D’Alema non sfugge alla domanda. Dà ragione al segretario Veltroni sul fatto che il dibattito interno al Pd non deve essere autodistruttivo, ma sente la necessita che i democratici escano dalle stanze del partito per affrontare i problemi reali del paese.
Quando la Berlinguer gli chiede se saranno capaci di lavorare in squadra, l’ex Presidente del Consiglio ricorda le vittorie e le sconfitte dei suoi lunghi anni in politica e la capacità del gruppo dirigente del centro sinistra di rimanere sempre unito. “Non vedo una battaglia drammatica all’interno del Pd - dice - semplicemente una discussione sul futuro. La creazione di ReD, le iniziative d’analisi della fondazione su temi importanti della cosa pubblica, non sono un freno al Pd, anzi, sono un’opportunità.Gli esponenti più rappresentavi del Partito potrebbero essere spesi dal Segretario per la crescita del progetto democratico”.
“Non ho nulla da eccepire nel merito del decentramento di alcuni poteri, sono però fermamente convinto che vadano salvaguardati gli elementi fondamentali dell’unità del Paese. Sulla scuola vi prego di non chiamarla “riforma”. Chiamiamo il provvedimento per quello che è: un taglio alle risorse dell’Istruzione.Un abbassamento grave dell’offerta formativa che graverà come un macigno sul futuro del nostro paese”.
“Ho la viva impressione che qualche dottor Stranamore alberghi al governo del paese. Ricordare gli occupanti quando si commemorano i difensori della libertà e giudicare quasi come “il bene” i crimini commessi dai fascisti fino al 1938, sono dichiarazioni aberranti e sconcertanti. Credo - conclude il passaggio D’Alema, tra gli applausi dei presenti - che il bagno nelle acque di Fiuggi sia stato, per alcuni esponenti della destra, troppo rapido e ogni tanto, pur fingendosi democratici, non riescono ad evitare il saluto romano”.
Sulla situazione bolognese è molto cauto: “non vorrei parlarne, però penso non vi sia bisogno di primarie dove vi è un Sindaco uscente”.
“Dobbiamo costruire un grande partito popolare” afferma in conclusione.
I militanti apprezzano e gli tributano l’ultimo lunghissimo applauso.
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