domenica 13 aprile 2008

Ad Est...

di Linda Cuffaro

Caro Gaetano, ho letto il tuo ultimo editoriale e devo ammettere che è stato per me fonte d’ispirazione per esprimere i miei pensieri e le mie opinioni.

Anzitutto mi sembra un’ottima idea, la tua, di “costruire un luogo condiviso” che permetta a tutti, da qualunque luogo, di ritrovarsi e di confrontarsi: è come far rinascere la vera “anima” di Raffadali, quella propositiva e creativa, a cui noi non riusciamo a rinunciare e che, invece, da un po’, pare languire, immersa, come è, nell’apatia e nel torpore.

Dicevi che dal “natio borgo selvaggio” ti sono pervenuti pochi segnali di sostegno e conforto: in effetti Raffadali è irriconoscibile; la gente ha perso quel senso di appartenenza ad una collettività , ad una comunità con cui condividere valori ed ideali; l’individualismo e le ambizioni personali hanno preso il sopravvento: ognuno pensa a se stesso, a prendere più che può per sé e, tutto al più, per i propri familiari. Nessuno sente il bisogno di condividere con altri i propri pensieri e le proprie emozioni.

Solo in occasione della candidatura a sindaco di Gianfranco Gueli era sembrato che l’antica tensione ideale fosse rinata, che un nutrito gruppo di giovani avesse voglia di uscire dal torpore. Poi di nuovo il silenzio, o quasi. Tu, di certo, avevi un ruolo non irrilevante nel risvegliare le coscienze, ma puoi farlo anche da fuori, attraverso il progetto che hai ideato. Anzi, ti esorto a reclamare e a proclamare sempre la libertà di pensiero e di parola.

Forse solo “i Raffadalesi nel mondo”- approfitto per salutarli tutti! - non hanno smesso di esprimere liberamente i propri ideali, perché ricordano un paese democratico e non asservito ad alcun padrone. Abbiamo fatto enormi passi indietro.

Ma noi non dobbiamo perdere la speranza e dobbiamo lottare per fare in modo che qualcosa davvero cambi.

Ti saluto e ti abbraccio.

3 commenti:

Anonimo ha detto...

Condivido l'appello ai raffadalesi affinché sappiano riscoprire l'orgoglio del loro passato, ed in particolare quello della loro tradizione di Paese della sinistra democratica, per guardare con rinnovata speranza al loro futuro.
Il Paese di Cesare Sessa, di Salvatore Di Benedetto, di Guido Gueli e di Michelangelo La Rocca non può avere smarrito la via della lotta per l'emancipazione delle classi meno abbienti e la loro liberazione dalla schiavitù dal bisogno. Sono sicuro che già dalle prossime elezioni, nel segreto dell'urna, sapranno reagire mettendo la "crocetta" sul simbolo giusto per evitare che una crocetta sul posto sbagliato possa diventare, in futuro, la loro "croce".
Ed è per questo che sapranno scegliere Anna Finocchiaro per la nostra bellissima isola e Walter Veltroni per la nostra bella penisola.
Speriamo in bene!
Limoncino

Limoncino ha detto...

Ricambio il saluto ai raffadelesi nel mondo di Linda Cuffaro.
Anch'io sono un raffadalese nel mondo ed anch'io provo rabbia per la Raffadali com'è rispetto a quella che era.
Sembra che tutti e tutto abbiano un prezzo ed anche un bassissimo prezzo.
salve rare eccezioni ( una è sicuramente quella di Gaetano) non si rinviene più traccia della Raffadali democratica degli anni sessanta/settanta.
Tocca forse ai giovani portare avanti il testimone in questa staffetta senza tempo che rappresenta la corsa verso un mondo migliore.
La storia è fatta di cicli, di flussi e riflussi.
Oggi non c'è dubbio che la lotta per l'emancipazione segna una tappa di mortificante stagnazione.
Passerà, vedrete che passerà.
Magari non oggi, forse non domani, quasi certamente non dopodopodomani.
Ma dopo non può non cambiare, passerà la stagione della mortificazione e tutti si accorgeranno che la dignità, la libertà, l'orgoglio della propria appartenenza hanno un valore inestimabile e tutti saranno disposti e disponibili a pagarne il prezzo, anche quello più salato.
Dobbiamo crederci, non possiamo non crederci.

Gaetano "Gato" Alessi ha detto...

All'amico limoncino...In questo blog non si accettano post anonimi..Da sempre..Tranne quelli proveniente da Kilombo che comunque vengono immediatamente affiancati ad un blog.Ti prego quindi di continuare a scrivere ma d'inserire il tuo nome e cognome...Altrimenti non potrò fare a meno di non pubblicarti. Credo che questo non ti costerà nulla.Un abbraccio Gato Alessi