sabato 9 ottobre 2010

tumori a raffadali: una voce inquietante.


di Vincenzo Lombardo

L'altro giorno mi è capitato di parlare, in modo quasi del tutto casuale, dell'argomento tumori, all'ordine del giorno nell'opinione pubblica raffadalese, anche se non della cosidetta classe politica dirigente. E' stata per me una rivelazione apprendere che secondo uno studio di un'associazione antitumore di Milano nell'area Raffadali-Joppolo-S.Elisabetta. S.Angelo Muxaro l'incidenza di morti per tumore è superiore alla media nazionale. Non conosco nè ho visto lo studio- riporto una voce tutta da verificare. Certo che è strano piangere tanti cari che perdono la vita a causa di cancro. E dire che nella nostra zona non ci sono industrie nè un'agricoltura intensiva che potrebbe richiedere l'impiego di presidi sanitari in forte quantità. L'unico dato sospetto può essere rappresentato dalla forte incidenza del traffico veicolare nel nostro paese. Ma le altre aree oggetto del presunto studio dell'associazione milanese?
Qualche tempo fa avevo chiesto ad un medico di base locale se, sulla base delle sue conoscenze sull'andamento delle morti in paese, l'incidenza delle morti per tumori rientrasse nella media o ci fossero anomalie rispetto ai dati registrati in altre aree. Mi rispose che il fenomeno rientrava nella media e, in parte, mi sono tranquillizzato, anche se restavano in me forti perplessità.
Sempre quell'altro giorno di cui parlavo all'inizio un'altra voce, questa evidentemente meno diffusa nell'opinione pubblica- a me era totalmente sconosciuta- diceva che ai funerali di Francesco .. , morto inaspettatamente di tumore qualche anno fa, una persona, a commento delle tante morti per cancro, avrebbe detto: "Io ho visto seppellire una cosa, ma non posso parlare".
Non sono così ingenuo da pensare che ogni diceria costituisca una verità. Ma l'allarme e la preoccupazione che da un momento all'altro si possa scoprire che un membro di qualsiasi famiglia possa essere colpito dal male oscuro sono ormai così diffusi che forse è il caso di indagare in tutte le direzioni per stanare e studiare le cause dell'aumento- oltre i limiti fisiologici- delle morti per cancro. Avendo anche il coraggio di chiamare le cose con il loro nome e non tentare di nascondere il fenomeno, quasi come se le vittime del male fossero colpevoli del male stesso. Una parte di responsabilità per l'aumento delle morti per cancro l'abbiamo certamente anche noi a causa del nostro stile di vita. ma se è vero che la media di decessi per cancro nelle nostre zone è superiore a quelle di aree fortemente industrializzate ci deve essere qualche ragione oscura che abbiamo tutti il dovere di individuare e neutralizzare.
Con questo obiettivo credo che sia utile e necessario che si crei un'associazione dei familiari delle vittime di cancro, non solo per sollecitare le autorità pubbliche competenti ad intraprendere ogni azione atta a far luce sulle cause nascoste di tante morti ma anche per promuovere in proprio iniziative che possano servire a prevenire tanti lutti in così tante famiglie.In quest'opera di sensibilizzazione e ricerca può essere di aiuto il comitato di cui ha parlato Gaetano in precedenza.
Non so chi e quanti leggeranno questa proposta, ma se anche ci fosse una sola persona disposta a farsi parte attiva e diligente a smuovere lo stagno dell'omertà attorno alla questione cancro sarebbe già un successo, perchè segnerebbe l'inizio di una inversione di tendenza rispetto al silenzio e al fatalismo con i quali sono stati accettati finora i lutti per cancro.

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