Anna Politkovskaja era una coraggiosa giornalista russa che è stata uccisa nell´ascensore della sua casa di Mosca il 7 ottobre del 2006. Anna era conosciuta in Russia come nel resto del mondo per il suo modo di affrontare le vicende che seguiva, con rigore professionale ma anche con grande passione.
Era stata inviata (dal suo giornale indipendente,
Anna aveva cercato anche di mediare durante il drammatico sequestro nella scuola di Beslan, ma si era sentita male in volo mentre si recava in Ossezia, forse avvelenata.
Anna aveva organizzato un convoglio per far fuggire da Grozny bombardata 89 anziani che erano stati abbandonati in un ospizio.
Anna aveva martellato con articoli e inchieste fino a ottenere la condanna da parte di un tribunale russo di Yuri Budanov colpevole aver di aver rapito, violentato e ucciso una ragazza cecena di appena 18 anni. Il colonnello è stato successivamente amnistiato.
Anna a Mosca non era molto amata. Era considerata troppo tenera coi ceceni. Non era dei "nostri", ossia degli amici del presidente Putin.
All´estero invece era molto apprezzata tanto da aver vinto il Global Award for Human Rights Journalism di Amnesty International (2001), il Freedom to Write Award del PEN (2002), il Courage in Journalism Award (2002), il Premio Olof Palme (2004), il Premio per
Come ha scritto Andrè Glucksmann: "Sensibile al dolore degli oppressi, incorruttibile, glaciale di fronte alle nostre compromissioni, Anna è stata, ed è ancora, un modello di riferimento. Ben oltre i riconoscimenti, i quattrini, la carriera: la sua era sete di verità, e fuoco indomabile."
A questa donna, a questa giornalista, i sottoscritti chiedono venga dedicato un albero nei giardino dei Giusti di Milano. Perché di fronte al male si può sempre dire un sì o un no.
Per aderire inviare la propria firma: unalberoperanna@gmail.com
2 commenti:
Grazie!
Il blog è anche tuo.... grazie di che?
Aspetto altre nuove.... Gato
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