mercoledì 28 ottobre 2009

Intervista a Luigi Argento x Ad Est

di Gaetano Alessi

Consigliere comunale (civico); Vice Sindaco di Raffadali in quota Udc; Assessore Provinciale sempre in quota “Casini” nella giunta D’Orsi. Luigi Argento nell’arco di pochi anni si è ritagliato uno spazio importante nella politica agrigentina. Ma da giovane professionista e neo papà di due splendide bimbe, ritiene valga ancora la pena l’impegno politico nella nostra realtà?

La questione non è se valga o no la pena di impegnarsi in politica. La questione è se la politica con i suoi esponenti più rappresentativi sia disposta ad un impegno civile e sociale non solo dentro il proprio partito d’appartenenza ma dentro la società in cui vive. Credo che la politica vissuta e condotta a livello comunale o provinciale, non presenti grosse differenze nei temi da affrontare o nelle questioni da dirimere. Non c’è dubbio che la manutenzione delle strade o la sistemazione di uno spazio verde siano cose condivisibili a 360 °: il vero problema risiede nell’incapacità di unire quell’entusiasmo e quell’amore che gli uomini e le donne impegnati in politica dicono d’avere e trasformarlo in azioni concrete. Non esiste più una destra e una sinistra: esistono solo persone che decidono chi per gioco, chi per passione, chi per cultura di vivere un’esperienza e un impegno: quello della politica. Sta a ciascuno di noi decidere come interpretarlo; a mio modo di vedere il “Centro” oggi è l’unica scelta di campo a tutte queste prove di sperimentazione politica (partito del Sud, PDL-Sicilia) che si susseguono senza successo.

L’entusiasmo legato all’elezione di Silvio Cuffaro sembra essersi esaurito. Progetti bloccati, l’Mpa che lascia la maggioranza, assessori che vanno e vengono, promesse non mantenute. Un progetto che sembra essere morto l’indomani delle dimissioni di Totò Cuffaro alla Regione. Le voci di piazza “riferiscono” che Lei abbia visto come una “liberazione” il suo passaggio in Giunta Provinciale. Come pensa si possa rilanciare l’attività amministrativa?

La domanda in questione credo sia fatta più per mettere “zizzania in casa” che per avere una risposta di contenuto: sono convinto che il termine “liberazione”, vada sostituito con “occasione”, ossia con quella opportunità che il mio partito, l’UDC, ha voluto dare ad un proprio uomo, offrendogli al contempo una nuova possibilità di crescita diversa da quella già maturata in ambito comunale. Quanto è accaduto, come è facile intuire, non è una scelta autonoma e isolata ma nasce e cresce nell’ambito di un progetto articolato e condiviso dai vertici del partito a partire proprio dal sindaco Cuffaro, attorno al quale non credo si sia esaurito l’entusiasmo, anzi ha fatto posto ad una stagione politica di lavoro che spero prima possibile dia i risultati. Per quel che riguarda il rilancio della attività amministrativa infine ritengo che non ci sia nulla da rilanciare, ma semplicemente quello di far capire che in una realtà locale come quella di Raffadali, ciò che conta è creare e corpo alle nostre idee più piccole e quotidiane proprio perché ritengo che una buona amministrazione si distingua per come affronta i problemi quotidiani delle famiglie: da un efficiente servizio di scuola-bus, a un utilizzo razionale e aperto a tutti delle strutture sportive, da una assistenza agli anziani, alla difesa del nostro ambiente contro chi lo sporca. Tutto questo non lo deve realizzare un sindaco da solo, lo devono realizzare tutti coloro che dicono di essere impegnati in politica, poi per chi vuole uscire dalla maggioranza solo per sottrarsi al proprio impegno politico ed aspettare tempi migliori, sappia che fa un bene alla collettività e per questo ne sono riconoscente.

Facciamo “fantapolitica”. Tra i marciapiedi si discute già del dopo “Cuffaro”. Si elaborano ipotesi di Giunte di “Salute pubblica” che vedrebbero un accordo tra parti di Pd – Mpa e frange dell’Udc per lasciare fuori i cuffariani da una parte e quella parte della sinistra (noi compresi) da anni impegnati in uno scontro frontale. Lei che ne pensa di questa ipotesi?

L'ipotesi di una "giunta di salute pubblica" con PD e MPA uniti farebbe correre il rischio di contrarre una influenza aviaria senza però nessun vaccino disponibile in mercato. Tutto è possibile; certo immaginare magari i cuffariani da una parte e quella parte della sinistra (Voi compresi) uniti in un progetto comune sarebbe una bella “botta” di salute. In ogni caso credetemi che condividere i programmi elettorali è la cosa più facile. Realizzarlo con il contributo di tutti è l’impresa più ardua, ci siano governi di sinistra, di destra o di centro.

a Fil di nota

Caro Luigi, moltissimo ci ha diviso e continua a dividerci rispetto al modo di intendere e fare politica, ma certamente ci dovrebbe unire l’amore per Raffadali. Si sa che gli amori possono essere non corrisposti, disperati o peggio vani. Amare chi non si ama (non ama se stesso) a volte può essere terribile, ma penso che ancora oggi ci sia spazio per questo stupendo sentimento. In questo stesso numero ho ripubblicato, riveduto e corretto, un pezzo che ho scritto almeno un mese fa nel quale esprimo chiaramente quali sono i temi, (o meglio i metodi) rispetto ai quali io e tanti altri con me vorremmo discutere. Non chiacchiere vane, ma ragionamenti da trasporre in azioni concrete per agire sul contingente all’interno però di una chiara visione prospettica. Alla prossima.

Paolo Vizzì

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