lunedì 5 gennaio 2009

Fiumicino..Italia..storie d'ordinaria follia.

Gentile redazione di Ad Est

Il giorno 29/12/2008 alle ore 17,12 sono arrivato all’aeroporto di fiumicino insieme a mia moglie e a sua madre, una donna anziana di 85 anni, per imbarcarmi sul volo WIND JET, prenotato e già pagato, roma/palermo delle ore 17,50, il quale volo annunciava un ritardo della partenza di 10 minuti.
Ma ho trovato lo sportello accettazione chiuso in quanto, mi è stato riferito che lo stesso chiude improrogabilmente 40 minuti prima dell’orario previsto di partenza e, a mia richiesta di contattare un rappresentante della suddetta compagnia, mi è stato risposto che in aeroporto non ne avrei trovato nessuno.
Mentre mia moglie ha cercato di farsi, inutilmente, confermare per iscritto che eravamo arrivati con due soli minuti di ritardo io ho pensato, anche su suggerimento di qualcuno, di rivolgermi alla polizia.
Parentesi: faccio notare che sul volo di andata della stessa compagnia palermo/roma del giorno 23/12/2008 delle ore 11,15 siamo partiti con oltre 5 ore di ritardo e ci siamo dovuti accontentare di due “buoni”, uno per un panino più bevanda e l’altro per il self service dell’aeroporto.
Giunto al posto di polizia, già nervoso per quanto mi stava succedendo, ho chiesto di poter conferire con qualcuno che mi potesse aiutare a risolvere il mio problema, sempre facendo presente che con me viaggiava una donna di 85 anni, e semplicemente, con la massima tranquillità, mi è stato risposto che loro non sono in grado di fare nulla.
A questo punto ho commesso un terribile delitto: con un tono di voce alterato ho gridato “è mai possibile che in questo aeroporto nessuno è in grado di fare un cazzo per me?”.
Questa frase è stata equivocata, e dopo quel momento sono stato minacciato di querela, mi hanno richiesto un documento di identità, da me prontamente fornito, sono stato boicottato e, credo, preso in giro.
Infatti, si sono rifiutati di declinare le loro generalità; mi hanno obbligato, di mio pugno, a scrivere un esposto su quanto accaduto, rifiutandosi di accettare una mia dichiarazione orale e trascritta a macchina da loro; si sono rifiutati di ufficializzare il mio esposto, in quanto, a detta loro, divenuti “parte in causa”?; mi hanno obbligato, facendomi perdere altro tempo, a rivolgermi alla polizia giudiziaria (naturalmente i toni di voce, sia miei che loro, nel frattempo, si sono sempre più accesi).
Finalmente, accompagnato, su mia richiesta, al posto di polizia giudiziaria, dopo un certo lasso di tempo, si è presentato il capoposto e, dopo aver dato una rapida scorsa al mio esposto, lo ha dichiarato non ricevibile in quanto illeggibile.
Io ho fatto presente che loro non dovevano accertare alcunché e che mi assumevo ogni responsabilità su quanto da me dichiarato: volevo solamente che dichiarassero che io in quel luogo, in quel giorno e a quella ora mi ero effettivamente presentato da loro.
Sono stati irremovibili e a quel punto, dopo essere stato sollecitato a contattare i carabinieri, me ne sono andato via.
Morale della favola: ho dovuto acquistare altri tre biglietti (a prezzo pieno) e partire con un altro volo.
D’accordo ho commesso una terribile colpa: sono arrivato con due minuti di ritardo.
E’ mai possibile che in questo nostro paese siamo ancora considerati, e per dei fatti così banali inoltre (penso a quelli che subiscono vere ingiustizie), sudditi e non cittadini!
E’ mai possibile che certe organizzazioni (banche, assicurazioni, compagnie varie e quanto altro) riescano a erigere dei muri di gomma, anche con il benestare dei nostri legislatori), nei confronti di noi gente comune sempre più bistrattati, frustrati e impotenti.
Io mi sono stufato di tutto questo e, pertanto, chiedo collaborazione e consigli per combattere contro la rassegnazione di chi subisce e l’indifferenza generale dei poteri forti con i deboli e deboli con i forti.
Non riesco ad esprimere meglio e circostanziato il mio disagio.
Nella speranza di diventare cittadini, cordiali saluti.

Giuseppe Cassaro

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