giovedì 4 ottobre 2007

Il fratellino di Cuffaro prende in giro i cittadini e Miccichè lo bacchetta.E se le Iene venissero a Raffadali???


“Aumento della tariffa dei rifiuti.I cittadini sono stanchi delle sceneggiate dei politici”

Se il sindaco di Raffadali Silvio Cuffaro ha declinato il mio invito a manifestare a Palermo contro l’aumento delle tasse sui rifiuti personalmente posso essere dispiaciuto, anche se me l’aspettavavo che declinasse , peccato perchè si perde un occasione per confrontarsi con i molti sindaci siciliani “incazzati neri” che hanno lo stesso problema che lui ha sollevato solo adesso. Che poi abbia voluto puntualizzare la “sua distanza” dalla mia cultura politica, dico che ciò alla gente non può interessare più di tanto considerato quanto i cittadini siano stanchi di subire le chiacchiere dei politici e, comunque, volendo rispondere affermo che sono ben felice di essere distante dalla sua “cultura politica” la quale è ben distante dai bisogni della gente.A parte questo incidentale, sono curioso di conoscere come abbia fatto il sindaco di Raffadali Silvio Cuffaro, nel giro di 24 ore, oltre che a parlare direttamente, anche ad avere a tamburo battente l’assicurazione che tutto verrà sistemato, niente poco di meno che dal presidente della Regione Totò Cuffaro, suo fratello!!!, e dal grande capo dell’agenzia dei rifiuti Felice Crosta, il super manager più pagato della Sicilia!!!. O il sindaco di Raffadali è troppo bravo o molto “più fortunato” dei suoi poveri colleghi sindaci dei molti comuni dell’isola, i quali da diversi anni si battono contro il piano regionale dei rifiuti senza risultato, molto molto raramente riescono ad essere ricevuti dal Presidente della regione Cuffaro, ma mai sono riusciti a farsi rassicurare dal Presidente o dai burocrati del governo regionale circa la soluzione del problema rifiuti, così come invece sembra esserci riuscito il Cuffaro sindaco col Cuffaro regione.Più realisticamente mi chiedo da dove possa nascere l’ottimismo del Presidente della Regione Totò Cuffaro e del capo dell’Agenzia Felice Crosta, dato che proprio loro sono stati gli artefici dei decreti che hanno innescato il meccanismo dell’aumento del prezzo della tariffa del conferimento in discarica ?Come si concilia questo ottimismo col fatto che, in base ad una serie di leggi ed atti amministrativi (vedi la nota dell’Agenzia dei Rifiuti del 20/6/2007 prot. n, 16912/O.R citato nel decreto 616 che stabilisce l’aumento della tariffa, vedi l’art. 7 della legge regionale n.19 del 23/12/2005, ect), per invertire la rotta devono farsi carico non solo delle modifiche delle leggi di cui sopra, ma avere soprattutto una disponibilità finanziaria che la Regione non ha, tanto che gli oneri della gestione post mortem delle discariche (in questo caso per la discarica del comune di Siculiana)e gli oneri di gestione degli operatori delle discariche(in questo caso alla ditta dei fratelli Catanzaro costruzioni), la Regione le ha trasferite agli Ato e questi li hanno trasformati in tasse per i cittadini. E ancora, come la mettiamo con gli altri comuni della Sicilia, e di conseguenza con gli altri Ato, che hanno già applicato gli aumenti di tariffa e fatto già pagare le tasse ai cittadini ? Infine mi chiedo se il sindaco Silvio Cuffaro pensi veramente che il popolo di Raffadali e di tutta la provincia agrigentina, possa ancora farsi prendere in giro e sopportare anche una tale indecente messa in scena, degna solo di una farsa teatrale? Non mi stancherò mai di ripeterlo anche fino alla nausea, e mi rivolgo in particolare ai sindaci “negazionisti”: la soluzione di tutto resta sempre la raccolta differenziata spinta, fatta porta a porta (che produce lavoro, pulizia e riduzione di tasse), tutto il resto è solo un grande bussinis per gli operatori industriali del settore che godono di alti profitti ma sviluppano poca manodopera. Comunque l’invito che avevo rivolto al sindaco di Raffadali lo voglio estendere alla cittadinanza raffadalese,in modo che difendano i propri diritti nella speranza che non vengano inseriti nella lista dei proscritti, come spesso si accade nei piccoli paesi con i sindaci che si atteggiano a sceriffi e piccolissimi dittatorelli.

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