Di Ezio Butticè
È arrivato o no il momento della verità? Esigiamo o no anche noi un briciolo di verità? O ci troviamo veramente all’interno di un sistema di classi, in cui è solo una minoranza a gestire un patrimonio nazionale o per meglio dire mondiale, in cui il 98% della popolazione si trova semplicemente spettatrice delle sorti di un intero fallimento? Le piazze sono state invase: giovani, precari, disoccupati, operai, tutti con la loro voce, tutti con la loro vita, sono scesi in piazza. Non sono in Italia, ma in tutto il mondo. Non solo Roma, ma anche New York, Parigi, Berlino. Tutti gli operai, gli studenti, i precari uniti, perché,nonostante, tutti siamo solo degli spettatori involontari o magari anche costretti, la crisi siamo noi a pagarla. Ci sarebbero storie e storie da raccontare, ma tutte nonostante le loro diversità potrebbero avere una stessa fine. E mentre il governo rantola in parlamento in cerca di fiducia elemosinando voti per una maggioranza in piedi solo nei numeri, c’è chi elemosina lavoro per una sopravvivenza molto più vitale e concreta.
È paradossale quello che succede nel nostro paese. Bisogna credere o no in questa politica che si data alla compravendita? Nonché prima tutto fosse casto e puro, nonché prima non esistessero forme di clientelismo parlamentare (fin dalla storia dell’uomo tutto questo), ma la politica era diversa, l’aria stessa che si respirava era diversa. Esisteva un ‘idea dietro tutto questo, un concetto d’idea, che era portatore di qualcosa che non era solo astratto ma si materializzava, anche a costo di sacrifici, ma si materializzava.
E mentre anche l’opposizione rimane impotente gridando alle dimissioni, siamo in tanti, per l’incapacità di pochi, a rimetterci del nostro futuro.
Ma se oggi dobbiamo riflettere, dobbiamo farlo su noi stessi, su quello che stiamo creando o su quello che abbiamo già creato. Questo prodotto è un nostro prodotto, siamo stati noi a concederlo. E non è qualcosa che noi percepiamo da lontano, ma è proprio vicino a noi, possiamo toccarlo. Perché non è solo un Palazzo ad essere contaminato da questo marciume, ma è in ogni edificio di potere che noi possiamo respirare quest’aria viziata e pesante. Basta solo entrare nel nostro comune per vedere che l’ingrosso del politico a basso prezzo è possibile trovarlo subito dopo l’entrata.
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