mercoledì 12 agosto 2009

Estate..e tanta lagnusia…

Estate..e tanta lagnusia… (per i non terroni lascio cadere nel vuoto il significato di quest’ultimo aggettivo). Ma alcuni pensieri in libertà me li concedo. Sul San Giovanni di Dio (ospedale agrigentino costruito in sabbia) ha totalmente ragione Paolo Vizzì. Quella manifestazione era davvero “vuota”. Duemila persone le portava solo la gente di Aragona quando protestava contro la mega discarica nemmeno tre anni or sono. Vedere una lunga serie di sindacati, un manipolo di Sindaci, di cui molti appartenenti ai partiti che hanno lucrato sulla Sanità siciliana, “spacciare” come una vittoria la presenza di neanche lo 0,5 % dei cittadini della provincia mi lascia perplesso. Sarebbe una vittoria avere i nomi dei colpevoli e dei loro padrini politici (molti dei quali in corteo), sarebbe un trionfo vedere banditi politicamente e umanamente i responsabili di un crack da 38 milioni di euro di soldi della comunità. Invece tutta la battaglia è per avere una proroga sulla chiusura di una struttura di sabbia e cartongesso. Ma lascio a Paolo il compito dell’analisi, mi strappa un sorriso sapere che Silvio Cuffaro (di cui il fratello Totò è protagonista di non so quante inaugurazioni dell’Ospedale di sabbia) ha trovato un nuovo mestiere: il Vigile Urbano (vedi la foto). Veniamo a noi. Il numero di luglio di Ad Est come sempre ha suscitato critiche e malumori. Vuol dire che ha colpito nel segno. Il primo numero tra l’altro di cui non ho curato la distribuzione e ringrazio Alfonso Casà (insostituibile nell’organizzazione della nostra struttura) per avere supplito alla mia assenza. Il numero di settembre è già pronto e si ritorna alle vecchie otto pagine. Grazie a Rosy Terrazzino, Rossella Savarino, Michelangelo La Rocca, Carolina Migliorino, Peppe Butticè, Paolo Vizzì, Enzo Lombardo, Giuseppe Maragliano, Salvo Di Benedetto, Alessandro Di Benedetto, Marcella Militello per aver scritto per noi. Grazie a Padre Giuseppe D’Oriente per averci concesso il suo saluto ai raffadalesi. In fondo uno che si chiama D’Oriente per forza Ad Est doveva essere.. Ringraziamo anche tutti coloro che hanno sottoscritto per Ad Est. Il 31 luglio si è chiusa, dopo tre mesi, la raccolta fondi. Alcuni versamenti stanno ancora fluttuando (nel senso che sono stati promessi ma non ancora concretizzati) ma si può tracciare un bilancio. Pagati tutti i debiti (per la prima volta dopo sette anni non siamo in ROSSO (ma solo in quello) ) restano in cassa più o meno 700 euro dei 1800 che era l’obiettivo di base. Quella cifra ci avrebbe permesso, oltre la tranquillità di programmare l’uscita per due anni del nostro periodico, di mettere mano al progetto radio e di dare una struttura giuridica fissa al progetto Ad Est. Sogni che ormai è meglio accantonare. Con i soldi che abbiamo in cassa ci possiamo permettere cinque edizioni, due numeri (compreso settembre) di otto pagine (180 euro a numero) e tre di quattro pagine (120 euro a numero). Poi…..boh? La cosa che mi fa sorridere è che se tutte le persone che ci chiedono il giornale (800 copie in media, senza contare quelle digitate sul blog Blog o lette su Facebook) donassero anche solo 1 euro avremmo risolto i nostri problemi.Ma come detto nell’incipit “pensieri in libertà”. Voglio però abbracciare uno per uno tutti gli amici ed i compagni di “strada” che hanno voluto cementare gli argini della nostra sempre precaria via. Chi ha dato lo ha fatto per quanto poteva questo li rende tutti nostri fratelli, tutti nostri compagni, tutti protagonisti del nostro progetto. Scorrendo però i nomi un sorriso amaro mi segna il volto: vedere tra i nostri sostenitori uomini el centro destra, da noi più volte attaccati e “massacrati” nel corso di 7 anni, e notare invece la quasi totale assenza dei “compagni organizzati” (quelli non organizzati sono con noi da sempre) ci fa capire che la parola “Libertà d’espressione” spesso non è gradita in qualunque direzione. Chiarisco: se ci fossimo scelti un padrone a Sinistra (le offerte non sono mancate) oggi non avremmo nessun tipo di problema. Ma saremmo solo un arma in mano a chi considera “libera” la stampa solo se è asservita(il berlusconismo dilaga). Avremmo tradito noi stessi e chi si mette la mano in tasca per garantirsi la possibilità di poterci rileggere. Sarò più chiaro: stiamo sulle palle a destra e una parte di sinistra perché raccontiamo quello che vediamo, con nessuna omissione e mai una censura indipendentemente dal colore del politico di chi commette un fatto. Lasciamo che siano i lettori a giudicare: questo il nostro modo di dire LIBERTA’. Credo che a una parte del fronte progressista la nostra “morte” non dispiacerebbe per nulla (così come quella di Articolo21 o dei Siciliani), perché permetterebbe loro il mantenimento, senza “intralci morali”, di posizioni di comodo nel paese. La gestione di piccole sacche di “potere” (come accaduto nel nostro piccolo con la vergogna delle nomine degli scrutatori) nella attesa di tempi migliori. Magari voltandosi dall’altra parte di fronte alle porcherie, facendo “l’occhiolino” all’Udc e tenendosi buono Cuffaro in attesa di sviluppi politici futuri. Aldo Virone, nell’intervista sul numero di luglio di Ad Est, afferma che sono poco credibili quegli esponenti del centro sinistra che la mattina mendicano da Silvio Cuffaro o Raffaele Lombardo e la sera fanno opposizione sui marciapiedi della piazza (questo potrebbe essere generalizzato in tutta Italia). Aldo come (quasi) sempre ha ragione. Le prossime decisioni del Pd in Italia e a Raffadali (tra cui l’elezione del segretario dopo un commissariamento davvero troppo lungo) saranno decisive per capire quale futuro ci aspetta. Con la sicurezza che la nostra parte, per restituire i luoghi che amiamo ad un confronto democratico, la faremo sempre, indipendentemente e senza veli.
Siamo di tutti i cittadini e non apparteniamo a nessuno, questa la nostra forza, ma anche la nostra enorme debolezza. Il canale per sostenerci resterà aperto per tutta l’estate e tra alcuni giorni pubblicheremo i versamenti sul blog con le iniziali dei sottoscrittori. E visto che i soldi che abbiamo ci sono stati dati per investirli in “sogni che creano prospettive” eccovi le prossime attività.
A giorni sarà affisso un manifesto di protesta contro il Presidente del Consiglio comunale di Raffadali che dopo quattro mesi ancora omette di mettere in discussione le proposte di Ad Est e Officina democratica, sottoscritte da oltre 320 cittadini, per il rilancio dei servizi sociali, delle tematiche ambientali, del sostegno ai giovani e agli universitari e per la trasparenza amministrativa. Magari si sarà confuso: parlare di bene comune è una cosa ormai desueta nelle stanze della “politica”.
Il 1° settembre uscirà Ad Est (8 pagine).Il 4-5 settembre (dopo il successo del 13 giugno a Raffadali) presenteremo il volume “Le Eredità di Vittoria Giunti” (che racconta la storia del primo sindaco donna della Sicilia e partigiana comunista Vittoria Giunti- edizioni Ad Est- autoprodotto). Il 4 saremo a Santa Elisabetta, il 5 ad Agrigento (dopo ferragosto gli orari e i luoghi delle manifestazioni). Intanto ricordo che per chi volesse il libro (gratuitamente, la memoria non è in vendita) basta scrivere a: adest1@libero.it

Vi aspettiamo…Intanto grazie e buone vacanze a tutti….

Conto corrente codice Iban 27 caratteri IT10H0760116600000013445978 -
numero post pay 4023 6005 5200 9708 –Intestato Gaetano Alessi

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