sabato 25 giugno 2011

Tra Impastato e Cuffaro noi sappiamo da che parte stare..Il presidente del consiglio pure...

Riteniamo offensive per l’intera comunità e per ogni persona onesta le parole d’elogio utilizzate, in occasione della riapertura della Chiesa madre di Raffadali, del presidente dal consiglio comunale Gaspare La Porta nei confronti del condannato per fatti di mafia Salvatore Cuffaro.

Chi ricopre cariche istituzionali è tenuto al rispetto dei servitori dello stato, ed è tenuto ad onorare le persone che hanno sacrificato la vita o la tranquillità personale nel contrasto a quella criminalità organizzata che con l’elogio a Cuffaro, Gaspare La Porta va ad onorare.

Ognuno ha i propri riferimenti etici, ma ci sarebbe piaciuto un ricordo di Pino Puglisi, Paolo Borsellino, Nuccio Montana e di quel Peppino Impastato la cui intitolazione di una via a Raffadali il La Porta osteggia da sempre in consiglio comunale.

Chiederemo al Prefetto se un uomo che ricorda con “affetto” un condannato per favoreggiamento alla mafia e violazione del segreto istruttorio possa rappresentare le istituzioni.

Nel mentre rivendichiamo agli occhi di tutta l’Italia un’altra Raffadali, quella che onora gli eroi della nostra terra e quella che posta di fronte alla scelta di onorare un condannato di mafia o una persona onesta non ha il minimo dubbio da quale parte stare.

Leggi AdESt http://gaetanoalessi.blogspot.com/2011/01/e-finita.html


1 commento:

Anonimo ha detto...

Quando appresi la notizia della strage di via D’Amelio mi trovavo nei pressi della villa del voltano per assistere ai giochi pirotecnici in onore alla madonna, il prete di allora decisamente non avrebbe voluto dare seguito ai festeggiamenti, perfino i miei pargoli avevano capito che non era il caso di festeggiare, intristiti ci incamminammo verso casa, a quanto pare la massa popolare (spero per ignoranza) si oppose, e nel tragitto che ci separava da casa ogni botto che udivo mi faceva sussultare l’anima. Immane è stato il mio scoramento per la mancanza di un minimo di decenza umana, credimi, a tutt’oggi ne porto il segno. Purtroppo la nostra cittadinanza è composta anche da taluni elementi.
Ciao Gaetano. Un abbraccio da Paolo Giovanni Tarallo