
Era la notte di domenica 20 giugno 2004, quando una nave della
ong tedesca
Cap Anamur,
associazione umanitaria tedesca, impegnata dal 1979 nell’assistenza sanitaria in zone
di guerra e con all’attivo il salvataggio di almeno 10 500 naufraghi, navigando in
acque internazionali, avvistò 37 migranti a bordo di un gommone alla deriva in
acque internazionali, tra la Libia e l’isola di Lampedusa. La
Cap Anamur stava facendo un
giro di prova dopo aver riparato il motore a Malta.Raccolse i migranti e da lì comincio l’odissea della nave tedesca.
Ventuno giorni
alla fonda con a supporto solamente la solidarietà di pochi uomini di buona volontà.Quando la prima barca, poco più che un motoscafo, prese contatti con la
Cap Anamur trovò il rappresentante dell’
associazione Elias Bierdel distrutto dal sole. Chiedeva aiuto peri migranti che erano allo stremo.Su quella barca, che trasportò il primo carico di viveri di supporto, vi erano
un consigliere regionale dei Verdi
Lillo Miccichè, una
rappresentante di
Emergency,
Enrico Montalbano dell’
associazione migranti di Agrigento ed un giovane giornalista free
lance che riporterà indietro le prime immagini che poi faranno il giro del mondo.Venti giorni lunghi come un secolo, passati sulle banchine del porto di Porto Empedocle.Massi di cemento grigio su cui camminarono l’allora Presidente della Regione
Totò Cuffaro e politici di tutti gli
schieramenti.Mentre la nave ferma in alto mare fu raggiunta da giornalisti, politici, missionari
e membri del Consiglio italiano per i rifugiati (
Cir).Il 12 luglio il permesso di sbarco, accolto con un boato da parte delle
associazioni peri diritti dei migranti, ma anche uno dei giorni più brutti della storia d’Italia.Al momento dell’arrivo
Elias Bierdel,
Stefan Schmidt e
Vladimir Dachkevitce,
rispettivamente presidente dell’
associazione umanitaria
Cap Anamur, comandante e
primo ufficiale della nave omonima, furono arrestati in flagranza di reato con l’accusa di “
favoreggiamento aggravato dell’
immigrazione clandestina”. Un arresto inaspettato, tanto che i tre non portarono dietro nulla e fu solo
lasolidarietà degli agrigentini e l’attivismo dell’allora Presidente locale dei Verdi
Mimmo Ferraro a permettere che
Bierdel,
Schmidt,
Dachkevitce avessero in cella il
minimo indispensabile per una detenzione dignitosa. Ai migranti andò peggio.Furono portati, subito dopo lo sbarco, nel
Cpt di San Benedetto ad Agrigento,
chiuso pochi mesi dopo in seguito alla visita del Comitato europeo di Prevenzione della Tortura.Da lì furono trasferiti dopo due giorni, dopo una carica della polizia sui
manifestanti davanti al
Cpt, al Centro di Pian del Lago a
Caltanissetta. Trenta di loro
furono rimpatriati in Ghana e cinque in Nigeria. In Ghana furono quindi arrestati per
lesa immagine del paese e alto tradimento della patria. La nave fu posta
immediatamente sottosequestro e fu restituita all’
associazione, sotto pagamento di una cauzione, solo il 28febbraio del 2005. In seguito è stata venduta.
Bierdel,
Schmidt,
Dachkevitce dopo l’infamia del carcere furono liberati, ma mandati sotto processo. La stampa si
occupò della vicenda, poi, come sempre, cadde il silenzio. Il processo, cinque anni dopo,
è arrivato alla fine. Si aspetta la sentenza per il 7 ottobre. L’accusa ha chiesto
quattro anni di carcere e 400 mila euro di multa per
Elias Bierdel e
Stefan Schmidt.
Dachewitsch,primo ufficiale a bordo, è stato invece prosciolto. La Procura sostiene che
il salvataggio fu “una grande
speculazione medianica per
pubblicizzare un film
documentario e trarne vantaggi di notorietà”. Secondo la difesa, invece, i tre imputati meritano
una medaglia al valore, per la civiltà dimostrata. Di certo la
Cap Anamur dopo aver
speso trent’anni impegnando medici e infermieri in zone di guerra come Somalia, Uganda,Etiopia, Sudan, Eritrea, Afghanistan, Vietnam, Corea del Nord, Bosnia,
Kosovo e Macedonia, si ritrova sotto processo in Italia. Colpevole, unicamente, del reato di“solidarietà”. All’epoca il Ministro dell’Interno era Giuseppe
Pisanu, oggi la
stessa coalizione di governo sfoggia Roberto
Maroni e i suoi “
respingimenti”. A
dimostrazione che al peggio, forse, non vi è mai fine.
Gaetano
Alessihttp://www.articolo21.info/9058/notizia/la-lunga-vicenda-della-cap-anamur-colpevole-del.html
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