domenica 21 agosto 2011

La preziosa risorsa dei piccoli Comuni.

di Michelangelo La Rocca

La scure impazzita, la forbice forsennata ha colpito all’impazzata, ha tagliato dove e come non doveva: ha ucciso una parte piccola, e non per questo meno significativa, ha colpito al cuore, e quindi mortalmente, i piccoli Comuni, quelli con meno di 1000 abitanti. Poco più di 1600, infatti, Comuni rischiano di perire sotto i colpi di un Governo che ha perso la bussola e, con l’unico scopo di sopravvivere a se stesso, ha decretato la fine di quella parte della nostra Italia, piccola ma vitale ed ha osato dove e come solo il Duce aveva osato. Bisogna dirlo subito, il risanamento economico non c’entra o c’entra poco, molto poco. Solo chi non conosce queste belle e vitali realtà del nostro Paese può pensare un simile nefandezza. Soltanto coloro che non hanno mai visitato questi gioielli del territorio, dell’ambiente, dell’arte, dei sapori e dei saperi può abbandonarsi a simili, aberranti farneticazioni. E’ stato colpito, e colpito a morte, lo spicchio di democrazia più sano, più bello: quello spicchio dove ancora e tutt’ora etica ed istituzioni convivono in quell’Italia che,invece, ha smarrito l’etica ed il senso dell’etica.

I piccoli Comuni sono quelli dove spesso gli amministratori rinunciano alle indennità, dove i Sindaci s’improvvisano necrofori se serve e quando serve, fanno i cantonieri quando è necessario, i custodi all’occorrenza. I piccoli Comuni sono spesso, spessissimo veri cantieri aperti di volontariato istituzionale. Li vogliono abolire ( ma ci riusciranno?) in omaggio allo spot di migliaia di poltrone soppresse, ma quali poltrone? Nei borghi più belli d’Italia, nei Comuni fioriti non c’è potere, ma c’è entusiasmo, voglia di fare, volontà, autentica volontà di contribuire al bene Comune. Qualcuno ha calcolato che il taglio inferto alla democrazie dei piccoli Comuni costa quanto mantenere tre deputati, magari quei rappresentanti degli italiani all’estero che fino ad ora hanno saputo dimostrare di riuscire rappresentare solo e soltanto se stessi.

Non so se questo calcolo sia esatto, ma non importa: i valori, i voleri, i belli, sani ed autentici voleri e valori non si quantificano con l’arido metro di una calcolatrice! Non si può arrestare neanche per un momento il cuore pulsante di una realtà non marginale, ma significativa e vitale del nostro Paese. La cosa più assurda ed incomprensibile è che questo colpo mortale ai piccoli Comuni venga inferto da chi ogni giorno alza al cielo la bandiera del federalismo. Solo durante il famigerato ventennio fascista si è assistito a qualcosa di più centralista ed autoritario! L’auspicio è che , sull’onda di un’inarrestabile sollevazione popolare, si sappia e si voglia desistere dal realizzare un così sciagurato disegno. Siamo sicuri che, se saranno messi in condizioni di operare e di ben operare, i piccoli Comuni saranno capaci di dare il loro contributo al risanamento economico del Paese: l’hanno sempre fatto, continueranno a farlo. I piccoli Comuni non chiedono più risorse, reclamano più autonomia nel loro utilizzo,hanno bisogno di regole semplici, di semplificazioni vere, autentiche. Non dovrà più accadere che le sempre più esigue risorse umane di cui dispongono vengano assorbite da continui adempimenti centralisti e statalisti di assai dubbia utilità. Consentiamo ai piccoli Comuni di esprimere tutto il loro enorme potenziale nel rispetto di poche, chiare e semplici regole ed allora ci accorgeremo che più che un problema rappresentano un risorsa, un’enorme, vitale risorsa.


1 commento:

Italian Revolution Pisa ha detto...

questo discorso è verissimo, lampante. ma forse descrive una sola delle facce della realtà. io credo che i piccoli comuni debbano rimanere, tutti, inalterati ed efficienti. ed è qui che sta il problema: io vivo in un piccolo comune, non di mille abitanti ma piccolo comunque. e nel mio comune avvengono cose strane, giochi di potere, abusi d'ufficio e quant'altro. e sono toscano. al lasciare in piedi e funzionanti queste incredibili realtà deve essere accostato il controllo dei cittadini, attivi e consapevoli, su chi li governa, che, in campagna elettorale fa i bagni di folla per far vedere la sua vicinanza e una volta eletto stacca il filo e smette di ascoltare le persone che amministra. semplicità e onestà, efficienza e chiarezza. ecco quello che serve. non certo i tagli incondizionati a tutto ciò che sta al di sotto di una soglia fittizia.