lunedì 13 settembre 2010

Lettera all'assessore Filippo Tarallo

Caro assessore.
Lei regge una branca della pubblica amministrazione una volta gloriosa (chi non ricorda Nino Cuffaro) ed oggi relegata per motivi economici e culturali nei bassifondi della vita politica collettiva.
Pur non di meno Raffadali continua a sviluppare cultura, dentro e fuori le sue mura. Continua a farlo nonostante negli ultimi anni si sia cercato di cancellare tutto quello che il passato ci aveva donato. In termini di attività, in termini di intelligenza. Come Ad Est per ora giriamo l'Italia per presentare il libro che abbiamo autoprodotto "Le Eredità di Vittoria Giunti" (e che abbiamo donato(non prestato) al Comune, scuole e biblioteca di Raffadali). Siamo stati a Bologna, Fidenza, Parma, Ravenna, di nuovo a Bologna, il 18 saremo a San Pancrazio parmense (Pr), poi all'Università di Parma, a Meldola (Fo) e a Londra gli ultimi di Ottobre.
A raccontare una storia che è l'orgoglio della nostra terra, a portare alto il nome del nostro paese. Ovunque andiamo un'affermazione ci segue: Raffadali il paese di Salvatore Di Benedetto.
Perchè la "cultura" se è vera cultura è come un seme che germoglia, che cresce, che crea entusiasmo... Noi abbiamo una grande storia assessore Tarallo, lei lo sa bene perchè è figlio di quella storia. Le diciamo con molta sincerità che la scelta di mantenere il logo della "Settimana dello Scolaro" ma di cambiarne il nome ci è sembrato una forzatura senza senso. Ora non vorremmo che lo stesso si ripetesse con l'intolazione della Biblioteca comunale. Aprirla in memoria di Totò Di Benedetto, ma magari d'intitolarla ad un altro. Non sto a qui a ricordarLe la statura culturale (non parliamo politica) di Salvatore Di Benedetto che in altri luoghi sarebbe ricordato ogni anno da tutti (quest'anno a Raffadali l'abbiamo ricordato solo noi). Non sto qui a ricordarLe che Comuni a noi vicini hanno cominciato gli incartamenti per dedicare Piazze a Totò e Vittoria mentre noi taciamo nell'oblio. Così come all'oblio abbiamo affidato Cesare Sessa, Michelangelo La Rocca, Nino Cuffaro e tanti altri. Non le daremo colpe che non ha, perché non c'era. Ma ora c'è. Ancora una volta saremo chiari. La Biblioteca come "patria" della cultura è il luogo ideale per ricordare Salvatore Di Benedetto. La "casa" dove Totò sveste i panni del "politico" e diventa uomo di tutta la collettività. Far partire dall'intitolazione un percorso che porti nelle scuole di Raffadali la nostra storia, che è la storia della Resistenza e del movimento contadino e operaio, dell'emancipazione femminile. Ci sembra assurdo che l'Università di Parma parli di Vittoria Giunti e non lo faccia la terza media di Raffadali. Credo che su questa idea potremmo raccogliere centinaia di firme, ma credo anche che Lei sappia qual'è la cosa giusta da fare. Aspettiamo una risposta...
Caro assessore chiunque scrive per Ad Est ama il posto in cui è nato, in cui vive o ha vissuto e in cui vorrebbe tornare...Tutto quello che facciamo lo facciamo per potere avere un giorno un paese normale.
Noi restiamo sempre a sua disposizione per tutto.


Gaetano Alessi - Ad Est

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