venerdì 5 novembre 2010

SECESSIONE

Di Paolo Vizzì

Potrò sembrare uno sciacallo che aleggia sulla sofferenza di tanti e tanti onesti cittadini che ogni mattina si alzano per andare al lavoro e che costituiscono la spina dorsale di questo martoriato paese che è l'Italia. Potrò essere accusato di insensibilità verso tanti miei connazionali che da un momento all'altro si sono visti privare dei loro beni da un fiume con la sua piena. Poco mi importa, ma riflettere su alcuni aspetti di questa vicenda potrebbe essere un'attività salutare per molti di coloro i quali pensano che l'unità nazionale sia un peso non più sopportabile per le regioni del nord Italia. I fatti da cui prendo spunto sono certamente drammatici e meritevoli della più grande cautela nel trattarli, ma non è dell'alluvione in se che voglio discutere in questo momento. Gli spunti di riflessione sui quali mi voglio soffermare sono sostanzialmente due e precisamente : le richieste di aiuto da parte del presidente della regione Veneto e l'effetto della copertura mediatica sulla percezione del disastro da parte dell'intero paese. Sul primo punto il ragionamento è semplice e potrebbe ridursi ad una secca domanda: se il Veneto fosse già diventato uno stato autonomo, come vorrebbe la Lega mentre i suoi ministri giurano sul tricolore fedeltà alla patria una e indivisibile, cosa accadrebbe a quelle popolazioni? Abbiamo visto come il presidente della regione, e con lui tanti cittadini, chiedono aiuto allo stato "ladrone" per risollevarsi dalla disgrazia che li ha colpiti. In quale situazione verrebbero a trovarsi costoro in mancanza di uno stato centrale con la forza di risolvere questa gravissima situazione? Riuscirebbero da soli ad affrontare la ricostruzione di un tessuto produttivo così gravemente compromesso? E se domani(non sia mai) un'altra disgrazia colpisse la stessa area, con quali risorse si farebbe fronte alla situazione. Chi sostiene le posizioni estreme (sono le sole ) della Lega dovrebbe riflettere su questi aspetti perchè come dicevano Bert Berns, Jerry Wexler e Solomon Burke: Everybody needs somebody e non soltanto to love. Spostandoci adesso verso il mondo dello spettacolo e conseguentemente della comunicazione mi preme evidenziare come l'attenzione mediatica, specie quella televisiva, sia stata quasi totalmente puntata su fatti enormemente meno rilevanti per i cittadini come la dolorosa vicenda di Avetrana o come il famoso Bunga Bunga di un signore anziano con probabili segni di demenza senile , megalomania associata a narcisismo estremo con sintomi di dissociazione dalla realtà. Cosa comporta una così forte dipendenza dai mezzi di informazione nella percezione dei fatti del paese? Comporta l'esigenza di avere un'informazione indipendete, autorevole ed intellettualmente onesta. In mancanza di questi requisiti si corre verso il crollo dello stato di democrazia, che è appunto basato, tra le altre cose, sul principio della conoscenza e della consapevolezza dei cittadini. In questo caso non si pensa ad una macchinazione o ad un'uso a fini particolari dell'informazione, si riflette soltanto sulla potenza di un mezzo che se non adeguatamente controllato può alterare, in ogni senso, la percezione dellea realtà sconvolgendo la scala dei valori condivisi a favore di un voyerismo talvolta godereccio , talvolta macabro che è solo una delle tante forme d'oppio da far assumere alle coscienze di un paese ormai quasi totalmente intossicato.


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1 commento:

pasquale faseli ha detto...

Vedo con dispiacere che anche i giovani la pensano come i vecchi, giusto aforisma gattopardesco. I soldi che il Veneto chiede a Roma sono quelli che il Veneto da trent'anni versa in più nella cassa comune, rispetto a quelli che riceve, mentre invece gli aiuti che riceve la Sicilia sono sempre della cassa comune alla quale non ha mai contribuito. Su questo argomento ho scritto un libro ambientato a Raffadali dal titolo "Siamo tutti mafiosi" Sangel Edizioni che uscirà a dicembre. A proposito mi dicono che Raffadali da trent'anni produce solo vino e insalata, grazie ai quali sono stati costruiti settantamila vani, strade, scuole ecc. ecc. oltre che far vivere scialando una buona fetta della popolazione.
Dott. Ing. Pasquale Faseli
Varese