sabato 23 agosto 2008

Non si capisce un Caucaso...

di Michelangelo La Rocca


Proprio in concomitanza con l’inizio delle olimpiadi di Pechino 2008, è scoppiata la grave crisi del Caucaso che ha visto e vede la Russia contrapposta agli Stati Uniti ed all’unione Europea come ai tempi della guerra fredda.

Tale grave crisi ha insanguinato le olimpiadi ed il sinistro fragore delle bombe e dei carri armati ha sovrastato gli inni dei Paesi che hanno partecipato alle olimpiadi che sono risuonati nell’aria, già greve, di Pechino in occasione della premiazione dei vincitori delle varie competizioni.

Nel contesto di tale gravissima crisi, i governanti italiani hanno svolto un ruolo attivo e fattivo di mediazione avvalendosi dei più moderni mezzi di comunicazione.

Grazie a tali mezzi ( telefono, fax, posta elettronica e simili ) il Ministro degli Esteri- Franco Frattini- ha potuto svolgere il proprio ruolo di mediazione senza essere costretto ad abbandonare gli esotici lidi della località dove stava trascorrendo le vacanze.

Anche il capo del governo- Silvio Berlusconi- è riuscito a non abbandonare Villa Certosa, un specie di Castel Gandolfo laica, da dove si è intrattenuto in lunghi e cordiali colloqui telefonici con il suo caro amico Vladimir Putin.

La televisione, la radio e la carta stampata ci hanno informato con dovizia di particolari su tali colloqui e sull’impegno pacifista del nostro Premier.

Un giorno, per mera fatalità, ero a telefono con un mio amico moscovita quando, grazie ad una fortuita interferenza telefonica, mi sono trovato ad ascoltare una conversazione tra Berlusconi e Putin ed ora sono in grado di informare i nostri lettori.

I due uomini di governo hanno quasi sempre parlato di calcio e, più precisamente , di calcio mercato.

Berlusconi, in particolare, ha chiesto a Putin di intercedere presso Abramovich affinché il presidente del Chelsea cedesse Sheva in prestito gratuito al Milan.

Grazie all’intermediazione di Putin, Abramovich si è recato due volte in Sardegna per dipanare, finora senza successo, l’aggrovigliata matassa relativa alla cessione di Shevchenko al Milan del quale, giova ricordarlo, il nostro capo del Governo è solo l’ex Presidente.

Non diremmo tutta la verità se tacessimo il fatto che il nostro Presidente del Consiglio ha parlato anche di politica estera con Putin ed è stato quando gli ha chiesto con quale modulo la Russia avrebbe giocato la sua partita con la Georgia.

Ed è stato allora che Berlusconi ha consigliato ai russi di adottare il modulo a due punte, quello da lui sempre preferito.

Se Berlusconi avesse avuto veramente a cuore la pace avrebbe suggerito il modulo caro ad Ancelotti, quello ad …..albero di Natale!

Ma sarebbe stato un modulo pacifista ed ai governanti, si sa, la guerra non dispiace.

Anche perché la……. fanno combattere agli altri!


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