venerdì 16 novembre 2007

Una risposta.....


di Vincenzo Lombardo


Gentile Marcella


Gaetano Alessi mi conosce e sa che molti di quei giovani che lui nomina di tanto in tanto sono stati incoraggiati da me a tentare la strada del cambiamento e del riscatto. In ciò sono stato favorito-ma non obbligato- dalla mia attività di docente nella scuola superiore. Quest'anno, a conclusione dell'anno scolastico, l'appellativo che hanno usato i miei studenti di quinta classe nel formulare il saluto finale è stato "al nostro insegnante rivoluzionario". Sai perché sono stato identificato come tale? Perché ho sempre insistito sull'amore per la libertà, la difesa integerrima della propria dignità, il rifiuto del clientelismo e del precariato, visto da me, spesso in contrasto con gli stessi giovani che si mostravano accomodanti, come la forma peggiore di mortificazione della dignità umana,per tutte le ripercussioni che esso implica sull'esistenza della persona.Qualche giorno pubblicherò su questo sito una lettera che tempo fa ho inviato al presidente della regione- che ha risposto in modo insignificante- a proposito di giovani.Circa le tue osservazioni sul futuro verbale, non vorrei apparire professorale ma, come tu saprai, in inglese esistono ben quattro modi per esprimere il futuro, anzi cinque se vi si include l'uso del presente con tale valore, mentre "have + to infinitive" implica sempre il senso del dovere nel presente o nel passato, mai nel futuro.Quanto al latino le mie conoscenze si fermano alla scuola media, conclusa appena 50 anni fa!I ricordi possono essere fuorvianti, ma ricordo un "amabo", forma autonoma per indicare il futuro di amare. Come vedi solo la lingua siciliana, anzi il popolo siciliano, è privo di futuro!Forse tanta amarezza deriva dalla presa d'atto che "I Viceré" e "Il Gattopardo" non sono solo fenomeni letterari ma autentiche risonanze magnetiche sulla natura della sicilianità di questo popolo, che è contento di essere infelice.Non sai quanto brami di essere travolto da un vento tempestoso che travolga e distrugga tutto, per dirla con P.B.Shelley, purché rinasca una nuova vita. Auguro a te e ai/alle ragazzi/e come te di essere protagonisti/e e testimoni di un cambiamento culturale che inoculi il futuro nel siculo DNA. Io non ho avuto tale fortuna.Cordiali saluti.
(nella foto la chiesa madre di Raffadali prima che la chiudessero e buttassero via la chiave....)

1 commento:

Marcella ha detto...

Caro Vincenzo , spero di non essere stata fraintesa, il mio non voleva essere un richiamo "filologico" ma un invito a non avvilirsi e ad andare avanti con più forza.
Dei proverbi da te elencati quello ke mi ha sempre dato maggior fastidio è "cu lassa la strata vekkia pi la nova sapi zoccu lassa ma unsapi zokku trova"...forse è anke a causa di questo modo di pensare che ci siamo stagnati in questa DC siciliana.
Ma se i tuoi alunni ti hanno dimostrato di ritenerti un gran professore, vuol dire che quei valori di "amore per la libertà, la difesa integerrima della propria dignitàe il rifiuto del clientelismo e del precariato" sono arrivati alle loro menti e ai loro cuori. Allora credo che stai già iniziando ad assistere a quel cambiamento culturale di cui ti auguri noi possiamo essere un giorno protagonisti.
Grazie per la risposta!