domenica 7 dicembre 2008

Una cosa intelligente...

Sinceramente non so cosa scrivere (incipit perfetto per far rispondere ai posteri: "allora picchì minchia scrivi..."). Sarà il freddo, sarà la mia poca attitudine a maglie di lana e borse d'acqua calda, ma il cervello non riesce a formulare pensieri più articolati di: fame - sonno - pipì.
Diranno i soliti ignoti "negli altri mesi non è che cambi molto...".
Hanno ragione, ma sono gli unici imbecilli a considerarmi un giornalista.
Il mio mondo per ora non va molto oltre le mura del posto in cui lavoro e lo schermo del Pc che riesce a mettermi in contatto con una parte del mio universo creato.
Dicono ci sia la crisi.
Io vedo ogni giorno gente spendere per cazzate selvagge che tutto hanno tranne l'ardire di potersi considerare "di prima necessità".
Palle, palline, nastri, nastrini, Bue, asinelli e pecuri (che mani leste si fottono con garbata grazia).
Gente asserragliata per garantirsi l'albero di natale più Trandy al color del cioccolato.
W l'Italia, posto in cui uno è povero se non può fare la settimana bianca, fottersi l'escort di lusso o uscire a cena tutte le sere.
Questa la gente "che sta male" a cui si rivolge il Governo supportato dai fidi organi di stampa.
"Spendete...Spendete...."
Ma l'altra Italia, quella dei contratti precari, delle 783 euro nette al mese, dei 100 mila (gran parte ragazzi del sud) insegnati che l'anno venturo saranno rispediti sulla strada, dei pensionati che non possono "spendere" è sparita dalla cronaca.
Non fanno notizia gli ultimi, ma dovrebbero far paura.
Sono sempre di più.
Bersani diceva oggi che il Pd dovrebbe avvicinare a quest'Italia (traduzione, i Democratici l'avevano persa di vista).
L'aria politica che io sogno dovrebbe rappresentarla, ma probabilmente resterà solo un sogno.
Per cui però, vale la pena di continuare a vivere.
Mi richiamano da lavoro...
Scusate per le elucubrazioni.

Gaetano "Gato" Alessi

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