venerdì 19 settembre 2008

Un nuovo sito per una nuova sfida

Un nuovo sito per una nuova sfida


di Giorgio Santelli, Stefano Corradino

''La libertà è come la poesia” scriveva Enzo Biagi. “non deve avere aggettivi, è libertà”! Abbiamo spesso usurpato la frase di questo grande giornalista, che ci fregiamo di poter annoverare tra i nostri soci fondatori, per descrivere a coloro che ce lo chiedevano, cos’è Articolo21. Perché un’associazione decide di richiamarsi ad un unico principio della nostra Carta costituzionale? E poi la seconda domanda: perché un sito internet? E cos’ha di diverso dagli altri? Una delle risposte per noi più gratificanti ce l’ha data qualche settimana fa il musicista dei Subsonica Davide Boosta.

In un articolo sulla rivista musicale XL scriveva: “…c’è un sito su internet di gente in gamba. Giornalisti che hanno scelto di ricordarsi che fare bene il proprio mestiere non è tanto male. Forse non salverà il mondo dal riscaldamento globale o dal pericolo mai debellato delle guerre di profitto, neanche dalla musica orribile, ma è cosi’ rassicurante per un trentenne medio come il sottoscritto non sentirsi solo”.

Davide ha colto la nostra ambizione. La volontà di tanti, giornalisti, operatori della comunicazioni, giuristi, insegnanti, registi, musicisti, attori, autori che hanno dato vita ad un luogo di confronto, di proposta e di critica, di denuncia. Per non sentirsi soli. Perché troppo spesso c’è chi rimane solo a combattere una battaglia che dovrebbe essere collettiva per la difesa di un diritto, chiaramente collettivo, di libertà. Un parlamentare sotto scorta per non essersi rassegnato al potere criminale mafioso, un autore televisivo che rifiuta la repubblica televisiva del gossip e sceglie di realizzare un’inchiesta che non farà ascolti ma che accenderà i riflettori su un tema ignorato. Un piccolo gruppo di familiari che scendono in strada per gridare “vergogna” a un’industria in cui sono morti dei lavoratori mentre il titolare chiede di essere risarcito dalle vittime… Libertà di espressione come libertà dall’isolamento, malattia sociale del terzo millennio nonostante il dilagare degli strumenti di comunicazione.

E’ per questo che siamo felici di presentare il nuovo sito di Articolo21 in contemporanea con il restyling del sito di “Libera Informazione”, l’Osservatorio nazionale sull’informazione per la legalità e contro le mafie con cui abbiamo condiviso importanti battaglie di giustizia e democrazia.

www.articolo21.info ha compiuto da poco 5 anni. 7mila articoli, 4mila editoriali, 26mila news. 13milioni di pagine viste. Centinaia di collaboratori. Centinaia di appelli. Decine di migliaia le firme raccolte e i commenti ricevuti. Un’attività e un’attenzione che crescono quotidianamente e che avevano bisogno di una veste nuova che rispondesse meglio all’esigenza di informare i navigatori della rete sui nostri temi cruciali. Sulla censura. Palese, mascherata o preventiva. Sulla qualità dell’informazione. Su tutti quei temi che sfuggono alla cronaca quotidiana perché non fanno ascolti o non solleticano impulsi morbosi.

Per farlo abbiamo pensato ad un nuovo contenitore che coniughi l’aspirazione ad essere un quotidiano on line sui temi della libertà di espressione e il principale strumento di comunicazione e di iniziativa politica e culturale della nostra associazione. Abbiamo cercato di renderlo più organico e fruibile nei contenuti. Più completo ma al tempo stesso più leggero e accessibile. Più interattivo: ogni articolo (politica interna, estera, informazione, cultura, spettacolo…) rimanderà alle altre notizie in archivio sullo stesso tema, alle inchieste, agli appelli realizzati e - in linea con la crescente multimedialità della rete - ai file audio e video per un approfondimento più completo.

Uno dei patrimoni principali del sito di Articolo21 è dato dalla “rete”, rappresentata innanzitutto dai nostri canali tematici. Women in the city, il Canale lavoro, Ideeradio. Siti nel sito che, in piena autonomia, generano notizie, sviluppano dibattiti, promuovono inchieste.

Ma facciamo “rete” anche con altre esperienze in internet che condividono con noi temi e battaglie. Sono i siti e le esperienze editoriali che amiamo definire Dop, a denominazione d’origine protetta in un mondo dei media in cui fare informazione diventa sempre più difficile e pericoloso.

L’idea della rete, nel nostro portale, è la stessa che c’è nell’associazione. Articolo 21.Liberi di ha avuto da sempre l’obiettivo di unire le esperienze, essere punto di riferimento, essere l’associazione che unisce. Per questo abbiamo voluto dare a quest’area una preminenza, ispirandoci graficamente alla accattivante impostazione scelta da Repubblica.it.

Poi abbiamo potenziato gli editoriali. Inserito direttamente in home page rubriche di teatro, cinema, libri, video, satira. Sarà possibile in ogni momento consultare le varie edizioni del giornale telematico nei giorni e nelle settimane precedenti. Le aperture, gli editoriali, le notizie a cui nell’arco dei mesi abbiamo scelto di dare più rilievo. E ci apriamo ancora di più alle segnalazioni dei nostri lettori. La rubrica “007 per Articolo21” ospiterà foto e video su temi dimenticati, ignorati o manipolati.

Il progetto lo abbiamo fatto tutti insieme, discutendo nell’associazione e confrontandoci con i 400 iscritti ai gruppi di Articolo 21 su Facebook, con i lettori, con tutti i collaboratori che animano il sito. Un lavoro che è, insomma, un progetto collettivo. Oggi partiamo e nei prossimi giorni testeremo funzionalità del nuovo sito e gradimento, pronti a migliorarlo ulteriormente in corso d’opera.

Il prossimo anno www.articolo21.info compierà 6 anni. Andrà a scuola. Ma non avrà un unico maestro. Ne avrà decine e decine. Tutti quelli che ci insegneranno a tenere gli occhi aperti sulle ingiustizie del mondo e sui diritti negati. Dal centro alle periferie del mondo.

1 commento:

Anonimo ha detto...

Spero che il tempo delle menzogne e delle false verità termini il più presto possibile. Nel nostro paese non c’è più una libertà dell’informazione, ma tutto viene cambiato e manipolato per far comodo a qualcuno, così la verità ci viene costantemente nascosta, e loro (i potenti) accrescono il loro consenso. E’ il tempo di dire basta a questa arroganza della politica, che rende dei divi gli amministratori, i quali fino a poco tempo fa erano persone del popolo (basso) e che invece oggi dopo essere stati “NOMINATI”, sotto la copertura delle elezioni, si sentono superiori, si sentono importanti, la cosa più bella è che anche l’ultimo chiodo della carriola si sente potente, o meglio pre-potente, il fatto è che loro secondo me non comandano neanche a casa loro, perche non sono persone in grado di prendere delle decisioni, non sono persone capaci di esprimere il proprio parere, anzi il proprio parere non esiste, perche la loro cultura, sempre che abbiano una cultura, non gli permette di dire qualcosa senza prima un’autorizzazione del superiore, il quale spesso gli dice anche quello che c’è da dire e come deve essere detto. Non c’è bisogno di ricercare questo fenomeno in ambito nazionale, ma basta che ci affacciamo alla finestra, mi raccomando senza vomitare, e osservare la situazione. C’è da indignarsi e da prendere atto che questa classe dirigente è colpevole di un processo di deculturizzazione della società, non so sinceramente se questo avviene con la consapevolezza oppure no, ma il dato di fatto è che da questa situazione loro prendono il consenso. Io non sono nessuno per dire come si deve lottare e quale sia la strategia da seguire, quello che so e che dentro di me ho molta rabbia nel vedere il popolo che soffre, non ho di certo rancore contro il popolo umiliato, sfruttato ed illuso, anche se la maggioranza ha votato per una parte politica che ha tutto l’interesse a conservare questo stato di cose, la mia rabbia è invece rivolta verso l’ingiustizia sociale che giorno dopo giorno il popolo deve sopportare. Ancora ricordo le parole di una persona a me cara che oggi non c’è più, questa persona mi disse che ai suoi tempi tutto questo non sarebbe successo, non ci siamo piegati nemmeno di fronte a Mussolini ora pensa di fronte a questi quattro “SCASSA PAGLIARA”
Secondo me non c'è di prendersela con quelli che sono rimasti, soprattutto a lora va il mio elogio, soprattutto a chi è sempre rimasto in prima fila per difendere un'idea senza ricevere in cambio un tornaconto economico e senza avere dei vantaggi, anzi perdendo da questo punto di vista. Dopo di che io credo che non bisogna infierire sul popolo, il quale ad oggi si trova in condizione pessime. Io non credo sia giusto nè corretto prendersela con le persone che già si trovano con le spalle al muro, perche la mia moralità è sempre quella di difendere i più deboli, non solo quelli che votano per me, ma io voglio stare, anzi sto dalla parte degli ultimi. E niente e nessuno mi potra far cambiare idea. Credo che sia il momento di cambiare il vecchio concetto della politica e tutta la sua antica logica che ci ha portato fin qui. Dobbiamo capire che politica e vita non sono campi separati l'una dall'altra. Deve quindi sparire il concetto di politica come illusione che non ha niente a che vedere con la vita reale. La parola politica non ci dice più nulla. Noi esigiamo invece che il nostro mondo sia costruito in base a leggi che derivino da un principio immutabile. Queste leggi, che includono anche quelle dell'economia, della matematica, della tecnica ecc.conducono ad una nuova unità di classe, perche solo se superiamo questi concetti determinati sempre dal sistema attuale, di arroganza e presunzione, avremo delle possibilità di cambiamento.
firmato

Davide Barbaro