domenica 21 settembre 2008

Ciclo L'Analisi: Davide Barbaro per Ad Est on line

di Davide Barbaro

Spero che il tempo delle menzogne e delle false verità termini il più presto possibile. Nel nostro paese non c’è più una libertà dell’informazione, ma tutto viene cambiato e manipolato per far comodo a qualcuno, così la verità ci viene costantemente nascosta, e loro (i potenti) accrescono il loro consenso. E’ il tempo di dire basta a questa arroganza della politica, che rende dei divi gli amministratori, i quali fino a poco tempo fa erano persone del popolo (basso) e che invece oggi dopo essere stati “NOMINATI”, sotto la copertura delle elezioni, si sentono superiori, si sentono importanti, la cosa più bella è che anche l’ultimo chiodo della carriola si sente potente, o meglio pre-potente, il fatto è che loro secondo me non comandano neanche a casa loro, perche non sono persone in grado di prendere delle decisioni, non sono persone capaci di esprimere il proprio parere, anzi il proprio parere non esiste, perche la loro cultura, sempre che abbiano una cultura, non gli permette di dire qualcosa senza prima un’autorizzazione del superiore, il quale spesso gli dice anche quello che c’è da dire e come deve essere detto. Non c’è bisogno di ricercare questo fenomeno in ambito nazionale, ma basta che ci affacciamo alla finestra, mi raccomando senza vomitare, e osservare la situazione. C’è da indignarsi e da prendere atto che questa classe dirigente è colpevole di un processo di deculturizzazione della società, non so sinceramente se questo avviene con la consapevolezza oppure no, ma il dato di fatto è che da questa situazione loro prendono il consenso. Io non sono nessuno per dire come si deve lottare e quale sia la strategia da seguire, quello che so e che dentro di me ho molta rabbia nel vedere il popolo che soffre, non ho di certo rancore contro il popolo umiliato, sfruttato ed illuso, anche se la maggioranza ha votato per una parte politica che ha tutto l’interesse a conservare questo stato di cose, la mia rabbia è invece rivolta verso l’ingiustizia sociale che giorno dopo giorno il popolo deve sopportare. Ancora ricordo le parole di una persona a me cara che oggi non c’è più, questa persona mi disse che ai suoi tempi tutto questo non sarebbe successo, non ci siamo piegati nemmeno di fronte a Mussolini ora pensa di fronte a questi quattro “SCASSA PAGLIARA”
Secondo me non c'è di prendersela con quelli che sono rimasti, soprattutto a lora va il mio elogio, soprattutto a chi è sempre rimasto in prima fila per difendere un'idea senza ricevere in cambio un tornaconto economico e senza avere dei vantaggi, anzi perdendo da questo punto di vista. Dopo di che io credo che non bisogna infierire sul popolo, il quale ad oggi si trova in condizione pessime. Io non credo sia giusto nè corretto prendersela con le persone che già si trovano con le spalle al muro, perche la mia moralità è sempre quella di difendere i più deboli, non solo quelli che votano per me, ma io voglio stare, anzi sto dalla parte degli ultimi. E niente e nessuno mi potra far cambiare idea. Credo che sia il momento di cambiare il vecchio concetto della politica e tutta la sua antica logica che ci ha portato fin qui. Dobbiamo capire che politica e vita non sono campi separati l'una dall'altra. Deve quindi sparire il concetto di politica come illusione che non ha niente a che vedere con la vita reale. La parola politica non ci dice più nulla. Noi esigiamo invece che il nostro mondo sia costruito in base a leggi che derivino da un principio immutabile. Queste leggi, che includono anche quelle dell'economia, della matematica, della tecnica ecc.conducono ad una nuova unità di classe, perche solo se superiamo questi concetti determinati sempre dal sistema attuale, di arroganza e presunzione, avremo delle possibilità di cambiamento.

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