mercoledì 16 dicembre 2009

Un No vero alla violenza.

di Pasquale Amato*

Ho provato amarezza nel vedere la signora Berlusconi sbattuta a seno nudo in prima pagina sui giornali della famiglia Berlusconi a mala pena la signora ha richiesto rispetto dal marito per le sue scorrerie di “latin-lover” su commissione. Ho provato rabbia quando ho visto distruggere artificiosamente un direttore dell’Avvenire come Boffo con menzogne pubblicate in prima pagina sui giornali della famiglia Berlusconi. Ho provato ribellione quando un giudice veniva messo alla berlina dalle televisioni della famiglia Berlusconi, sol perché un tribunale s’era espresso con un giudizio favorevole al Presidente del Consiglio. Ho provato vergogna quando l’apparato che ruota intorno alla famiglia Berlusconi ha disprezzato la testimonianza del mafioso Spatuzza perché risultata a scapito del Presidente del Consiglio ed invece il mafioso non collaboratore/pentito Graviano era credibile perché non ha testimoniato a sfavore di Berlusconi. Resto sconcertato quando si colpisce il Presidente del Consiglio con un corpo contundente! No, la violenza non è strumento per persone civili in un paese democratico! No, la violenza non si giustifica! No, perché voler migliorare il sistema non si può e non lo si cambia prestando il fianco alla legittimazione di chi cinicamente vuole sfruttare l’emotività per reprimere il dissenso, sbattendoti permanentemente una maschera di sangue in faccia, autorizzati a colpire i più giovani, i più arrabbiati, i più indifesi.Quest’errore in parte alimentato dalla strategia della tensione già l’abbiamo vissuto e l’abbiamo vissuto nelle piazze in prima persona, rilevando poi che i caduti sono risultati essere i giovani dell’una e dell’altra parte, uomini che svolgevano il loro dovere dall’una e dell’altra parte.No! A qualsiasi aggressione e sì, per sempre alla libertà di manifestare il proprio punto di vista a sostegno delle proprie idee e nell’interesse superiore della democrazia, ma con i mezzi che offre la democrazia!


*Già consigliere provinciale Ds Agrigento

1 commento:

Paolo Vizzì ha detto...

Caro Pasquale, Ad ESt non può che essere d'acordo con te e sostenere la tua posizione. Le tue affermazioni, sarebbero scontate e forse superflue in tutti i paesi che appartengono a quella pur ridotta fetta del mondo che può dirsi civile, ma oggi putroppo sono quantomai necessarie. Forse soltanto il Nazzareno in persona non ha fatto appelli alla moderazione ed al dialogo, non si riesce più ad uscire da una spirale che invece di arrestarsi con i fatti di Milano ha preso ancora più vigore. Fermiamoci, ragioniamo, facciamo riemergere il lato razionale che ci fa uomini e che con tanta fatica ci ha consentito di costruire le nostre società, che pur imperfette rappresentano l'unica alternativa alla dittatura e alla barbarie.
Un caro saluto
Paolo Vizzì