mercoledì 27 agosto 2008

Prove di golpe

di Giovanni Sarubbi
da www.ildialogo.org

Solo in piena estate si può proclamare uno stato di emergenza nazionale senzache nessuno se ne accorga o protesti . E´ quello che ha fatto oggi il governo italiano con la "dichiarazione dello stato di emergenza per il persistente ed eccezionale afflusso di cittadini extracomunitari" esteso a tutto il territorio nazionale e non solo, come è stato finora, alle sole regioni Puglia, Sicilia, Calabria. Per come la vediamo noi si tratta di una prova generale di golpe con lo scatenamento di una sempre più forte e crescente violenta repressione ai danni degli immigrati per mirare ad altri obiettivi. Dai dati che abbiamo risulta chiaro che la situazione immigrazione non è più grave che negli anni passati, quando ci sono stati ben più massicci sbarchi di navi di disperati in fuga da situazioni terribili, soprattutto dall´Africa. Con la decisione di oggi si vuole acuire la tensione sociale e indirizzarla verso gli immigrati che certo non hanno alcuna responsabilità né della grave situazione economica né della delinquenza organizzata che è un fenomeno tutto italiano (mafia, camorra, ndrangheta e delinquenti vari). A settembre si parla di un numero imprecisato di nuovi disoccupati, di crisi alimentare con carenza di generi di prima necessità e prezzi alle stelle. C´è chi nel governo teme vasti movimenti popolari e ha pensato bene di mettere le mani avanti. Oggi è
stata fatta una semplice dichiarazione di "stato di emergenza" ma fra qualche settimana, magari il 15 agosto, ci saranno le truppe per le strade, come a Chiaiano. E nel frattempo ogni giorno le TV ci delizieranno con storie per lo più ingigantite o raccontate in modo tendenzioso e quindi sostanzialmente false, su immigrati che rapinano o violentano e se poi ci scappa il morto
meglio ancora. Tanto gli italiani in questi giorni stanno dimostrando di essere perfettamente allineati con la politica razzista di questo governo, basta guardare le foto dei bagnanti che sono rimasti comodamente a pigliare il sole a Torregaveta (Napoli) nonostante li si fosse verificato l´annegamento di due bambine rom.
Settant´anni fa furono introdotte in Italia le leggi razziali volute personalmente da Mussolini per compiacere il potente alleato nazifascista tedesco. Quelle leggi, come sanno bene gli storici, segnarono l´inizio della caduta del fascismo che da quel momento cessò di avere la maggioranza dei consensi popolari fino alla caduta finale del 25 aprile ´45. A differenza di allora oggi gli attuali provvedimenti razzistici godono di un vasto consenso popolare. Un quindicennio di politica apertamente razzista da parte di alcuni partiti, segnatamente la Lega Nord, ma non solo, ha plagiato le coscienze della gente, ne condiziona i comportamenti fino a spingerli a realizzare veri e propri "pogrom", come abbiamo su queste pagine documentato. Hanno seguito l´esempio
dei nazisti che praticando una politica simile riuscirono a prendere il sopravvento e a conquistare la maggioranza dei consensi "democraticamente", con il voto. Il tutto nel silenzio o nel balbettio o nel sostanziale immobilismo dei partiti di sinistra, dei sindacati e, cosa ancora più grave, delle chiese cristiane che man mano in questi anni si sono spostate sempre più a destra. Sembra di rivedere le immagini delle gerarchie cattoliche tedesche che partecipavano ai raduni nazisti, con tanto di saluto a braccia tesa, a fianco dei massimi gerarchi del regime (vedi foto). Ma anche i protestanti fecero la loro parte. E in queste settimane abbiamo potuto vedere le foto e i filmati di
incontri idilliaci fra il Papa ed il presidente americano Bush, responsabile primo dell´attuale guerra infinita, che ha già fatto alcuni milioni di morti, e di cui non si vede la fine.
L´ora, come abbiamo già scritto in questi giorni, è dunque grave. La proclamazione dello stato di emergenza immigrati conferma che ci troviamo di fronte ad un governo di ingordi e di protettori di ingordi, di quelle classi sociali che pensano esclusivamente ai propri profitti disinteressandosi di tutto ciò che li circonda e, quando la crisi economica di cui essi e solo essi sono responsabili avanza, non sanno far altro che prendersela con i più deboli. Ora sono gli immigrati ma domani toccherà ad altre categorie sociali o alle regioni del sud, contro cui da tempo esercitano la loro propaganda, perché gli ingordi non si saziano mai, anche se sono in punto di morte. Certo ci diranno che i provvedimenti di oggi sono a tutela degli immigrati, per consentire alle regioni di intervenire immediatamente e via emergenziando. Come hanno detto che prendere le impronte ai bambini rom viene fatto a loro tutela. Ma chi ci crede? Le parole sono una cosa e i fatti sono tutt´altro, ed in questo la storia di questi mesi è del tutto simile a ciò che successe settant´anni fa. E quando la storia si ripete la tragedia è dietro l´angolo.

So che l'estate è un periodo dove si fa fatica a far tutto (soprattutto pensare) e dove imperversano solo poveri anonimi alla ricerca di meschini sfoghi che sappiano rendere felice la loro infausta esistenza ma vi chiedo cosa ne pensate del pezzo che avete appena letto.
Un saluto Ad Est

1 commento:

Anonimo ha detto...

Mi tornano in mente i primi anni settanta quando l'allora MSI imoperversava per le piazze di'Italia. Anche allora c'era un clima dominante di sottovalutazione del pericolo.Ricordo un dibattito sul rischio del fascismo svoltosi alla bibliteca comunnale e Mariano Burgio, quasi analfabeta dirgente sindacale, che disse più o meno: "Questo MSI sembra un cucciolo di lupo che tutti accarezzano perchè è così bello, piccolo ed innocente. Io dico di stare attenti perchè un lupo è sempre un lupo, e prima o dopo azzanna la democrazia."
Allora ci fu a livello nazionale una vasta mobilitazione popolare antifascista promosa dal PCI,nella quale si inserisce una manifestazione provinciale tenuta a Menfi nel 1972, ed il mostro fu messo a tacere per diversi anni.
Oggi ritorna il pericolo, ma in modo più soft e impalpabile. Qualche esempio? Il continuo ricorso ai decreti legge e al voto di fiducia da parte del centro destra, nonostante esso abbia una maggioranza di oltre di oltre 100 deputati e qualche decina di senatori. Il parlamento è vissuto come un ostacolo alla volontà decisionale del capo. Esattamente come lo visse Mussolini prima di scioglierlo definitavamente.
Altro aspetto inquietante: l'eliminazione della preferenza nella legge elettorale. La motivazione ufficiale è la riduzione delle spese della politica e del rischio di corruzione e infiltrazioni della malavita nella competizione elettorale. In realtà, come dimostra l'abbondante presenza di pregiudicati in parlamento,specie nel centro destra, l'obiettivo vero è spostare potere decisionale dal popolo all'oligarchia partitica ed avere deputati e senatori obbedienti alla volontà del capo partito, pena l'esclusione dai privilegi parlamentari. Insomma, yes men senza libertà ed autonomia, puri servi muti del potere oligarchico. Altro che dipendenti del popolo!
Dispiace che la sinistra non abbia contrastato tale deriva autoritaria e devo dire che non mi dispiace affatto l'iniziativa di Casini di re-introdurre la preferenza unica. Forse il suo fine è diverso da quello che immagino io, tuttavia lo strumento della preferenza, al di là di quello che può pensare e decidere la mia parte, mi trova d'accordo.
Che non ci siano commenti ragioanti a questo preoccupato intervento di Giovanni sarubbiintervento, neanche da parte di coloro che si ritengono elite politica dirigenziale moderna, la dice lunga sul livello di consapevolezza politica raggiunto da tanti aspiranti yes joung men.
enzù