martedì 18 novembre 2008

Una questione di stile. O no?

di Giuliano Dolfini*

Egreg.sig, Direttore

L’elevato stile dell’ eloquio dei nostri deputati è notorio. Anche quando si infervorano nei loro discorsi alla Camera o altrove, come nelle interviste. Finezze linguistiche, chiarezza di esposizione, “carinerie” diverse, spiritose allusioni (in pieno rispetto) verso gli avversari; poi sfoggio di cultura e di competenza politica in più settori. Ovvero la capacità intellettuale di chi la sa lunga e porta a conoscenza il sapere dell’esperienza.
E ciò vale anche per due deputati noti in provincia di Torino, in particolare in Val Susa e nel Pinerolese, ovvero Osvaldo Napoli di Forza Italia e Giorgio Meòpartito Democratico. I quali - anche loro - hanno tutte le qualità oratorie e la limpidezza di esposizione sopra indicate, comprese le loro valide valutazioni sui problemi che affliggono il Bel Paese.
Ma, ohibò, che delusione. E - probabilmente - si tratta sicuramente di un infortunio linguistico.
Infatti in una intervista comparsa domenica 9 novembre su “La Stampa” il deputato Napoli afferma in piena magniloquenza: “Personaggi disgustosi, vigliacchi, veri delinquenti, ecc.”

Poi il suo collega Merlo aggiunge con convinzione: “Napoli ha ragione, basta col ricorso alla violenza”.
A chi lanciavano i loro strali morali i due parlamentari? Alla camorra? Sugli squadroni della morte? All’ndrangheta? Agli spacciatori di droga? Sui furbetti delle banche? Verso i frodatori alimentari? Agli sfruttatori degli immigrati? Agli inquinatori?
Macchè, il tutto è avvenuto per una più prosaica scritta: “No mafia”, comparsa accanto al più noto logo “No tav”, sulle pendici del monte Musinè. Opinioni che ora si vedono a chilometri di distanza, opera di uno dei tanti comitati.
Le perentorie affermazioni dei due deputati erano invece contro questi comitati di cittadini – ora sono ben 59 - che si occupano dei problemi dell’alta velocità ferroviaria in Val Susa e dintorni.
Un’ opera che vale un finanziamento di ben 16 miliardi euro di pubblico denaro. Una bella torta.
Le finezze linguistiche ed i colti apprezzamenti dei due deputati pare che siano stati accolti con gran soddisfazione e gratitudine; sia per la loro chiarezza che per la lungimiranza politica. Ciò da parte dei cittadini e sicuramente anche dagli amministratori dei Comuni coinvolti da questo grosso problema.
Sono personalmente convinto che non sono veri gli insulti espressi: sicuramente è colpa del giornalista che ha capito male ed ha scritto cose sbagliate, travisando le dichiarazioni. Probabilmente era colpito da una insidiosa e deformante otite. Succede in questa stagione pre-invernale.
Però - in attesa di una smentita -, mi si permetta (e chiedo venia per un possibile errore) un piccolo amaro sfogo individuale.
Complimenti per la prudenza e la sensibilità dei due deputati, che costano ai cittadini contribuenti oltre 14 mila euro al mese.
Per lanciare insulti gratuiti ai valsusini (e non solo) forse ne bastano molti di meno.
A meno che - a certi esponenti della casta (ricordate?) - sia permesso questo ed altro: anche considerare un gesto delinquenziale (chissà perché?) la scritta “No mafia”. Presumo che sia solo una temporanea caduta di stile. Capita. Anche ai migliori.

*-Condove- Comitato “Habitat”


Riceviamo e pubblichiamo.

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