il più veloce a scavalcarle, mentre tutto intorno tace.
A questo punto sembra  trovare  reale riscontro il triste detto “Deve scapparci per forza il morto”.
Durante la precedente amministrazione comunale erano stati stanziati dei fondi sia per il recupero delle case popolari di via Avellino che per quelle di via Teodora.
Un progetto però realizzato  a metà perchè i lavori sono stati eseguiti solo nelle prime.
Sposando ancora una volta quel concetto di “Politica-pesana” , sarebbe forse stato pretendere troppo che entrambe le urgenti ristrutturazioni potessero essere portate a termine, mentre  appare  ancora più ovvio che quella somma abbia  trovato immediata liquidazione in “Altri progetti” la cui  importanza sfuggirà di certo ai noi poveri e inconsapevoli cittadini mentre sicuramente chiara è apparsa ai  nostri politici il cui principale interesse è il “Benessere della collettività tutta” interpretato questo, solo ,secondo il loro personalissimo e arbitrario giudizio. 










Nessun commento: