giovedì 24 aprile 2008

"CARI ONOREVOLI, CHE MI STATE IN CAGNESCO..."

di Gaetano Gaziano
"Vostra Eccellenza, che mi sta in cagnesco...",
l' incipit della poesia di Giuseppe Giusti, una delle più note della letteratura italiana, mi dà la stura per scrivere questa mia lettera aperta alla deputazione agrigentina neo eletta al Parlamento Italiano e all'Assemblea Regionale Siciliana.
"Cari Onorevoli, che mi state in cagnesco" perché vi ho sferzato in campagna elettorale, a volte anche duramente, per essere stati tutti volutamente in silenzio in ordine al rigassificatore di Porto Empedocle, capisco che ragioni di realpolitik vi hanno consigliato di tacere per non perdere voti, ma oggi, una volta eletti, siete chiamati non solo ad esprimervi ma anche a lottare perché questa sciagura venga evitata alla nostra provincia di cui siete i rappresentanti politici.
Perché vi chiedo questo e perché ritengo il rigassificatore una sciagura per la nostra terra.
Durante la campagna elettorale è emerso chiaramente che i candidati più autorevoli della Sicilia Orientale si sono schierati tutti, di destra e di sinistra, contro il rigassificatore di Priolo e l'hanno avuto vinta. Ci preoccupa un po' la dichiarazione di Raffaele Lombardo per cui il rigassificatore di Priolo "non s'ha da fare" in quanto pericoloso mentre quello di Porto Empedocle, se sicuro, si può fare.
Siccome non siamo nati ieri, da queste dichiarazioni traspare evidente il patto di ferro tra Lombardo e Cuffaro, padrino del rigassificatore, di un placet del nuovo governatore della Sicilia sull'impianto industriale di Porto Empedocle.
Lombardo, che pure dalle pagine de "La Sicilia" il 1° ottobre del 2007 tuonava: "i lor signori non trasformeranno la nostra terra in una pattumiera dell'Europa", oggi si mostra più morbido verso i desiderata dell'amico e sodale Totò Cuffaro. A casa mia no, sostiene Lombardo, ad Agrigento si può fare. Perché noi, ovviamente, siamo una provincia "babba".
A questo punto mi piace qui ricordare l'efficace slogan elettoralistico di Roberto Di Mauro: "Nati per difendere la Sicilia", che dovrebbe diventare, a rigor di logica, il programma di tutta la deputazione agrigentina, nazionale e regionale, con riferimento alla nostra provincia.
"Cari onorevoli che mi state in cagnesco", vi aspetto all'opera in difesa del nostro territorio, della nostra storia e della nostra cultura.
Soprattutto oggi che il vile Pecoraro Scanio ci ha fatto il bel regalo, a due giorni dall'elezione, della Via al rigassificatore di Porto Empedocle, per raccattare qualche voto all'interno di Confindustria. Pecoraro Scanio è scomparso politicamente, come spero che scompaiano dalla faccia della terra tutti quegli ambientalisti come lui che sono, non per l'ambientalismo del fare, ma per l'ambientalismo degli affari.
E finiamola con la storiella che al rigassificatore non ci sono alternative di sviluppo economico e occupazionale: basterebbe realizzare nell'ex area Asi di Porto Empedocle un ipermercato, per dare occupazione a molti più lavoratori di quanti ne promette l'Enel come "compensazione" (che brutta parola!) al disastro ambientale ed economico che il rigassificatore porterebbe con sé.
"Cari Onorevoli che mi state in cagnesco", in un arguto articolo su Agrigentoweb, il direttore, Lelio Castaldo, vi ha definiti i "nostri gladiatori" che, a vario titolo, avete consegnato la provincia di Agrigento all'ultimo posto della graduatoria nazionale.
Oggi voglio rivolgermi al vostro orgoglio di esser agrigentini per sventare questo tentativo di neo colonialismo industriale che ucciderebbe la nostra economia basata sul turismo e sullo sfruttamento delle risorse culturali. Così operando, (credo e spero) si potrà dare un consistente impulso alla rinascita della nostra terra e il giudizio che di voi stessi consegnerete alla Storia potrebbe non esser quello di "gladiatori" di battaglie perse.

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