venerdì 11 marzo 2011

Sventramenti nel centro storico..a chi giova?


Foto Librici

di Davide Barbaro

Qualcuno affermava che le nuove classi che prenderanno il potere porteranno un imbarbarimento della nostra cultura. Questo concetto si vede chiaramente in un film che io consiglio a tutti di vedere: è il film Agorà, il quale ha avuto un po’ di problemi a causa della censura. Ma adesso dopo l’introduzione parliamo del concreto. Parliamo del centro storico di Raffadali, che in questi giorni è stato preso in attenzione dal Consiglio comunale. In una delibera comunale infatti si è deciso di realizzare una via di fuga e mettere in sicurezza il centro storico. Si è deciso anche di realizzare un grande parcheggio a ridosso della via Nazionale, per permettere ai privilegiati dipendenti del Comune di arrivare direttamente sotto l’ufficio con la macchina. La notizia è servita per fare anche scalpore, infatti è stata pubblicizzata sul sito del Comune come se fosse l’asso nella manica della maggioranza. Ecco questo è proprio un imbarbarimento della società. Si vuole distruggere una parte del centro storico perchè si devono mettere in sicurezza le persone. Ma a questo punto mi sorgono dei dubbi e delle domande, e visto che siamo in democrazia, voglio un po’ articolare il discorso, sempre se le condizioni attuali lo permettono. Una prima domanda che mi sorge è la seguente: se il luogo che è stato scelto per fare il diradamento è disabitato qualcuno mi dovrebbe spiegare quali persone dovrebbero evacuare qualora si verifichino dissesti? Un’altra domanda potrebbe essere: se questa via che dovrebbe essere realizzata deve servire come via di fuga, allora perchè realizzare un parcheggio che va di sicuro ad intralciare il traffico? L’altra domanda è: in base a quale criterio e in base a quale logica è stato scelto questo luogo e perchè non un altro? La cosa che emerge è che senza competenza si sta mettendo mano ad un qualcosa che non si conosce e che probabilmente verrà distrutto dopo secoli e secoli di storia e si da con questa azione uno schiaffo a circa mezzo secolo di progressi culturali che si sono fatti sui centri storici. Ci si è dimenticati della Carta di Gubbio, delle battaglie dell’Associazione Nazionale Centri Storici, di Italia Nostra, delle esperienze delle giunte rosse in Emilia Romagna. Ad esempio la Carta di Gubbio affermava chiaramente vari principi: - che si dovevano consolidare le strutture essenziali degli edifici; - l’eliminazione delle recenti sovrastrutture a carattere utilitarie e dannose all’ambiente e all’igiene; - ricomposizione delle unità immobiliari per ottenere abitazioni funzionali; - restituzione, ove possibile, degli spazi liberi a giardino oppure a orto; -inedificabilità assoluta. Questa è una Carta molto importante, perché è grazie a questo documento che poi in seguito saranno sviluppati i recuperi di importanti centri storici come ad esempio quello di Bologna da parte di Cervellati. Qui a Raffadali sembra che il corso del tempo non abbia avuto effetto e che ancora si continua a pensare alla vecchia maniera, si pensa ancora come portare le macchine nel centro storico invece di studiare un itinerari pedonale come fanno altri paesi civili.

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